Una dipendente di Publiacqua è stata licenziata dall'azienda dopo che aveva postato su Facebook un commento ritenuto fuori luogo dai vertici dell'azienda stessa che in un comunicato spiega i motivi della decisione: "In merito alla vicenda del licenziamento di una sua dipendente, Publiacqua precisa che lo stesso è stato effettuato ai sensi del Contratto Nazionale Collettivo Unicogasacqua essendo stati messi in atto dalla stessa sig.ra comportamenti fortemente lesivi nei confronti della società e dei suoi dirigenti e tali da compromettere il rapporto fiduciario necessario a proseguire la relazione di lavoro. Si ricorda altresì che la stessa sig.ra quando l’azienda ha deciso di procedere nei suoi confronti non ricopriva ancora nessun ruolo all’interno della RSU".
Sulla vicenda intervengono Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, consiglieri comunali di Sinistra Progetto Comune, in un comunicato congiunto con Tommaso Grassi, consigliere comunale nelle due consiliature precedenti. “È gravissimo che si sia proceduto, da parte di Publiacqua, al licenziamento di una dipendente colpevole di aver commentato su Facebook un post sull'azienda. Si tratta di critiche legittime, anche se si è scelto di spostare l'attenzione sui toni utilizzati.
La dirigenza dovrebbe interrogarsi sugli effetti di anni di gestione aziendale, priva di controllo pubblico e di un sistematico disinteresse per le condizioni occupazionali del personale. Cosa ci si aspetta dai dipendenti? Chiediamo - proseguono nella nota - al Comune di Firenze e al neo Presidente di Publiacqua Perra di tornare indietro. Alla dirigenza invece chiediamo, vista la solerzia nel licenziare il personale, che ha sempre dimostrato dedizione e professionalità per l'azienda, tanto da aver svolto anche funzioni superiori a quelle per cui era retribuita, di farci sapere se ed entro quando avremo sanzioni e licenziamenti per i responsabilità del crollo di Lungarno Torrigiani, oppure nei confronti di chi ha difeso e voluto fortemente le norme che permettevano di chiudere l'acqua ai morosi, azione che recentemente è stata causa di una sanzione a Publiacqua da 2 milioni di euro perché pratica ritenuta contro legge.
Oppure, infine, visto che le critiche della ex dipendente erano riferite alle intossicazioni che hanno subito i dipendenti, ricoverati qualche mese fa per problemi respiratori: quando saranno avviate le procedure per licenziare o far pagare il danno erariale a chi, negli uffici a rischio, ci ha speso milioni di euro? Inoltre – concludono Bundu, Palagi e Grassi – ci chiediamo perché si siano sempre fatti pagare alla cittadinanza, tramite le bollette, i milioni di euro di sanzioni per danni penali provocati da Publiacqua, oltre a quelli che consideriamo essere veri e propri sprechi, tra sistemi informatici inutili e pagati profumatamente, ristrutturazioni di dubbia utilità, consulenze e sponsorizzazioni a pioggia.
La dirigenza e i vertici dovrebbero smettere di pensare che tanto 'paga Pantalone', dedicandosi più a come salvaguardare il risparmio dell'utenza, anziché tutelare gli utili dei privati e colpire con un licenziamento una dipendente, che è anche rappresentante sindacale USB, che esprime il suo pensiero”.
"Colpirne uno per educarne cento. E' questo l'atteggiamento dei vertici della partecipata Publiacqua Spa che, fa sapere, conferma il licenziamento della delegata sindacale RSU aderente a USB per un post sui social risalente al 12 Aprile scorso quando 6 dipendenti finirono al pronto soccorso per intossicazione al Potabilizzatore di Publiacqua dell'Anconella a Firenze". Così Roberto De Blasi, capogruppo M5S in Consiglio comunale. "Successivamente - prosegue - il personale è stato trasferito su ordine dell'amministrazione. La Spa dell'acqua ha libertà di intossicare con reagenti chimici e mandare di urgenza 6 lavoratori al pronto soccorso, ma se come Delegata Sindacale ti lamenti sui social vieni licenziata! Andrebbero invece licenziati i dirigenti che hanno speso circa 3 milioni di euro delle bollette dei cittadini per ristrutturare la palazzina Degremont oggi svuotata dai dipendenti; senza considerare che ad oggi non sono ancora note le responsabilità delcrollo dell'argine in Lungarno Torrigiani e quanti soldi siano stati spesi per ricostruirlo in fretta e furia, in maniera del tutto indecorosa per la città di Firenze. Il Movimento 5 Stelle esprime solidarietà al dipendente che subisce l'atteggiamento di chi del menagement si adopera in comportamenti di incomprensibile ingiustizia rivolta ai diritti dei lavoratori, insieme ad una amministrazione che di sinistra conserva solo la sterile propaganda".