FIRENZE – Il consolidamento della presenza dell’istituto di BioRobotica, polo del Sant’Anna in Valdera, è affidato ad un accordo fra Regione Toscana, Scuola superiore di Sant’Anna di Pisa, Comune di Pontedera che ha l’obiettivo di favorire, sul territorio, i processi di ricerca e innovazione attraverso il trasferimento tecnologico. Il protocollo è stato firmato oggi dal Rettore del sant’Anna Maria Chiara carrozza e dal sindaco di Pontedera Simone Millozzi. Grazie a un cofinanziamento regionale di circa 300 milioni di euro, la Scuola di Sant’Anna, riprendendo e rimodulando un progetto avviato inizialmente dal Comune di Pontedera, realizzerà una struttura d’avanguardia nei locali del Cerfit (Centro per la ricerca, la formazione l’innovazione e il trasferimenti tecnologico), dove sarà possibile condurre attività di ricerca e formazione in settori ad alto contenuto tecnologico. “Si tratta di un importante snodo – commenta l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – nel sistema dell’innovazione e della ricerca in Toscana.
Un sistema che in questi anni è stato ridisegnato e potenziato perchè rappresenta un elemento strategico per la competitività del sistema produttivo regionale ed un passaggio obbligato per la ripresa e lo sviluppo. Grazie a una razionalizzazione dei centri che si occupano di innovazione, contiamo di concentrare le risorse sulle realtà di eccellenza, operando una diversificazione in base alla vocazione dei territori ed evitando così inutili sprechi in un momento caratterizzato da una crescente ristrettezza di risorse.
E’ quanto si intende fare, in particolare, con il polo della BioRobotica, nel quale si punta a realizzare servizi avanzati per le imprese del territorio e per sostenere la nascita e la crescita di nuove realtà innovative nei settori avanzati”. Negli ultimi mesi si sono consolidate numerose iniziative nel campo dell’innovazione e del trasferimento tecnologico. Si ricorda, ad esempio, la costituzione dei cinque distretti tecnologici(ICT, Optoelettronica, Scienze della vita, Beni culturali e città sostenibile, Tecnologie per le energie rinnovabili, Tecnologie ferroviarie per alta velocità e sicurezza delle reti), cui si è recentemente affiancato un sesto distretto (Nautica).
Nel 2012 sono poi partiti i 12 Poli d’innovazione che coinvolgono centri di competenza, enti di ricerca e circa 2000 imprese, con l’obiettivo di coordinarne le iniziative, favorire il dialogo fra ricerca e mondo produttivo, rendere sempre più mirati, flessibili ed efficaci gli interventi. Alla nuova architettura del sistema si accompagna l’ampia strumentazione di incentivi previsti per le imprese, in particolare per le pmi, che costituiscono l’ossatura del sistema produttivo toscano, ma anche a favore delle grandi aziende che sempre più dovranno dialogare con le piccole in una logica di filiera.