Undici nuovi progetti nati dalla ricerca universitaria che aspirano a diventare imprese e altri sei che in imprese si sono già trasformati divenendo in questi ultimi mesi spin-off dell’Università di Firenze. Continua l’opera di trasferimento dell’innovazione dal mondo accademico a quello del lavoro, iniziata da qualche anno dall’ateneo. Le nuove iniziative, che usufruiscono dei servizi di formazione, consulenza e supporto logistico dell’Incubatore Universitario Fiorentino (IUF), vanno, infatti, ad aggiungersi ai trentacinque progetti del 2011, di cui undici sono già diventati spin-off. Questi risultati sono stati presentati oggi all’Università di Firenze in un incontro al Polo delle Scienze Sociali, organizzato dal Centro di Servizi di Ateneo per la Valorizzazione della Ricerca e la Gestione dell’Incubatore Universitario (CsaVRI) e introdotto dal rettore Alberto Tesi e dal prorettore al trasferimento tecnologico e ai rapporti con il sistema territoriale Marco Bellandi. Svariati i campi di azione dei nuovi spin-off: dalla ricerca nel campo delle scienze biomediche all’ingegneria dei trasporti, dal monitoraggio dell’attività cardiorespiratoria di adulti e bambini alla salvaguardia ambientale, dalla diagnostica del patrimonio architettonico all’automazione.
Anche i nuovi progetti ammessi in pre-incubazione spaziano fra diversi settori di applicazioni come, ad esempio, la conservazione del patrimonio culturale ligneo o la protezione dei pavimenti a mosaico, l’uso di programmi di intelligenza emotiva per il miglioramento delle performance in ambito scolastico, lo sviluppo di una bici pieghevole per il trasporto individuale sostenibile, servizi per l’alfabetizzazione scientifica o realizzazioni nell’ambito dell’Information and Communication Technology. Nell’incontro grande attenzione è stata rivolta ai Poli regionali d'innovazione, importanti strumenti promossi dalla Regione Toscana che favoriscono il trasferimento tecnologico mettendo in rapporto istituti di ricerca e imprese, attivi su determinati settori.
Ad essi e alle opportunità di finanziamento europeo legate a questi temi è stata dedicata una tavola rotonda cui hanno partecipato, oltre a Marco Bellandi, i docenti Paolo Nesi, Marco Fioravanti, Maurizio De Lucia, Elisabetta Cerbai, in rappresentanza, rispettivamente, di Polis (polo delle tecnologie della città sostenibile), Politer (tecnologie dell’ICT, telecomunicazioni e robotica), Cento (mobile e arredamento), Pierre (tecnologie per le energie rinnovabili e risparmio energetico) e del polo Scienze della vita.
“La partecipazione dell’Università di Firenze all’esperienza dei Poli regionali di innovazione – ha sostenuto il prorettore Marco Bellandi – mira non solo a rafforzare il rapporto fra il mondo dell’imprenditoria e quello della ricerca, ma anche a introdurre i nostri spin-off nelle reti delle imprese esistenti”.