In Toscana la concertazione è più viva che mai ed è strumento per cercare le soluzioni alla crisi e riavviare lo sviluppo. Il presidente della Regione, Enrico Rossi, i segretari regionali di CIS e UIL, Riccardo Cerza e Vito Marchiani, e Manuele Marigoli, della segreteria generale della CGIL, hanno sottoscritto oggi un “Accordo per lo sviluppo della Toscana” che fa della concertazione tra amministrazioni e sindacati la leva grazie alla quale individuare le soluzioni per rimettere in moto l’economia regionale e al tempo stesso salvaguardare i servizi. “In Toscana la concertazione è un valore, testimoniato anche dall’articolo 48 dello Statuto regionale – ha detto il presidente Rossi – Alle istituzioni spetta il compito di decidere, ma attraverso il confronto con le rappresentanze sociali”. “La Toscana pratica la concertazione da sempre e ai massimi livelli possibili – ha continuato Rossi – e cionondimeno ha un tasso di riformismo e innovazione certo non inferiore alle altre Regioni.
Alcune riforme che ha fatto il Governo Monti rappresentano addirittura un arretramento rispetto alla realtà della Toscana. Abbiamo in corso una gara unica per il trasporto pubblico regionale, abbiamo fatto tre Ato per i rifiuti, un unico Ato per l’acqua, abbiamo sciolto le 14 Apt e razionalizzato la politica di promozione turistica, abbiamo riformato la sanità e tutto questo d’accordo con sindacati e forze sociali perché quando gli obiettivi sono difficili e impegnativi, si raggiungono meglio attraverso il confronto.
Ed è anzi prezioso il contributo di chi conosce i problemi e le questioni concrete per individuare soluzioni condivise ed efficaci”. “Sono convinto anche io che siamo davanti ad un ‘percorso di guerra’ – ha concluso il presidente, citando le parole del premier Monti – però la guerra non si fa da soli, la si fa raccogliendo tutte le energie, chiedendo a tutti quello che possono dare, facendo in modo che tutti si sentano coinvolti e responsabili. Capiamo le necessità del Governo ma non il metodo” In base all’accordo, vista la necessità e l’urgenza di scelte importanti per il rilancio della crescita, Regione e sindacati si sono impegnati a dare vita a 9 gruppi di lavoro dedicati a temi specifici.
Ciascuno di questi gruppi dovrà formulare proposte concrete, verificabili e monitorabili, da inserire in un ‘Patto dello sviluppo’ che dovrà essere firmato entra il 30 settembre 2012. Ecco l’elenco dei temi che saranno affronti dai 9 gruppi di lavoro: prevenzione delle crisi aziendali e coordinamento delle vertenze di carattere nazionale; realizzazione di infrastrutture strategiche (es. viabilità, ferrovie, lavori pubblici, logistica) e trasporto pubblico locale; accesso al credito (es.
garanzie, merito creditorio) e la razionalizzazione della pubblica amministrazione regionale (es. spending review, evoluzione negli assetti istituzionali); strumenti per la crescita delle imprese (es. strumenti finanziari, formazione, innovazione, export) e attrazione degli investimenti (es. promozione, predisposizione di aree industriali, strumenti di incentivazione e supporto e scouting d’impresa); modernizzazione dei servizi pubblici locali (es. servizio idrico, ciclo dei rifiuti), gestione del rischio idrogeologico e sviluppo del settore energetico; gestione del territorio (es.
evoluzione degli strumenti urbanistici, sviluppo delle città, politiche per l’edilizia bio-sostenibile, promozione e turismo sostenibile, valorizzazione del patrimonio culturale); sviluppo rurale e crescita del settore agroalimentare (es. filiere integrate, agrienergie, polo agroalimentare); assistenza socio-sanitaria (es. ISEE, fondo non-autosufficienza, interventi previsti dal piano sanitario e sociale integrato regionale, ecc.) banda larga e semplificazione amministrativa (es. autorizzazioni, valutazioni di impatto, adempimenti amministrativi). Regione e sindacati si sono impegnati inoltre a sollecitare il Governo per l’apertura di una ‘vertenza nazionale toscana’ che riguardi sia la risoluzione delle principali crisi aziendali, sia la definizione di politiche industriali per il rilancio dei settori manifatturieri presenti in Toscana. Il protocollo firmato stamani con CGIL, CISL E UIL conclude un dialogo portato avanti da mesi.
Nei prossimi giorni sarà sottoposto anche ai rappresentanti dell’impresa, dell’industria e dei commercianti e poi esteso anche ai rappresentanti di altri settori. “Condivido i contenuti, il percorso e l'obbiettivo”. Così il responsabile Economia e Lavoro del Pd della Toscana Ivan Ferrucci commenta positivamente il ‘patto’ di concertazione contro la crisi e per lo sviluppo della Toscana che la Regione ha voluto siglare oggi con le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil e che nei prossimi giorni sarà sottoposto anche alle rappresentanza delle imprese e dei commercianti. “La recessione in atto – prosegue Ferrucci – richiede di fare scelte strutturali per definire un nuovo modello di società.
Lo strumento di un patto tra tutte le parti sociali e il mondo produttivo è il modo di impegnare tutti nel perseguimento di tale obbiettivo. Le scelte a cui saremo chiamati saranno difficili e richiedono la concertazione con le tutte le categorie sociali e economiche. Per questo – conclude l’esponente PD – è positiva la responsabilizzazione di ognuno in questo percorso, siano essi lavoratori, imprese ed istituzioni. Questa è la strada per coniugare al meglio sviluppo e coesione sociale”.