Firenze, 25 Nov. 2024- Dalla Toscana un memorandum unitario di 5 punti per fronteggiare la crisi che sta vivendo il settore moda. È l’impegno preso dal presidente Eugenio Giani e condiviso con le parti sociali e amministratori locali nella nuova seduta del tavolo regionale riunito questa mattina a Palazzo Strozzi Sacrati alla presenza una nutrita partecipazione di parlamentari e europarlamentari di tutti gli schieramenti politici.
Il documento, che il presidente redigerà nelle prossime ore, fissa le direttrici principali emerse dalla discussione, a cui ha partecipato anche il direttore di Irpet. “Una traccia di azione su cui fare un gioco di squadra toscano”, spiega Giani, insistendo sulla “necessità di restare uniti per poter ricavare risultati concreti a salvaguardia dell’occupazione e della produzione di un comparto cruciale per il tessuto economico regionale e per il Made in Italy”.
I primi due punti indirizzano l’attenzione sulla prossima legge di bilancio. Innanzitutto l’estensione della cassa integrazione per portarla dalle 8 settimane come previsto dal decreto legge dell’ottobre scorso a 12 settimane, “anche alla luce dei segnali che indicano il protrarsi della crisi per tutto il 2025”. Subito dopo, il piano delle moratorie sul credito e sugli oneri fiscali, “di cui soprattutto le piccole imprese possono godere”. Poi l’impegno sulle materie di più diretta competenza della Regione.
Ovvero la formazione, “su cui – evidenzia Giani – possiamo offrire occasioni di riqualificazione e aggiornamento delle competenze aprendo una prospettiva di riconversione delle professionalità”. E i finanziamenti attraverso la programmazione dei fondi europei, “che ci possono consentire di aprire bandi specifici per il settore e dare sostegno alla ricerca e alla competitività, creando quindi le condizioni per poter dare uno stimolo a chi guida le imprese”, oggi al centro di una crisi che “mescola cause congiunturali e strutturali”.
Infine, dice Giani enunciando il quinto capitolo del memorandum, occorre agire sulle relazioni industriali, “per attivare i nostri canali con i grandi marchi italiani ed esteri, la cui presenza sul territorio si intreccia con l’attività di migliaia di piccole e medie imprese”.
“La gestione del tavolo convocato in Regione dal Presidente Giani per affrontare la grave crisi che sta investendo il comparto della moda sarebbe da definire ‘dilettantistica’ se non vi fosse dietro ben di peggio, ovvero la volontà premeditata di Giani di sfruttare la crisi per proseguire la sua perenne campagna elettorale e non certo per tentare di risolvere i problemi.
A dimostrazione di ciò che dico vi è l’atteggiamento tenuto dal Governatore nei confronti dei parlamentari europei provenienti dalla Toscana. Non che questi abbiano la bacchetta magica, ci mancherebbe, ma sicuramente l’Europa può recitare un ruolo fondamentale nella crisi di un comparto che non investe solo l’Italia, ma anche molti altri paesi UE.
Invece lui, prima li ignora, tenendoli fuori dal tavolo, poi, dopo averglielo fatto notare, li convoca di Sabato sera, quando è ovviamente impossibile spostare i voli prenotati per il Lunedì mattina. A completamento dell’opera poi, si presenta coi consueti 40 minuti di ritardo, impedendoci anche la partecipazione da remoto.
A differenza del governatore Giani, penso che l’Unione Europea avrebbe potuto recitare un ruolo importante in questa crisi, ma siccome sono e voglio restare un inguaribile ottimista, voglio credere che Giani non punti soltanto a sfruttare questa crisi per tentare di racimolare qualche voto in più alle prossime regionali, ma che abbia già trovato le risorse necessarie a risolvere la crisi del comparto nel bilancio della Regione, motivo per il quale fa evidentemente a meno dell’Europa”. Così Francesco Torselli, europarlamentare di Fratelli d’Italia.