Lo Statuto del Comune cambia e si adegua ai tempi garantendo il rispetto delle pari opportunità, la riduzione del numero dei consiglieri, l’abrogazione della figura del difensore civico voluta dalla legge; sparisce anche la parola straniero e si parla di rappresentanze delle cittadine e dei cittadini provenienti da Paesi terzi comunitari e apolidi. La delibera con le modifiche, ha avuto ieri il via libera dall’assemblea cittadina ed oggi è stata presentata in Palazzo Vecchio dal presidente Eugenio Giani e dal vicepresidente Jacopo Cellai.
“E’ stato un lavoro intenso – ha detto Giani- che ha dato i suoi frutti rinnovando la più importante carta normativa del Consiglio comunale. Si tratta di un intervento che definirei di manutenzione perché non abbiamo fatto modifiche fondamentali, ma abbiamo toccato però punti importanti nei quali si rispecchiano cambianti sociali e culturali avvenuti negli ultimi tempi (l’ultima modifica dello Statuto risale al 2009)”. Le modifiche riguardano il titolo I (I principi) all’articolo 2 dove il Comune garantisce, nel rispetto delle Pari opportunità e secondo le disposizioni di legge, la presenza di entrambi i sessi in giunta, nell’ufficio di presidenze del Consiglio, nei consigli di quartiere, negli organi collegiali elettivi, nelle rappresentanze del comune negli enti partecipati e negli organi delle società a controllo pubblico; l’ articolo 6 (diritti di cittadinanza) dove al punto 4 viene specificato che il Comune accoglie e promuove le forme di cittadinanza sancite dalla normativa nazionale e comunitaria; l’articolo 11 dove il Comune al punto 3 assicura la coerenza delle trasformazioni urbanistiche ed edilizie con gli strumenti di pianificazione territoriale, etc.
Soddisfatto anche il vicepresidente Jacopo Cellai che ha lavorato per mediare con l’opposizione trovando infine un accordo comune. “Siamo riusciti a lavorare all’unisono- ha aggiunto Cellai - tenendo separati gli interessi partitici per un fine comune più alto”. Secondo quanto previsto dalle legge è stata dunque abrogata la figura del difensore civico, così come è stata abrogata la figura del consigliere straniero aggiunto. Più chiaro anche il riferimento alla legge nazionale più volte sottolineato sia nel caso delle dimissioni dalla carica di consigliere che vanno presentate al presidente per iscritto secondo le modalità stabilite dalla legge, che per quanto riguarda il capitolo degli organi Giunta e Comune dove all’articolo 31 si legge che la Giunta è composta da sindaco che la presiede e da un numero di assessori non superiori a quello che stabilito dalla legge (prima si parlava di un numero di assessori non superiore a 16).
Diminuiscono anche i consiglieri di quartiere che da 36 passano a 19. Sei il numero delle commissioni permanenti, di cui 1 di controllo presieduta da un rappresentante delle minoranze. I consiglieri devono far parte di almeno 1 commissione ma non più di 3. Come si è detto, alcune novità riguardano la presenza degli stranieri non più denominati tali. All’articolo 97 bis al posto del Consiglio delle cittadine e dei cittadini stranieri, all’articolo 1 si legge: il Comune realizza forme di rappresentanza e partecipazione istituzionali delle cittadine e dei cittadini provenienti da paesi terzi e comunitari e apolidi attraverso la consultazione e il coinvolgimento delle loro comunità.
(lb)