La Venerabile Compagnia dei Quochi accende il Ceppo di Natale

Ritorno alla tradizione natalizia dimenticata venerdì 20 dicembre in via Calzaioli in collaborazione con CNA

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 dicembre 2024 10:02
La Venerabile Compagnia dei Quochi accende il Ceppo di Natale

Un ritorno alla tradizione natalizia dimenticata. La Venerabile Compagnia dei Quochi torna ad accendere il Ceppo di Natale, con l’obiettivo di riproporre ai fiorentini una tradizione che affonda le sue radici nel passato e decorava le case rallegrando i bambini prima ancora che si diffondesse l’uso dell’abete.

Il Ceppo, che consiste di fatto in una piramide di legno, realizzato da Giovanni Mazzi da Valeggio sul Mincio con la supervisione di Angelo Mazzi, sarà collocato sulla scalinata della chiesa di San Carlo dei Lombardi in via Calzaioli e alle 17.30 di venerdì 20 si accenderanno le candele destinate ad illuminarlo alla presenza dei soci della Venerabile e delle autorità invitate. Ceppo che resterà esposto per tutte le feste natalizie.

I ripiani del Ceppo saranno vestiti a festa con doni, luci e una immancabile capannuccia grazie ad alcune collaborazioni, come quelle di CNA Firenze e Pasticceria Sieni che inoltre distribuiranno a tutti i presenti dolcezze natalizie, Macelleria Soderi, Lorenzo Mangani.

All’accensione oltre ai membri della Venerabile, con Luciano Artusi che racconterà la storia del Ceppo, saranno presenti il presidente di CNA Firenze Metropolitana Giacomo Cioni e il presidente di CNA Città di Firenze Luca Tonini.

IL CEPPO FIORENTINO

La parola “ceppo” è utilizzata dai fiorentini con diversi significati: addirittura anche quale sinonimo del Santo Natale. Ma quello che interessava i bambini fino al secolo scorso era il Ceppo porta dolci e porta regali, cioè quella piccola piramide di legno sulla quale i doni venivano collocati proprio per loro.

Una volta, la sera della solenne festa cristiana più popolarmente sentita, molte famiglie si raccoglievano intorno al canto del fuoco a riscaldarsi allo scoppiettare del ceppo che ardeva nel camino, in attesa della mezzanotte, ora fatidica per scambiarsi i rituali auguri e poi andare tutti alla tradizionale messa. Ma prima di quell’ora i ragazzi venivano allontanati per pochi minuti dal camino per poter consentire ai genitori, parenti e amici, di addobbare il Ceppo e apporvi i regali.

Il Ceppo di Natale aveva la forma di una piramide allungata con base triangolare o quadrata, a tre o quattro ripiani, ornato di pine dorate, ramoscelli d’abete, fiori di carta colorata e candeline. Sui piani superiori si trovavano i regali desiderati, insieme a dolcetti e frutta, mentre in quello più basso troneggiava un piccolo presepe, che per noi è sempre stato la capannuccia.

Il nostro Ceppo di Natale è scomparso dall’uso comune nel Novecento sostituito dall’attuale abete di origine nordica, che ha preso il sopravvento.

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