Menarini (12.000 dipendenti nell’intero gruppo articolato in quattro aziende: Menarini, Malesci, Guidotti e Lusofarmaco) e in varie occasioni il Consiglio provinciale di Firenze si è occupato del Gruppo farmaceutico in ordine a diverse tematiche. L'assessore Giovanni Di Fede ha fatto il punto della situazione in Consiglio provinciale rispondendo a una domanda d'attualità di Rifondazione comunista. In alcune occasioni, dunque, l’azienda fiorentina - leader nel proprio settore - ha lamentato decisioni a suo avviso negative poste in essere dal Governo nazionale.
In altre, il tema all’ordine del giorno era legato alla contrattazione fra le parti. Stavolta il punto centrale è legato alle ricadute della decisione aziendale circa l’individuazione ad ottobre 2012 di circa mille esuberi a livello nazionale. Il 31 maggio scorso presso il tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico, l’azienda nel corso della presentazione del Piano industriale e di gestione degli esuberi, ha proposto di ridurre a 730 (quasi tutti informatori scientifici) gli stessi con la scelta del Contratto di Solidarietà (CdS) al posto della Mobilità quale ammortizzatore da utilizzare. Il Gruppo ha confermato di voler restare in Italia con un investimento maggiore a fronte della rimozione di alcuni ostacoli normativi che penalizzerebbero la produzione a favore dei farmaci generici.
Il riferimento è al decreto legge del Governo Monti relativo alla prescrizione ai medici di famiglia che devono indicare nelle loro ricette il principio attivo invece del nome commerciale del farmaco. La trattativa fra azienda e sindacati è in programma a Roma presso la sede di Confindustria a partire dal prossimo 19 giugno. Per le organizzazioni sindacali vi sono due punti da approfondire: il Piano industriale, in primo luogo per comprendere qual è il progetto aziendale e, relativamente al CdS, al momento non ancora richiesto ufficialmente dall’azienda, per individuare le corrette modalità di coinvolgimento degli informatori scientifici. Sulle iniziative che intende adottare la Provincia di Firenze, il Consiglio sarà costantemente informato. "Le case farmaceutiche non usino i dipendenti come arma e come scudo - polemizza il capogruppo di Rifondazione comunista Andrea Calò - Tutte le aziende, a partire dalla Menarini, assumano un profilo di responsabilità sociale.
In questo conflitto non ci può essere spazio per sfruttare l'occupazione. Bene che il tema di fondo rimanga il piano industriale. L'unico elemento di novità è che si parla di 730 esuberi invece che più di mille, ma non va bene". "A fronte di una procedura di raffreddamento esperita con esito negativo in data 28 febbraio ADF Aeroporto di Firenze continua imperterrita sulla strada della negazione di risposte certe per i lavoratori" recita la nota USB dei sindacati che hanno indetto lo sciopero dello scalo fiorentino di Peretola per venerdì 14 giugno dalle 12 alle 16.
"Ricordiamo gli argomenti oggetto della procedura: Mancato riconoscimento, al personale turnista, di lavorare un numero di giorni, su base annua, equivalente al personale normalista. Esigenza, ormai non più derogabile, di adeguati investimenti per acquisti e manutenzione del parco mezzi, sempre più oggetto di guasti e mal funzionamenti, che pregiudicano la sicurezza dei lavoratori e degli utenti ( passeggeri). Verifica delle condizioni dell’ appalto conferito alla Servizi Integrati ( ex Giacchieri ) risultanti da problematiche nelle turnazioni di lavoro, nella correttezza della compilazione delle buste paga, e nella puntualità di erogazione delle stesse.
Necessità di interventi immediati per abbassare i livelli di inquinamento acustico e ambientale sul piazzale aeromobili e negli adiacenti locali di lavoro, atteso che ADF si rifiuta di mettere in pratica la procedura del traino aeromobili a motore spento dal punto attesa al parcheggio aeromobile e viceversa. Questo ultimo punto sta molto a cuore a USB che, da sola, si batte da anni per l’ utilizzo di questa procedura ineludibile per il rispetto della salute dei lavoratori, degli utenti e degli abitanti delle aree limitrofe all’ aeroporto, qualora si voglia seriamente parlare dello sviluppo dell’ aeroporto di FIRENZE. Nel mese di Maggio abbiamo assistito all’ insediamento del nuovo consiglio di amministrazione che in parte dovrebbe essere espressione dell’ azionariato privato con l’ ingresso del fondo infrastrutturale F2i in parte degli enti pubblici e da altri enti, ormai noti, che sono comunque espressione del territorio ,di cui da molto tempo si parla della costituzione di un patto di sindacato.
Ma il il fondo F2i è lo stesso che a Milano è inquisito per aggiotaggio per l’ acquisizione delle azioni della SEA di Malpensa. Ed è lo stesso che insieme a un raggruppamento di imprese aveva ricevuto dalla regione Toscana 29 milioni di euro per la realizzazione della bretella Stagno-Prato e che invece risultano spariti. Se si, le notizie non sembrano molto confortanti per i lavoratori dell’ Aeroporto di Firenze che non solo non ricevono , da mesi, risposte sulle vertenze in corso, ma sentono sempre più spesso voci di cessioni societarie e spezzatini vari, purtroppo molto in voga, negli aeroporti italiani". A oltre undici mesi dalla presentazione della piattaforma sindacale, a sei mesi dalla scadenza del contratto nazionale di lavoro per gli oltre 50.000 dipendenti delle 600 aziende del settore gas-acqua, non si intravede ancora la possibilità di un concreto avanzamento della trattativa per il rinnovo del contratto. "E’ per questo che dopo le prime due ore di sciopero e il blocco delle prestazioni straordinarie si rende necessario proseguire nella mobilitazione, articolata a livello regionale/territoriale, che per la Toscana si concretizzerà in 2 iniziative: 4 ore di sciopero lunedì 17 giugno (per la provincia di Pisa martedì 18) con presidi davanti alle prefetture organizzati a livello territoriale e 2 ore giovedì 20 giugno. Per dire no.
Ad aumenti retributivi del tutto irrisori e penalizzanti per i lavoratori del settore idrico. All’estensione della flessibilità degli orari, superando la contrattazione locale. Al superamento degli scatti di anzianità, senza alcuna contropartita. Per dire si Ad un nuovo contratto che estenda tutele e diritti. Ad un incremento economico che risponda al bisogno di tutela del potere di acquisto delle retribuzioni del settore. Alla definizione di un nuovo sistema classificatorio che tenga conto della crescita di professionalità dei lavoratori del settore" le Segreterie Regionali FILCTEM CGIL FEMCA CISL UILTEC UIL Questa mattina si è svolta, a Firenze, l’assemblea dei lavoratori della Selex per discutere del piano di riorganizzazione del gruppo presentato dai vertici, un piano che a livello nazionale prevede oltre 1000 esuberi tra i lavoratori, di cui 140 in Toscana.
Durante l'incontro il Presidente del Consiglio Comunale di Firenze, Eugenio Giani, ha deciso di varare un vincolo urbanistico per imporre comunque la destinazione ad uso produttivo dello stabilimento di via Barsanti a Firenze che rischia, insieme agli stabilimenti pisani, di essere trasferito a Campi Bisenzio senza rassicurazioni sul mantenimento delle attuali produzioni. "Per il gruppo Selex serve un piano, un progetto, una strategia per tutelare l’occupazione e la competitività dell’azienda che è una risorsa strategica per il Paese, per questo condivido e appoggio la richiesta dei sindacati di aprire un tavolo al Governo, infatti sono stata la prima firmataria di una interrogazione parlamentare al Senato sulla vicenda.
Spero che il piano per la Selex sia il primo passo, il primo segnale di un più ampio piano nazionale per il rilancio della politica industriale nel nostro Paese" così Valeria Fedeli Vicepresidente del Senato All'assemblea erano presenti numerosi rappresentanti istituzionali di tutte le estrazioni politiche: per la Regione Toscana i Consiglieri Nicola Nascosti (Pdl), Roberto Rizzo (Idv), Marco Manneschi (Idv), Paolo Marini (Federazione Sinistra e Verdi) Presidente e Marina Saccioli (Lega Nord) Vicepresidente della Commissione speciale per l’emergenza occupazionale, l'Assessore Sara Biagiotti ed il Presidente del Consiglio Comunale di Firenze oltre a Marco Burgassi portavoce della Vicepresidente del Senato Valeria Fedeli, ed agli Onorevoli Francesco Bonifazi e Dario Nardella (Pd), autore quest'ultimo di una interrogazione parlamentare presentata venerdì alla Camera in merito al piano industriale di Selex-Es. All'assemblea sono intervenuti i rappresentanti delle oo.ss.
Fim, Fiom e Uilm, oltre ai lavoratori ed alle istituzioni. Le Rsu hanno detto che “senza una strategia definita respingiamo il piano industriale”. “Vogliamo sapere, hanno poi aggiunto, “se c'è ancora l'intenzione della dirigenza di puntare a crescere oppure la ristrutturazione mira solo a tagliare, cedendo parte delle attività e delle intelligenze dell'azienda a spese dei lavoratori.” Il Segretario della Fiom, Daniele Calosi, anche a nome di Fim e Uilm ha ringraziato le istituzioni intervenute ed ha ribadito che “non è accettabile lasciare sul territorio le ricadute economiche e sociali di un piano industriale particolarmente pesante per i lavoratori”.
“Chiediamo”, ha detto ancora, “l'utilizzo di ammortizzatori sociali che permettano di dare un futuro industriale all'impresa, come i contratti di solidarietà. Intervenga quindi il Governo per ricostituire il tavolo.” L'assemblea ha decretato per domani dalle 8:00 alle 10:00 un presidio davanti ai cancelli dei due siti. Una delegazione chiederà, inoltre, un incontro al Prefetto Il 6 giugno scorso si è svolto presso la Direzione Lavoro della Provincia di Firenze un incontro fra la Società Seves, la Rsu aziendale e le organizzazioni sindacali per procedere all'esame congiunto sulla procedura aperta dall'azienda per il ricorso alla Cassa Integrazione per crisi. Della situazione ha fatto il punto in Consiglio provinciale l'assessore Giovanni Di Fede, rispondendo a una domanda d'attualità di Rifondazione comunista. Nel corso dell'incontro, dunque, il rappresentante dell'azienda ha illustrato la grave situazione economica in cui si troverebbe la società a motivo di gravi perdite di bilancio al 31 Dicembre 2012 e trend fortemente involutivo anche per l'esercizio 2013, e per la procedura di ristrutturazione del debito avviata alla fine del 2012 con omologa da parte del Tribunale di Firenze. La Società avrebbe già messo in campo azioni volte al risanamento, in particolare potenziando il settore commerciale marketing a sostegno del volume di vendite che ad oggi non è sufficiente, per quantità e qualità, a sostenere adeguatamente lo stabilimento di Firenze. Sono stati lanciati nuovi prodotti per tentare la strada della diversificazione quali oblò per lavatrici e piastrelle in vetro, ma anche nuovi mattoni per ampliare la gamma dei prodotti offerti. Sono stati inseriti in azienda nuovi elementi nella squadra commerciale per cercare di intercettare nuove opportunità di vendita in mercati diversi da quelli tradizionalmente serviti. In particolare è stato assunto un nuovo direttore generale del business "mattone in vetro" con esperienza particolarmente strutturata in ambito commerciale e con ulteriore esperienza nel settore delle ceramiche per arredo, data l'assoluta contiguità del business con quello attuale. La situazione attuale vede un fondo interessato all'acquisizione dell'intero Gruppo ma essendo ancora in corso trattative fra azionisti, banche e bidder non è allo stato attuale pronosticabile in maniera certa l'esito delle stesse.
Il contenuto tecnico dell'accordo firmato presso la Direzione Lavoro della Provincia di Firenze prevede: la cassa integrazione straordinaria per crisi a decorrere dal 10 giugno 2013 per 12 mesi per un numero massimo di 90 lavoratori sospesi a zero ore e/o con la riduzione di orario. L'azienda attuerà la rotazione e i criteri di scelta del personale interessato alla Cigs saranno determinati in base alle esigenze tecniche, produttive ed organizzative dell'azienda e alla fungibilità delle mansioni dei lavoratori.
La Cassa Integrazione sarà anticipata dall'azienda. Previsti anche incontri con cadenza trimestrale presso la Provincia di Firenze Direzione Lavoro per monitorare e verificare l'andamento della cassa integrazione straordinaria e per essere costantemente aggiornati in merito alle trattative per l'acquisizione dell'intero Gruppo da parte del fondo. "Quella della Seves è una delle vicende industriali più tormentate del nostro territorio - ha commentato per Rifondazione il capogruppo Andrea Calò - Siamo in presenza di un passaggio complesso e martoriato, in cui si è evidenziata, secondo noi, carenza di autorevolezza da parte della proprietà, mentre le istituzioni hanno offerto possibili elementi di soluzione.
Abbiamo necessità di concludere un processo, di giungere all'acquisto definitivo e rilanciare questo importante assetto industriale a Firenze". La AVIS Budget SpA, settore italiano della grande multinazionale dell'autonoleggio, ha aperto la procedura di licenziamento collettivo riferita alla legge 223/91 per 150 dei 464 addetti in Italia, di cui 10, su 42 lavoratori, tra Firenze e Pisa, a poco meno di una anno da una precedente ristrutturazione, che garantiva la stabilità occupazionale. Questa volta AVIS, però, è esplicita: a fronte di un decremento del volume dei noleggi del 5% intende licenziare un terzo dei propri dipendenti, per delocalizzare le attività italiane tra Barcellona e Budapest e per fare outsourcing (esternalizzazioni) verso piccole aziende del settore.
"Non assistiamo, dunque, alla cessazione di un'attività ormai improduttiva, bensì ad un vero e proprio processo di riduzione di occupazione, diritti e salari a favore di una logica esasperata del profitto aziendale, in una società che vive un momentaneo periodo di lieve flessione della produzione del servizio" questo il parere espresso da Cgil. Le Organizzazioni Sindacali ed i lavoratori si sono subito mobilitati, e in occasione dell'incontro di oggi con la direzione della multinazionale, hanno proclamato 24 ore di sciopero totale dei lavoratori AVIS in tutta Italia.
Uno sciopero cui parteciperanno anche i lavoratori di Firenze e Pisa, unità produttive importanti anche perché allocate, in parte, nei rispettivi aeroporti cittadini e che non subiscono nessuna flessione di domanda del servizio di autonoleggio. La proprietà dell’emittente televisiva Teletruria, sarà convocata dall’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini per fare il punto sulla situazione, che ha portato l’azienda all’apertura della procedura di mobilità per 6 dipendenti, circa un terzo degli addetti complessivi. La decisione è uscita dall’incontro svoltosi oggi in Regione e al quale, oltre all’assessore Simoncini, hanno partecipato gli assessori Paola Magnanensi del Comune di Arezzo, Carla Borghesi della Provincia di Arezzo, l’Associazione Stampa Toscana, le organizzazioni sindacali di categoria, i consiglieri regionali Lucia De Robertis e Marco Manneschi.
L’obiettivo dell’intervento regionale è quello di riaprire la strada alla trattativa sindacale, oggi interrotta. L’assessore Simoncini ha annunciato che, per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali in deroga, la situazione appare in divenire, sia per quanto riguarda i criteri e i tempi di applicazione in quadro di riassetto complessivo, sia per quanto riguarda la copertura finanziaria da parte del governo per il 2013. “Ritengo comunque – ha spiegato – che, anche con i nuovi criteri, non dovrebbero esservi problemi ad accedere a questo strumento per quanto riguarda la società Teletruria”. Quando il danno non basta..
"Shock alla Ginori, cancelli chiusi e lavoratori preoccupati. L'azienda comunica che sono state fatte solo verifiche sul ritrovamento di materiali radioattivi, poi rimossi, nel sotterraneo della storica manifattura di porcellana. La Lega Nord con l'esponente Marco Cordone interroga la Provincia di Firenze per sapere/conoscere: nei particolari, la vicenda e in che termini è giunta sul tavolo istituzionale di Palazzo Medici Riccardi; se effettivamente, come dichiara Gucci, il lavoro è ripreso oggi lunedì 10 giugno 2013; quali eventuali ripercussioni potrebbe avere la suddetta vicenda sul futuro lavorativo dei dipendenti e sulla salute degli stessi e della popolazione circostante; se la Asl è stata interessata al caso in questione"