Circa 324 milioni di euro: a tanto ammontano i costi di produzione per la raccolta e lo smaltimento delle oltre un milione di tonnellate di rifiuti dell’area vasta Firenze – Prato – Pistoia, secondo gli ultimi dati certificati, riferiti al 2010. E a tanto dovrebbe ammontare – con uno scarto minimo, visto l’omogeneità dei dati nel triennio 2008-2010 – la gara per la gestione del servizio che dovrebbe tenersi nel futuro prossimo. “Un costo che si traduce in tariffe per i cittadini – utenti.
Tariffe che potrebbero aumentare ulteriormente se non si procederà secondo criteri di economicità”, afferma Nicola Nascosti – consigliere regionale e coordinatore provinciale del PdL di Firenze – nel corso di una conferenza stampa tenutasi stamani a cui hanno partecipato anche Patrizio Lapietra – consigliere provinciale e vice coordinatore vicario del PdL di Pistoia – e il consigliere provinciale PdL di Firenze Guido Sensi. Conferenza stampa nel corso della quale sono stati illustrati nel dettaglio i dati sulla raccolta rifiuti nelle tre province facenti parte dell’Ato Toscana centro dei costi di produzione (arrotondati) delle società operanti sui tre territori provinciali: “Le percentuali della raccolta differenziata, se confrontate con gli obiettivi posti per il 2012 (50%) e il 2014 (65%) indicano che il piano interprovinciale è totalmente inadeguato.
Per di più – ricorda Nascosti – siamo ancora in attesa del bando per l’indizione della gara. La prima scadenza, il 28 febbraio scorso, non è stata rispettata, e la Regione ha concesso una proroga, disattesa anch’essa. Inadeguatezze ed inadempienze che rischiano di far perdere un’occasione per migliorare il servizio e far risparmiare i cittadini. Per questo chiediamo ai sindaci dei comuni dell’area vasta di sedersi a un tavolo e scrivere un nuovo piano, con obiettivi raggiungibili e comprensivi degli impianti di smaltimento.
Solo dopo sarà possibile procedere alla fusione delle società, aprendo – suggeriamo noi – alla privatizzazione del 40% della società unica e contestualmente del servizio, così da ottenere economie di scala e risparmi in grado di abbassare le tariffe. Proprio come ha fatto il Comune di Torino, non certo ascrivibile al centrodestra”, prosegue il coordinatore del PdL fiorentino. “Le anomalie e gli errori nella gestione del servizio rifiuti sono se possibile ancor più clamorosi a Pistoia – spiega Lapietra –, come dimostra l’esclusione del Comune di Montale, unico comune della provincia ad ospitare un inceneritore, dal consiglio direttivo dell’Ato rifiuti.
Un ostracismo di natura politica, visto che il comune di Montale – quando era governato dal centrosinistra - era presente nel precedente consiglio”, ricorda il vice coordinatore del PdL di Pistoia. A bocciare il piano rifiuti non è solo il PdL ma, a detta di Guido Sensi, anche il Governo, che “con la spending review ha disintegrato i progetti di area vasta, perché Firenze sarà città metropolitana. Il Piano dei rifiuti dovrà essere necessariamente modificato, perché così come stanno le cose la provincia di Firenze non può certificarlo”, conclude Sensi.