Il 21 settembre in piazza contro il Comando NATO e la guerra

Riconoscimento Stato Palestina, sì a mozione del M5s in Consiglio regionale con il sostegno della Lega

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 settembre 2024 21:30
Il 21 settembre in piazza contro il Comando NATO e la guerra

Firenze – Passa a maggioranza allargata una mozione del Movimento 5 stelle per il riconoscimento dello Stato di Palestina. L’atto d’indirizzo firmato dalla consigliera Silvia Noferi ha accolto gli emendamenti del Partito democratico (Valentina Mercanti) e della Lega (dalla capogruppo Elena Meini) ed è stato approvato dall’Aula, nella seduta di ieri, con 21 voti a favore (Pd, Iv, M5s, Lega), un voto di astensione (gruppo Misto-Merito e lealtà) e due voti contrari (FdI).

Impegna il presidente e la Giunta regionale, “sotto forma di intenti e tramite ogni comunicazione istituzionale, a esprimersi in favore del riconoscimento dello Stato di Palestina, auspicando che si addivenga celermente ad una soluzione che garantisca la coesistenza nella libertà, nella pace e nella democrazia dei due popoli”; e a valutare “la possibilità di attivarsi presso la presidenza del Consiglio dei ministri, affinché vengano espresse, a livello nazionale, posizioni analoghe”.

“È bene che il Consiglio si esprima su questa vicenda dopo le innumerevoli iniziative che si sono svolte sul territorio toscano”, ha dichiarato la consigliera Noferi, che ha ricordato come la mozione arrivi al voto dell’Aula dopo sette mesi. “La contabilità dei morti è sempre più di dimensioni inaccettabili. I bombardamenti della provincia di Gaza per uccidere i terroristi di Hamas hanno portato morte e distruzione, la densità della popolazione in quel territorio rende impossibile distinguere i terroristi dalla popolazione civile. Ogni trattativa di pace è finora fallita, a Gaza si continua a soffrire e a morire. Il riconoscimento dello Stato di Palestina è l’unico che possa risolvere questa situazione”.

“Questo atto contiene anche un aspetto al quale teniamo moltissimo, con una netta presa di posizione nei confronti di quanto accaduto con gli attacchi di Hamas a ottobre – ha spiegato in Aula Francesco Gazzetti (Pd) –. È un contributo che arriva dalla Toscana per il superamento di una situazione tale che al momento sembra difficile perfino immaginare il raggiungimento della pace”.

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Mozione non sostenibile secondo il capogruppo di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi: “Anche l’integrazione non è sufficiente – ha dichiarato –, non credo che il riconoscimento della Palestina, pur necessario, serva di per sé, unicamente, a cambiare la situazione. Questo è un atto incompleto, serve un riconoscimento complessivo dei due Stati, se vogliamo servire la causa della pace. È impossibile pensare che la soluzione passi, nel contesto attuale, senza che si pensi a dover far riconoscere anche lo Stato d’Israele da chi al momento non l’ha ancora riconosciuto. Serve una soluzione d’insieme, servono diplomazia ed equilibrio”.

La capogruppo Elena Meini ha espresso forti perplessità e chiesto il rinvio in commissione, “per arrivare all’espressione di una posizione condivisa, necessaria a dare forza al nostro atto d’indirizzo”, prima di arrivare alla definizione dell’emendamento poi accolto, con il quale, come illustrato in Aula dalla stessa Silvia Noferi, è stata eliminata dal testo e l’indicazione della ‘piena applicazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite’. “Il testo originario di questa mozione era ideologico e alcune affermazioni rimaste sono pretestuose. Si devono condannare tutti gli atti di violenza compiuti da entrambe le parti e non spetta a noi delineare possibili confini”, ha aggiunto Meini. L’emendamento della Lega è stato giudicato da Fratelli d’Italia come non sufficiente a modificare il voto contrario del gruppo.

A margine della seduta, il gruppo Lega ha successivamente precisato che quanto accaduto in Aula, con l’espressione di un voto favorevole alla mozione, è stato un errore causato da un difetto di comunicazione tra i consiglieri. L’emendamento “migliorativo”, presentato e accolto, avrebbe dovuto portare il gruppo a non partecipare al voto.

Oggi che il dibattito internazionale si concentra sulla possibilità di fornire all’Ucraina missili a lunga gittata per colpire in profondità la Russia, sabato 21 settembre, il Comitato No Comando Nato né a Firenze né altrove organizza una manifestazione con concentramento in piazza Gino Bartali a partire dalle ore 16, per opporsi all'insediamento al Comando NATO di Firenze e a tutte le guerre in corso e in preparazione.

Secondo il comitato No Comando NATO né a Firenze né altrove, organizzatore dell'evento: "la manifestazione del 21 settembre ha l’obiettivo di riportare l’attenzione sul tema dell’insediamento del Comando NATO in città, un argomento volutamente ignorato dall’intero apparato istituzionale. Questo silenzio non è casuale: se il tema fosse realmente affrontato, emergerebbe una frattura netta, rendendo impossibile continuare a parlare di pace in modo retorico e opportunistico, come avviene oggi a Firenze".

Alla manifestazione parteciperanno delegazioni di attivisti e lavoratori da tutta Italia: dalla Sardegna, dalla Sicilia, da Napoli e da Pisa, dai porti di Livorno e Genova. Decine le adesioni, dal movimento A Foras al No Muos, da Firenze per la Palestina e i Giovani palestinesi ai Ferrovieri contro la guerra, dal Movimento No Base di Coltano al Comitato No Camp Darby fino a Fuori Binario, i CALP di Genova e i GAP di Livorno. Il gruppo consiliare Sinistra Progetto Comune aderisce alla manifestazione di sabato.

Il percorso si svolgerà tra le vie di Firenze: piazza Gino Bartali, viale Giannotti, via Poggio Bracciolini, piazza Ravenna, lungarno Ferrucci, via de' Baldovini, via Giampaolo Orsini, via di Ripoli, via Coluccio Salutati, piazza Gavinana, via Giovanni Dalle Bande Nere, piazza Gualfredotto, via Datini, via Erbosa, piazza Dresda per concludersi al Cpa di via Villamagna con gli interventi finali.

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