Firenze – Un “supporto di tipo psicologico ma anche concreto per i genitori separati”. Questo il cuore della proposta di legge “Norme per il sostegno dei genitori separati in situazioni di difficoltà”, di iniziativa del consigliere Pieraldo Ciucchi (Gruppo misto), approvata dal Consiglio regionale con 22 voti a favore, 10 astenuti e il voto contrario del consigliere Marco Taradash (PdL). Hanno votato a favore, con il gruppo Pd, l’Idv e Mauro Romanelli (Gruppo misto) anche Giovanni Donzelli e Marina Staccioli (Fratelli d’Italia), Antonio Gambetta Vianna (Più Toscana) e Giuseppe Del Carlo (Udc).
Tra gli astenuti anche Gabriele Chiurli (gruppo Misto). L’atto è arrivato in Aula dopo un lungo lavoro di riscrittura tecnica per eliminare le parti che potevano presentare elementi di illegittimità. La proposta di legge – suddivisa in cinque articoli – guarda in particolare alla “questione abitativa, quindi ai molti casi in cui un genitore, chiamato a cedere la casa e anche a versare un assegno di mantenimento, ha difficoltà a trovare una nuova abitazione”, ha spiegato il presidente della commissione Sanità Marco Remaschi (Pd).
Da qui il raccordo tra il provvedimento e le normative che riguardano l’edilizia residenziale pubblica, con l’attribuzione di un punteggio specifico ai genitori separati. “Le separazioni sono sempre momenti difficili che spesso provocano situazioni di difficoltà e di grave disagio ai genitori e, di conseguenza, ai figli”, ha rilevato Remaschi. “Accanto alla problematica dell’abitazione, la proposta di legge è tesa alla realizzazione di reti e sistemi articolati di assistenza, in modo omogeneo, sul territorio toscano”. L’articolato rinvia inoltre agli adempimenti attuativi al Piano sanitario e sociale integrato regionale, che dovrà provvedere alla quantificazione delle correlate risorse finanziarie. Ringraziamenti per la “disponibilità e la sensibilità dimostrate” sono stati espressi da Pieraldo Ciucchi.
“Il testo – ha detto – affronta tematiche delicate sulle quali diamo una prima e non risolutiva risposta. L’abitazione è l’elemento peculiare e dimostra un tentativo di sostegno che troverà una maggiore e più incisiva specificazione nel Piano sanitario e sociale”. Il raccordo con il Piano è stato il motivo di fondo dell’astensione del gruppo PdL annunciato dal consigliere Paolo Ammirati. “L’intento della proposta di legge è lodevole. Purtroppo rimanda nella sostanza ad un atto che ancora non esiste”. Contrario si è invece espresso il consigliere Taradash che non condivide una “politica che fa della separazione una malattia.
Le difficoltà esistono e ne sono perfettamente consapevole – ha osservato – ma il tentativo di inserire nel piano sanitario un disagio sociale non è comprensibile”. In disaccordo con Taradash si è detto Simone Naldoni (Pd): “Non pensiamo ad inserire una nuova patologia ma è indubbio che le separazioni hanno un impatto fortissimo sui servizi sociali e sanitari della nostra regione, soprattutto quando ci sono di mezzo dei minori”. Secondo Naldoni, la proposta di legge “offre l’opportunità di allargare i benefici e opera verso una pianificazione all’interno del sistema famiglia in Toscana”. “Il testo è in linea con la mozione per il sostegno alla genitorialità che il Consiglio ha votato all’unanimità”, ha osservato la capogruppo Idv Marta Gazzarri.
“La separazione non è una malattia – ha sottolineato – ma investe situazioni e condizioni sociali di cui dobbiamo farci carico”. Di tema “serio e reale” ha parlato Giovanni Donzelli (FdI). “I genitori separati rischiano di diventare i nuovi poveri e le istituzioni non possono stare silenti”. La proposta ha quindi “finalità giuste ed è un punto di partenza”. E’ stata approvata oggi a maggioranza dal Consiglio regionale della Toscana una legge per sostenere i genitori separati che sono in difficoltà.
“La notizia ci riempie di gioia – ha commentato il consigliere Massimo Pieri –. Alcuni degli articoli contenuti nella legge rispecchiano proprio le proposte fatte dal sottoscritto in anni di battaglie politiche, penso soprattutto alla parte che riguarda le normative che regolano l'edilizia residenziale pubblica, attribuendo un punteggio specifico ai genitori separati, il cui problema, molto spesso, è proprio quello di poter affrontare senza finire sul lastrico l’affitto di un nuovo appartamento dopo la separazione”. “Sapevo bene, quando portavo avanti queste istanze, che sarebbe servito per renderle realtà l’intervento della legislazione nazionale o regionale.
Ora anche il Comune di Firenze faccia propria la legge dandole la più pronta attuazione. Aiutare concretamente un genitore separato in difficoltà significa incidere profondamente sulla qualità della vita di migliaia di bambini nella nostra città, che dovrebbe diventare un esempio anche a livello nazionale” ha concluso Pieri.