E’ la raccolta del riscatto per la castanicoltura del Mugello e per il più pregiato dei marroni tricolore, il Marrone del Mugello IGP. Il tesoro della montagna fiorentina è tornato a brillare come ai bei tempi con una produzione “sensibilmente aumentata” dopo un’annata, l’ultima, da dimenticare.
Le prime stime parlano di un raccolto del 30% in più, aspettativa superiore a quella regionale stimata intorno al 20%. L’alluvione del novembre 2023 è alle spalle ma le ferite sono ancora aperte tra le marronete. Sono ben visibili, soprattutto dove le frane e gli smottamenti, centinaia nell’Alto Mugello, hanno spezzato la terra mettendo a rischio la sopravvivenza di tante piante, molte secolari, che con i denti e le radici stanno cercando di rialzarsi.
A dirlo è Coldiretti Firenze che sta monitorando, come fa ogni stagione, l’andamento della raccolta nell’Alto Mugello (e nel resto della Toscana). Nel Mugello si stimano circa 15 mila ettari di castagneti per un settore che genera un volume d’affari tra i 7 e gli 8 milioni di euro senza contare la filiera della ristorazione e del turismo che moltiplica il suo valore e genera nuove economie funzionali ed importanti per la montagna e la sua promozione. “Questa è finalmente una buona annata.
– spiega Cesare Buonamici, Presidente Coldiretti Firenze – Il marrone è una risorsa importante per sostenere la presenza nelle nostre montagne di centinaia di piccole aziende, per lo più a conduzione famigliare, la cui sussistenza è strettamente legata alla salvaguardia e alla valorizzazione e del patrimonio castanicolo che i cambiamenti climatici stanno mettendo sempre di più in crisi. Giovanni Pascoli affermava che il castagno è l’albero del pane: oggi lo è sicuramente ancora di più visto che per le comunità rurali e montane è alla base della loro sussistenza economica”.
Approfondimenti
L’andamento stagionale, al contrario di quello tormentato del 2023, ha favorito una buona allegagione primaverile, arrivando ad oggi con una buona e soprattutto sana quantità di prodotto. A livello regionale si prevede un incremento medio del 20% rispetto allo scorso anno. In Mugello questa percentuale dovrebbe essere più alta. “La produzione è sensibilmente aumentata grazie soprattutto ad un andamento climatico finalmente favorevole e c’è anche una buonissima qualità. – spiega il Presidente del Consorzio del Marrone del Mugello IGP, Emanuele Piani - Le preoccupazioni non sono però mancate e sono dovute principalmente all’abbassamento delle temperature a settembre che hanno bloccato la crescita dei frutti ragione per cui abbiamo pezzature, in particolare nella parte alta, più piccole.
Il nostro marrone è sicuramente tra le varietà più apprezzate sul mercato e la conferma arriva dal prezzo. E’ un prodotto impegnativo e remunerativo per le aziende quando c’è; diventa invece un costo quando, come nella passata annata, hai solo lavorato e speso ma raccolto poco o niente. Le operazioni di raccolta sono nel vivo”.
Malgrado la buona produzione all’orizzonte, non mancheranno sugli scaffali le castagne straniere sbarcate sul nostro mercato da Turchia, Grecia, Spagna e Portogallo. Da qui la richiesta di Coldiretti Firenze Prato per assicurare più controlli sull’origine delle castagne messe in vendita in Italia per evitare che diventino tutte, incredibilmente, tricolori una volte finite dentro le cassette. Ancora peggiore è – spiega Coldiretti Firenze Prato - la situazione dei trasformati, per i quali non vi è l’obbligo di etichettatura di origine e per le farine di castagne che, non avendo un codice doganale specifico, non è neppure dato a sapersi quante ne vengano importate.Se non si vuole comunque correre il rischio di acquistare spesso a caro prezzo caldarroste straniere in vendita nel centro delle città, la Coldiretti Firenze Prato suggerisce di ricorrere a un più genuino fai da te casalingo per garantirsi un prodotto fresco, sicuro e a costi accessibili.
Molto importante il ruolo di mercatini di Campagna Amica così come sagre e feste di paese che in queste settimane animano borghi e paesini dove è possibile fare buoni acquisti di alta qualità oppure rivolgersi alle imprese agricole e riscoprire il gusto di partecipare nei boschi alla raccolta delle castagne. Per unire l’utile al dilettevole sono in crescita le aziende agricole che propongono, a fianco della raccolta, numerose attività didattiche e ricreative per vivere il bosco a 360 gradi.
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