FIRENZE, 25 novembre ’24 – Riunione a Firenze del tavolo sulla crisi della moda e degli accessori moda con gli eletti in Toscana nel Parlamento nazionale ed europeo.
Al centro della discussione, oltre alle problematiche del settore, come i fattori congiunturali, il calo degli ordini e dei volumi produttivi, gli effetti delle crisi geopolitiche, si è discusso delle misure di sostegno e tutela richieste dalle parti sociali. Nel corso della riunione è stato elaborato un memorandum in cinque punti per contrastare la crisi della moda in Toscana. I primi quattro punti sono: ammortizzatori sociali con incremento dei fondi stanziati, formazione per riconvertire le professionalità, relazioni industriali per salvaguardare un settore che complessivamente conta 115/120 mila addetti con l'indotto, e 6-7 miliardi di fatturato, fondi europei e regionali per sostenere ricerca, sviluppo, ed efficientamento energetico. Il quinto punto riguarda le moratorie sui finanziamenti e sugli adempimenti fiscali richieste dalle imprese.
“La situazione della moda in Toscana è molto complessa. E richiede grande attenzione e forte unità di intenti da parte di tutte le Istituzioni e delle parti sociali ed economiche. In questo senso, è stata fondamentale oggi la presenza dei parlamentari toscani all’incontro sulla moda in Regione Toscana”. Commenta così Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Toscana la riunione di questa mattina in Regione Toscana sulla moda.
“Serve davvero il sostegno fattivo di tutte le Istituzioni – continua Bigazzi -. E, soprattutto nella fase emergenziale della crisi, il supporto dello Stato centrale non è sostituibile, sia per ragioni di competenza sui provvedimenti necessari, sia per la mole delle risorse da investire”.
“A livello centrale, ci aspettiamo segnali importanti a partire dalla prossima Manovra Finanziaria”, spiega Bigazzi. “Sia sul fronte degli ammortizzatori sociali per tutte le imprese del settore, sia su quello del credito, per mantenere nelle aziende il massimo della liquidità possibile. Infine, Sarebbe un segnale importantissimo, anche favorire la risoluzione dell'annosa questione del recupero del credito di imposta Ricerca & Sviluppo per le imprese del settore tessile e moda”.
“Bene il memorandum; è fondamentale dare un segno di forte unità in questa fase – conclude Bigazzi -. Ma è altrettanto fondamentale mettere in campo rapidamente tutti gli strumenti necessari per salvare uno dei nostri settori più importanti del manifatturiero regionale e nazionale”.
Un Consiglio regionale dedicato alla grave crisi che sta investendo il settore toscano della moda, aperto alle rappresentanze dei lavoratori e aziendali, in cui si discuta di prospettive e strategie concrete. E la volontà di destinare a imprese e lavoratori del comparto parte delle risorse straordinarie del bilancio regionale. È quanto chiedono il capigruppo della Lega, Elena Meini, di Forza Italia, Marco Stella e il consigliere regionale di Fratelli d'Italia, Sandra Bianchini (che questa mattina ha seguito il tavolo).
“È doveroso e imprescindibile - affermano - dedicare una seduta consiliare alla crisi del settore moda. Siamo tutti d'accordo sulla necessità di estendere la cassa integrazione per tutto il 2025. Ma oltre a risolvere problematiche nel breve periodo, occorrerà avere una visione a lungo termine, prevedendo un'accurata progettualità da parte della Regione per scongiurare di ritrovarsi, nel prossimo futuro, nelle attuali medesime condizioni. Per questo tutti conveniamo sulla necessità di costruire politiche strutturali per rilanciare il settore e difenderlo dalla concorrenza sleale".
La moda in Toscana impiega circa 130 mila persone, di fatto quindi il 6-8 per cento di tutti gli occupati della regione lavora nel settore, il 40% di tutto il manifatturiero, per un valore aggiunto di oltre 5,5 miliardi di euro.
"Dobbiamo ripensare a un modello, il settore della moda è completamente cambiato. Si tratta - sottolinea il centrodestra - di un lavoro molto complesso, per salvaguardare quello che noi oggi abbiamo. Non basta la cassa integrazione in deroga, anche se dovessimo farla non per 12 settimane, ma per 12 mesi. Non basta, occorre guardare in maniera globale ai distretti industriali legati al mondo della moda come quello toscano, basti pensare a quello che è successo al distretto della moda pratese o aretino.
Noi dobbiamo reinventare un modello di distretto industriale toscano, che sia un modello di filiera, che tenga conto di tutti i fattori, che parli con il livello nazionale, senza contrapposizioni tra governo locale e governo centrale. La parola d'ordine è fare sistema, anche tra di noi, fare sistema tra i distretti industriali e la moda italiana. Per questo è necessario fare una seduta del Consiglio regionale della Toscana interamente dedicata a questo tema, e per questo chiediamo che alcune risorse del bilancio regionale vadano a lavoratori e imprese del comparto moda".
I parlamentari Pd eletti in Toscana Emiliano Fossi, Marco Simiani, Simona Bonafè, Federico Gianassi, Marco Furfaro, Laura Boldrini, Arturo Scotto, Christian Di Sanzo, Dario Parrini, Silvio Franceschelli e Ylenia Zambito dichiarano: “Il comparto della moda vive una crisi molto grave e servono misure urgenti per salvare imprese e lavoratori. Solo in Toscana gli occupati nel comparto sono oltre centomila. Purtroppo, anche il 2025 sarà un anno molto difficile e non c’è quindi tempo da perdere.
Nell’incontro odierno, imprese e sindacati hanno chiesto a tutti i parlamentari presenti, indipendentemente dalla loro appartenenza politica, di farsi carico di questa esigenza promuovendo e sostenendo iniziative parlamentari di emendamento alla manovra di bilancio in corso di esame alla Camera. Il Partito democratico, che ha già presentato emendamenti che vanno in questa direzione, è disponibile a lavorare insieme a tutte le forze politiche per far approvare nella manovra di bilancio gli atti urgenti che servono a salvaguardare le imprese del settore e migliaia di posti di lavoro.
La stessa attenzione la riserveremo al decreto PNRR dove sono presenti emendamenti da noi presentati che interessano questa materia su più aspetti, a partire dagli ammortizzatori sociali. Confidiamo che anche i partiti della maggioranza mostrino la medesima disponibilità, perché sarebbe grave abbandonare al proprio destino un comparto così strategico per il Made in Italy, filiera così altamente qualificata e professionalizzata che già un punto di eccellenza dell’economia toscana e nazionale”.
"Bene che, finalmente, questa mattina si sia tenuto nella sede della Regione Toscana il tavolo interistituzionale sulla crisi che attanaglia il settore moda ormai da tempo, e che colpisce duramente i distretti e le filiere anche della nostra regione. Come Fratelli d'Italia, accogliamo in modo attivo ogni proposta che possa essere utile a combattere un dramma economico sociale, che le istituzioni regionali hanno per troppo tempo sottovalutato e sul quale, seppur tardivamente, si è posta questa mattina l'attenzione che speravamo, con il coinvolgimento di tutte le parti.
Il 19 marzo scorso, attraverso una nota, posi l'accento su quanto fosse irrispettoso minimizzare quella che già da tempo si era prospettata come una crisi, purtroppo, profonda. Ad oggi, dopo la mozione dedicata alla crisi del comparto, con linee guida e proposte, che abbiamo presentato in settembre, siamo già al lavoro sugli emendamenti al decreto legge d'urgenza varato dal ministero del Lavoro in ottobre, che ha previsto otto settimane di cassa integrazione in deroga per le aziende artigiane del comparto al di sotto dei 15 dipendenti.
Prova che il governo si è impegnato concretamente per trovare risorse, ad un mese dalla legge di bilancio. L'esecutivo è già pancia a terra sui provvedimenti 2025 destinati al settore moda, facendo la propria parte per contrastare la drammatica situazione che migliaia di addetti stanno affrontando. Auspichiamo che le istituzioni, davvero, possano fare fronte comune sistemico per il bene di un comparto economico fondamentale e che il tavolo di questa mattina ponga fine alle polemiche, inutili e strumentali, di una certa parte politica" scrive il deputato di Fratelli d'Italia Chiara La Porta, che ha partecipato al tavolo.
“E’ importante che la Regione abbia convocato questa riunione, e che tutti i partecipanti al tavolo condividano l’importanza di fare sistema a difesa dei settori in questione, così come sarà utile dare continuità a questi lavori -nota di Fabio Berni (Cgil Toscana)- Ci preoccupa la dichiarata limitatezza delle risorse stanziabili dal Governo nazionale per agire sugli ammortizzatori sociali e sulle politiche industriali del settore moda e di tutti i settori in difficoltà.
Tali risorse risultano ampiamente insufficienti per le sfide che abbiamo di fronte. E’ un discorso che vale in generale e rafforza le ragioni dello sciopero generale del 29 novembre proclamato da Cgil e Uil. Infatti tra i punti della piattaforma sindacale - insieme a salari, fisco, sanità, pensioni, sicurezza sul lavoro - vengono indicate anche alcune misure per rendere più equo il sistema fiscale e trovare le risorse che mancano per il sistema industriale, i salari, la scuola, i contratti pubblici, la sanità, le pensioni, agendo sulla rendita e sugli extra-profitti e riformando il fisco in maniera equa".
Confartigianato Imprese Toscana e CNA Toscana da febbraio chiedono misure importanti e urgenti a sostegno di un settore la cui crisi rischia di produrre conseguenze irreparabili sulle filiere della moda e sull'economia toscana e nazionale.
Per il presidente nazionale e regionale di Confartigianato Moda Moreno Vignolini e per il Presidente di Federmoda toscana Paolo Pernici: ' La presenza al Tavolo di parlamentari nazionali ed europei, dei rappresentanti regionali, dei senatori, ci mette tutti insieme davanti alla pesante realtà della crisi che sta avvolgendo il tessuto produttivo regionale. La necessità di intervenire subito attraverso gli emendamenti proposti in finanziaria darebbe un sostegno per poter arrivare al 2025 pronti alla tanto sperata ripresa, non dimezzati e meno attrattivi. Il momento per intervenire ancora c’è, bisogna capire la volontà”.
Per Luca Tonini presidente di CNA Toscana: “Ribadisco l’importanza del lavoro di CNA e Confartigianato insieme alla Regione Toscana sugli ammortizzatori sociali ma 8 settimane non sono sufficienti anche perché mancano ancora le linee guida da parte dell’INPS. È urgente definire le moratorie per i finanziamenti e la sospensione dei pagamenti contributivi. La crisi del comparto non è né di destra né di sinistra, dobbiamo fare squadra tutti insieme a difesa del Made in Italy e soprattutto del Made in Toscana”.
Per Ferrer Vannetti presidente di Confartigianato Imprese Toscana: “Per evitare nell’immediato le chiusure di imprese del settore moda e gravissime conseguenze sociali servono misure incisive e adeguate alla gravità della crisi in tema di ammortizzatori sociali, moratorie per i finanziamenti e adempimenti fiscali e contributivi. Serviranno poi incentivi per ripartire e rilanciare le nostre filiere che dovranno essere disegnati in base ai fabbisogni e alle reali necessità produttive delle nostre imprese”.