L'SMS arriva tardi, così una studentessa viene multata sul bus mentre viaggia con i compagni e gli insegnanti. Il padre apprende la versione della figlia una volta rientrato a casa e dopo aver pagato la sanzione denuncia l'operato dei verificatori recandosi dai Carabinieri.Sarà probabilmente un giudice a dover stabilire l'esatta dinamica dei fatti se la vicenda avrà seguito per vie legali. Intanto il ticket elettronico crea un ulteriore precedente nel capoluogo toscano dopo le segnalazioni inviate nei mesi passati anche al nostro quotidiano e riportate in alcuni articoli.
L'episodio accade il 26 gennaio alle ore 9 sulla linea 11. "Mia figlia sale sul mezzo avendo inviato SMS per acquisto del biglietto - racconta il padre nella lettera inviata ad Ataf ed alla stampa locale - immediatamente viene intercettata per la verifica, ma non essendo ancora pervenuto SMS di conferma viene elevata contravvenzione come da regolamento. Dopo pochi secondi arriva SMS di conferma a quel punto nonostante mia figlia cerchi di dare la sua versione dei fatti l'addetto non ritiene il caso di tornare sulla decisione".
Questa la versione dei fatti riportata dal genitore. Il padre della ragazza spiega "Non ho rimostranze da fare, probabilmente il regolamento parla chiaro e mia figlia ha sbagliato, anche se credo che un po' di elasticità comportamentale forse poteva essere utile. La multa oltretutto è già stata regolarmente pagata" quello che invece l'uomo non accetta e denuncia è "il comportamento tenuto dal vostro addetto il quale a seguito del tentativo di mia figlia di spiegare l’accaduto, immagino in toni civili visto che si tratta di una giovane studentessa di 18 anni che era sul mezzo assieme alla classe ed ai professori, è stata accompagnata dal collega del controllore che aveva contestato l’accaduto e portata davanti al cartello intimando a voce alta e davanti a tutti di leggere quanto scritto sul cartello; oltretutto è stato indicato a mia figlia di cancellare gli SMS di invio per acquisto e ricezione del biglietto poiché non avevano più valore non potendo quindi attualmente di mostrare e ricostruire l’accaduto da parte mia".
"Sconcertato da quanto accaduto, vi informo che mi sono già attivato con azioni legali a tutela dei diritti personali di mia figlia in primis recandomi presso i Carabinieri per denunciare ufficialmente l’accaduto e valutando come andare avanti" il cittadino conclude così la sua lettera all'Azienda del trasporto locale.
Restiamo a disposizione di Ataf qualora l'Azienda intendesse rispondere al cittadino fornendo la versione del personale dipendente del vettore, gestore del trasporto pubblico su gomma.