Priorità alle famiglie con bambini segnalati dai servizi sociali, diversamente abili o segnalati in affidamento familiare. E, soprattutto, inserimento di un nuovo indicatore economico, il cosiddetto ‘Isee ricongiunto’, come criterio per l’attribuzione del punteggio e l’applicazione della tariffa. Con la delibera approvata questa sera dal consiglio comunale il Comune affina i criteri per le iscrizioni agli asili nido e agli spazi gioco e apre ulteriormente ai nuclei con problemi.
«È stato inserito, per la prima volta e in via sperimentale – ha spiegato l’assessora all’educazione Cristina Giachi che ha presentato il documento all’approvazione dell’assemblea – il criterio della valutazione Isee anche per la graduatoria e non solo per la stima della tariffa». «Fino ad ora, poi, per i genitori non coniugati che avevano residenze diverse bastava presentare un solo reddito – ha ricordato l’assessora Giachi – e questo poteva agevolare di molto, nell’ammissione ai nidi, perché si veniva considerati madre o padre solo e monoreddito.
Il prossimo anno scolastico, invece, è previsto il cosiddetto ‘Isee ricongiunto’ che si applicherà ai genitori non coniugati non anagraficamente conviventi: entrambi dovranno fornire tutte le informazioni necessarie per la valutazione della loro situazione economica. Questo Isee avrà la stessa validità e sostituirà il valore di quello standard sia nell’accesso al servizio sia nell’applicazione delle fasce nel sistema tariffario in vigore». «La ‘genitorialità’ diventa criterio prevalente rispetto alla ‘residenza’ – ha aggiunto - se un bambino ha due genitori, entrambi devono contribuire alla sua crescita e alla sua educazione.
I genitori non coniugati o separati devono mantenere i figli congiuntamente, anche se hanno residenze diverse». «Quanto ai criteri per l’attribuzione del punteggio – ha proseguito Cristina Giachi – è stato stabilito, anzitutto, che avranno priorità assoluta bambini segnalati dai servizi sociali, diversamente abili o in affidamento familiare. Al dirigente del servizio è riservata la valutazione della scelta del nido tenendo conto sia della richiesta della famiglia sia delle esigenze pedagogiche ed educative del bambino e del gruppo nel quale il bambino si inserisce».
«Per il resto – ha concluso l’assessora all’educazione – li abbiamo adeguati alle mutate esigenze e condizioni sociali ed economiche del nostro territorio, tenendo tenere conto dei grandi rilevanti cambiamenti che si sono verificati nelle condizioni socio-economiche delle famiglie e nel mercato del lavoro». (fn)