Delude questa Fiorentina 2. Non riesce a concretizzare in attacco e commette gravi errori difensivi. Irriconoscibile, la Fiorentina a Cipro. Incassa due gol da una formazione modesta nel primo tempo e non riesce a rimediare nella ripresa, quando l’Apoel smette completamente di giocare e fa ostruzione praticamente su ogni palla fino al 97′: quando l’arbitro fischia la fine assegnando alla squadra cipriota la prima vittoria in Conference. E ai viola la sconfitta che si doveva evitare. Certo, non è compromesso nulla nel cammino europeo, la lunga classifica è ancora buona, ma la Fiorentina non può permettersi figuracce simili. Con questo risultato, a metà della League Phase, i viola sarebbero ottavi (e agli ottavi).
Tra i titolari, terzi in campionato, e gli altri giocatori della rosa ai quali è stato dato spazio stasera qui a Cipro, c’è un abisso. L’allenatore non può rischiare così tanto. E' un turn over eccessivo e dannoso Non è possibile schierare tanti nuovi giocatori che giocano poco e danno scarso equilibrio alla squadra. Si è visto in difesa, a centrocampo e in attacco
Inquietante Biraghi, tanto per fare un esempio della brutta serata, che in un rimpallo in area serve Abagna per il gol del raddoppio dell’Apoel. Ecco, questa è un 'immagine significativa del disastro della Fiorentina, uscita malconcia com’era avvenuto raramente, in Conference, nelle due stagioni precedenti. Centrocampo senza idee, con Richardson che non fa interdizione e non costruisce. Con un Adlì incapace di caricarsi la squadra sulle spalle. E con una Fiorentina, va sottolineato bene, completamente senza attacco. Kouamè non è Kean, non sa fare reparto da solo. E Beltran, entrato nella ripresa proprio al posto di Adlì, non ha saputo fare molto
E vediamo la cronaca, triste, della partita. Palladino fa turnover ed effettua anche delle mosse sorprendenti, con Adli trequartista e Parisi esterno alto nel 4-2-3-1. In attacco c’è Kouamé, che è il primo capace di impensierire Vid Belec. Una conclusione debole e un tiro alto che spaventano l’Apoel, ma non lo piegano.
La Fiorentina non sfonda e rischia alla mezz’ora: El Arabi impegna Terracciano, che risponde presente. La chance creata risveglia i ciprioti che, dopo tanta difesa, fanno malissimo al 37′: El Arabi apparecchia per Donis, che insacca con un destro morbido. Richardson e Mandragora provano a pareggiare, ma tutto si mette male per la Fiorentina al 46′. Merito ancora di El Arabi, che fa da sponda per Abagna, bravo a crederci dopo due rimpalli. Sul secondo Biraghi fa l’assist per il raddoppio cipriota.
Si va dunque al riposo sul 2-0 per l’Apoel e Palladino osa, inserendo Beltran per Adli. Le mosse offensive del tecnico, che schiera anche Bove e Gosens, non danno frutti. Per mezz’ora i ciprioti resistono e non soffrono prima di subire il 2-1 al 29′: Kouamé e Ikoné scambiano, la difesa di casa va in tilt ed ecco la rete della speranza
Passano due minuti ed ecco il nuovo brivido per i viola, visto che Chebake ed El Arabi sprecano un clamoroso contropiede che sarebbe valso il terzo gol. Jimenez si copre nel finale, togliendo Donis, e riesce a contenere i rivali. Il tentativo di rimonta della Fiorentina si chiude qui e, anzi, è Chebake a sfiorare ancora il gol. I viola non perdevano dal 15 settembre (Bergamo, contro l’Atalanta) ed erano reduci da sette successi consecutivi, otto nelle ultime nove gare tra Serie A e Conference League, ma si fermano a quota 6 punti.
Raffaele Palladino ha parlato così in sala stampa dopo la sconfitta della Fiorentina in Conference contro l’Apoel: “Hanno giocato alla morte contro di noi, sapevamo che potevamo affrontare una squadra così, che giocava con un blocco basso e sfruttavano solo i contropiedi. La partita l’abbiamo preparata bene, nei primi 30 minuti avevamo il pallino del gioco in mano, abbiamo avuto anche qualche situazione per far male. Siamo stati ingenui nei due gol subiti, quando poi passano in vantaggio non è facile riprenderli.
Nella ripresa li abbiamo messi sotto e abbiamo fatto il 2-1, ma c’è mancato il guizzo per trovare il pareggio. Nel secondo tempo non si è quasi mai giocato, hanno spezzato tanto il gioco, non è stato semplice. Però analizziamo ciò che non è stato fatto bene con grande equilibrio e pensiamo al campionato .A volte siamo stati troppo leggeri, nei controlli, nei passaggi… Non riuscivamo mai a rompere le linee di passaggio, anche se non era semplice contro questo 4-1-4-1 molto basso.
Le ripartenze loro vengono però dai nostri errori e non possiamo permetterceli, perché contro di noi le squadre giocano la partita della vita. Quando affrontiamo queste squadre bisogna metterci qualcosa in più”.
Apoel-Fiorentina 2-1
APOEL (4-1-4-1): Belec ; Chebake , Petrovic (42′ st Polycarpou), Laifis , Susic ;Kostadinov ; Donis (34′ st Dvali ), Abagna , Tejera (22′ st Satsias ), Xavi Quintillà ; El-Arabi (42′ st Bah ). Allenatore: Jimenez
FIORENTINA(4-2-3-1): Terracciano ; Kayode , Moreno (13′ st Ranieri ), Martinez Quarta , Biraghi (13′ st Dodò ); Mandragora , Richardson (20′ st Bove ); Ikoné, Adli (1′ st Beltran ), Parisi (24′ st Gosens ); Kouamé . Allenatore: Palladino
ARBITRO: Letexier (Fra)
MARCATORI: 37′ Donis, 46′ pt Abagna, 29′ st Ikoné
Ammoniti Tejera, Moreno, Donis, Martinez Quarta, Chebake, Bove
Angoli 2-4
Recupero: 2′, 8′