E' di questi giorni la pubblicazione del volume "Il Mugello dal Medioevo al Novecento, storia e identità di una terra toscana", edito da Olschki nella Biblioteca storica toscana [Serie I, vol. 90, cm 17 × 24, vi-284 pp. con 31 figg. n.t. e 15 tavv. f.t. a colori € 38,00 ISBN 69423].
Vallata situata a cavallo tra la piana di Firenze e l’Appennino, crocevia dei principali assi viari che portavano – e tuttora portano – verso il nord della Penisola, il Mugello ha da sempre ricoperto una funzione strategica, finendo così con l’acquisire un ruolo significativo nella storia della Toscana. Il presente volume offre un’analisi di lungo periodo (dal Medioevo al XX secolo inoltrato) delle vicende storiche, artistiche, letterarie che hanno connotato questa terra, patria di Giotto e Beato Angelico nonché culla della famiglia Medici, la cui impronta ancora persiste sul paesaggio.
I saggi prendono in esame le modificazioni dell’assetto amministrativo, l’evoluzione demografica dei principali centri, i caratteri dell’economia e della società, la mirabile fioritura artistica. Il Mugello fu segnato a lungo dalla presenza, nelle fertili terre del fondovalle, della mezzadria poderale introdotta dai proprietari fiorentini, mentre nella fascia montana la popolazione rimase legata allo sfruttamento delle risorse silvo-pastorali. A partire dal tardo Medioevo non mancarono interessanti sviluppi della manifattura e del terziario, con una ricaduta sulla struttura sociale dei centri più importanti.
Bisognerà aspettare la seconda metà dell’Ottocento per assistere al fiorire di un inedito confronto ideologico, quando il Mugello, al pari di altri territori, conoscerà una vivace dialettica tra le forze politiche emergenti.