Un passo in avanti è stato compiuto, con la firma delle intese sancite nella Conferenza Stato Regioni e nella Conferenza Unificata, i lavoratori dei Centri per l'impiego, già dipendenti delle Province, adesso possono passare alle dipendenze delle Amministrazioni regionali o di altri Enti od Agenzie delle varie Regioni.
Con una specifica convenzione, entro breve, sarà regolata la fase di transizione, dando un futuro alla governance pubblica del mercato del lavoro. Nel frattempo sono stati definiti gli importi che, nella ripartizione dei fondi destinati alle varie Regioni italiane, serviranno per sanare la questione dei lavoratori a tempo indeterminato e quella dei dipendenti a tempo determinato.
Alla Regione Toscana, nel riparto, sono assegnati quasi 18 milioni di euro, esattamente 17 milioni 860 mila, per i dipendenti a tempo indeterminato dei Centri per l'impiego; circa 4 milioni e mezzo, ossia 4 milioni 571 mila, per i dipendenti a tempo determinato.
Soddisfazione è stata espressa dall'assessore al Lavoro della Regione Toscana, coordinatrice della Nona commissione Lavoro della Conferenza delle Regioni, che ha sottolineato il percorso complesso ma anche produttivo in cui tutti gli attori, Regioni, Pubblica amministrazione e Ministero del Lavoro, hanno operato con senso di responsabilità in un'ottica di leale collaborazione istituzionale ed avendo come fine comune il miglioramento dei servizi offerti ai cittadini.All'assessorato al Lavoro della Regione Toscana si evidenzia l'aspetto positivo e proficuo, teso a dare certezze al sistema; aspetto considerato come sfida importante a cui sono chiamate le istituzioni regionali con la collaborazione degli Enti locali al fine di innovare, migliorare ed incrementare l'offerta di lavoro.
A livello nazionale i fondi destinati ai contratti a tempo indeterminato ammontano a 235 milioni di euro, mentre 16 milioni sono stanziati per i lavoratori a tempo determinato. In ogni caso si chiude in questa maniera, anche grazie anche alla collaborazione del Ministero del Lavoro e della Conferenza delle Regioni, un pacchetto di provvedimenti che avevano preso il via con il Jobs act.
In questi ultimi mesi, in particolare, i vari soggetti interessati hanno collaborato al varo del decreto sui livelli essenziali per le politiche attive, al provvedimento sull'accreditamento delle sedi che erogano servizi ed a quello sull'autorizzazione e sull'iscrizione all'albo delle agenzie. E' stato inoltre dato il via libera al piano di rafforzamento dei Centri per l'impiego che, utilizzando risorse dell'Unione Europea, prevede l'assunzione di circa milleseicento unità di personale di cui seicento dedicate alla gestione delle misure per l'inclusione attiva e al reddito di inclusione (Rei). E' stato anche modificato l'accordo del 2016 per la gestione della fase transitoria che prevede le dovute coperture finanziarie per due terzi dallo Stato e per un terzo dalle Regioni, rispetto al quale sono state individuate ulteriori somme residuali per l'anno 2017 pari a 45 milioni di euro.
Dopo aver governato la fase di transizione sulla base del principio di leale collaborazione, Stato e Regioni si sono fatte carico della necessaria copertura finanziaria. Le risorse per il personale a tempo indeterminato e determinato, 235 milioni più 16 milioni, sono a carico dello Stato ed attribuite alle Regioni, alle quali competono però tutti gli oneri legati al funzionamento dei Centri per l'impiego, che adesso potranno dar vita a politiche sul lavoro più attente alle diverse peculiarità territoriali.