Firenze: sì a risoluzione sul riconoscimento dello Stato di Palestina

Approvata in Commissione Pace. FdI: “Un atto che va in modo pericoloso nella direzione opposta”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 settembre 2024 22:04
Firenze: sì a risoluzione sul riconoscimento dello Stato di Palestina

È stata approvata oggi nella Commissione 7 una risoluzione sul Riconoscimento dello Stato di Palestina.

“La risoluzione –dichiarano il capogruppo del Partito democratico Luca Milani e la Presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Stefania Collesei– è stata approvata con un emendamento presentato dal PD, che prevede l’istituzione di un tavolo per la pace e il dialogo secondo la vocazione della nostra città.

L’atto, sottoscritto da Sinistra Progetto Comune, Partito Democratico, AVS – Ecolò, Movimento 5 Stelle e Firenze Democratica chiede al Governo di procedere al riconoscimento dello Stato di Palestina entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, dando seguito alla mozione 1-00745 del 2015 approvata a larga maggioranza e presentata dal Partito Democratico. L’atto, richiama anche le risoluzioni dell’ONU che si sono succedute negli anni”.

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“Nell’atto approvato in Commissione, che approderà in Consiglio Comunale per l’approvazione definitiva, si ribadisce la chiara condanna di ogni episodio di violenza e stigmatizza l’azione del 7 ottobre che ha causato la morte di persone innocenti.

Si dice, inoltre, che per eliminare le cause che provocano la violenza e l’ingiustizia in Israele e in Palestina occorra partire dal rispetto dei diritti umani e del Diritto Internazionale in tutto il territorio palestinese e israeliano; solo in questo modo potremmo giungere ad una pace tra due Stati e due Popoli, che hanno entrambi il diritto di esistere. Pace quanto mai necessaria e urgente, per entrambe le parti” concludono Collesei e Milani.

“Il PD getta la maschera, e da ex partito moderato diventa paladino di Hamas, Hezbollah ed Iran. Un atto, quello votato stamattina in commissione 7, che va nella direzione esattamente contraria alla pace. Al posto di invitare le parti alla ragionevolezza e al confronto, definisce Gaza e Cisgiordania “territori palestinesi occupati” e, addirittura, chiede il ritorno ai confini pre-guerra dei 6 giorni del 1967. Per questi motivi ho votato contro, perché non si può perseguire la pace sposando la causa di una delle due parti, ignorando le rivendicazioni dell’altra.

Una brutta pagina, quella di oggi, per tutti coloro che desiderano una vera pace, duratura e giusta, in quelle terre martoriate. Al capogruppo PD Milani, che pure si era detto disponibile a cassare il riferimento ai confini, salvo poi cambiare idea, a questo punto non resta che sostituire la bandiera della pace in Consiglio con quella della Palestina. Siamo certi che troverebbe nella sua coalizione i voti necessari” dichiara il consigliere di Fratelli d’Italia Alessandro Draghi, membro della commissione, insieme al consigliere Giovanni Gandolfo.

"Riconoscere lo stato di Palestina è un prerequisito per ogni soluzione di pace, perché non si può prescindere dal diritto e dal rispetto delle risoluzioni internazionali -dichiara Dmitrij Palagi di Sinistra Progetto Comune- Non ci vogliamo sottrarre al dibattito politico sulla validità o meno della soluzione due popoli, due stati. Neanche vogliamo evitare la discussione sulla storia dei confini e delle guerre, a partire da come nel 1900 le potenze europee si sono mosse, nei confronti del Medio Oriente e di come l'antisemitismo si sia trasformato in politica di governo durante la barbarie nazi-fascista.

Tutto questo però non c'entra con la risoluzione che abbiamo potuto presentare oggi in Commissione 7. Ringraziamo le Consigliere e i Consiglieri che hanno condiviso il testo (Collesei, Milani, Arciprete, Del Re, Masi), così come tutte le commissarie e i commissari intervenuti oggi durante la seduta che ha dato parere favorevole (con il solo voto contrario di Fratelli d'Italia).

Attendiamo che quanto prima possa votare anche il Consiglio comunale.

Ci teniamo a ringraziare soprattutto la Rete Pace e Giustizia in Medio Oriente, che ha messo a disposizione di tutti gli enti locali la proposta di portare avanti questa iniziativa. Insieme a loro abbiamo tante cittadine e cittadini che ogni giorno compiono azioni a favore della pace e della giustizia, della solidarietà tra i popoli".

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