Dopo l’applauditissimo debutto nel giugno scorso, al 75° Festival del Maggio Musicale Fiorentino, prosegue in tournée il viaggio di Massimo Ranieri e Maurizio Scaparro tra le poesie, le parole e le note del teatro di Raffaele Viviani, una produzione della Fondazione Teatro della Pergola e della Compagnia Gli Ipocriti. In aprile nuove dieci repliche sono in programma in Toscana, dal 9 al 14 l’atteso ritorno alla Pergola di Firenze prima del debutto romano al Teatro Argentina dal 16 al 28 aprile.
Nel 1929 sul piroscafo Duilio, Massimo Ranieri/Raffaele Viviani attraversa l’oceano da Napoli a Buenos Aires con la sua compagnia di attori e musicisti. Nella lunga traversata mette in prova lo spettacolo destinato a cercar fortuna nell’orizzonte di promesse e speranze del nuovo mondo, ma il vero debutto avverrà col pubblico degli emigranti imbarcati sulla nave per festeggiare la notte del passaggio dell’Equatore. Massimo Ranieri e Maurizio Scaparro ricompongono la galleria di ritratti in musica che Viviani ha disseminato nelle sue opere, riunendo nelle sale di terza classe del Duilio il popolo vitale e dolente degli scugnizzi, degli ambulanti, delle prostitute e della povera gente per farne i protagonisti e gli spettatori del varietà popolare che va in scena. Nella sala del piroscafo affacciata sul blu dell’oceano, scorrono le melodie più note di Viviani: So Bambenella ‘e coppa ‘e quartiere, Lavvannarè, O guappo ‘nnammurato, fino a O Sapunariello, e a Ranieri si accompagnano di volta in volta le interpretazioni di Ernesto Lama, Roberto Bani, Angela De Matteo, Mario Zinno, Ivano Schiavi, Gaia Bassi, Rhuna Barduagni, Antonio Speranza, Simone Spirito e Martina Giordano accompagnati dall’orchestra di Massimiliano Rosati, Ciro Cascino, Luigi Sigillo, Donato Sensini, Mario Zinno, “Ho l’onore di interpretare proprio Raffaele Viviani e con qualche presunzione, mi perdonino, io stesso sono vivianesco, perché sono figlio di Viviani – racconta Massimo Ranieri - Mi sono sempre riconosciuto nella sua scrittura, dal mio primo spettacolo con Patroni Griffi “Napoli, chi resta chi parte”, rappresentato proprio alla Pergola trentasei anni fa.
Mi sento figlio suo, faccio parte delle sue viscere e dei suoi scritti, e del suo popolo. In un momento di questo spettacolo, dico: “Appena arrivo io con il mio teatro mi dicono subito: Don Raffae’ voi portate il teatro dei disperati! Degli stracci!”. Io non ero disperato, ma straccio sì. Per cui mi riconosco in Viviani assolutamente. E sono fiero di essere figlio suo.” Gli fa eco Maurizio Scaparro “La prosa di Viviani con la grande musica di Viviani non è mai stata rappresentata tutta insieme come in questa occasione.
I conoscitori di Viviani sanno che in ogni sua grande opera – come Eden teatro e Musica dei ciechi - ci sono musiche scritte apposta, ma le canzoni, quelle note e quelle non note, e i canti scenici sono tutti separati l’uno dall’altro. L’unico che poteva interpretare Viviani varietà è Massimo Ranieri, l’unico in Italia, e non solo, ad essere attore e cantante al tempo stesso. Egli unisce in sé quelle due grandi forze che aveva Viviani e che sono essenziali per lo spettacolo. E poi naturalmente lui stesso è figlio di quella Napoli.
Le due Napoli: quella borghese di Eduardo e quella popolare di Viviani che convivono da sempre ma sono ben separate l’una dall’altra.” Il piroscafo ricreato per la scena e i costumi portano la firma di Lorenzo Cutùli, le elaborazioni musicali sono di Pasquale Scialò, i movimenti coreografici di Franco Miseria e Massimo Ranieri, i testi sono stati curati direttamente dal nipote di Raffaele Viviani, Giuliano Longone Viviani.