FIRENZE– La Procura di Siena ha aperto un’indagine sulla gestione del bilancio 2011 dell’Asl di Siena. Appena il giorno dopo che l’assessore alla sanità Luigi Marroni aveva smentito il buco in quel bilancio rispondendo a mezzo stampa a una interrogazione del PdL, i quotidiani affermano che la procura di Siena starebbe investigando e avrebbe già sentito alcuni sindaci revisori come persone informate dei fatti. A presentare la denuncia è stato il direttore generale insieme ai sindaci revisori della stessa Asl 7. «Basta con i sotterfugi e le minimizzazioni: i toscani hanno diritto di conoscere la verità sulla situazione del bilancio 2011 della Asl 7 di Siena.
E allora, noi interroghiamo di nuovo. La Regione smentisca o chiarisca: non c’è altra scelta». E’ così che i Consiglieri regionali del Pdl Alberto Magnolfi (Capogruppo), Stefano Mugnai (Vicepresidente della Commissione sanità) e Claudio Marignani riassumono i contenuti della loro nuova interrogazione formulata quest’oggi alla luce della notizia dell’apertura di un’inchiesta giudiziaria sul bilancio 2011 dell’Asl 7 di Siena. Secondo il Pdl, fatte salve tutte le differenze e le diverse proporzioni, siamo di fronte a qualcosa che, se le ipotesi venissero confermate, richiamerebbe inevitabilmente alla mente il caso Massa.
Alla luce di ciò, fa specie il tentativo della giunta di spiegare i problemi finanziari e di tenuta della sanità toscana solo tirando in ballo la spending review. In effetti, quelle che la giunta chiama razionalizzazioni sono state avviate da un bel po’: «La musica è sempre a base di servizi sanitari che si impoveriscono mentre i soldi delle casse regionali vengono sottratti da ovunque sia possibile al solo scopo di ripianare i bilanci delle Asl in perdita. Solo pochi giorni fa, con la finanziaria approvata dalla maggioranza il 10 luglio scorso, la giunta ha destinato altri 50 milioni di euro, dopo i 63 già stanziati nei mesi scorsi, per ripianare i bilanci 2011 delle Asl in perdita e in quel momento solo 5 delle 19 aziende avevano chiuso i bilanci 2011 (Estav centro, Asl Firenze, Asl Prato, Meyer, Careggi).
Di questi 50 milioni, tra l’altro, 45 sono stati sottratti al trasporto pubblico locale, e dunque ai pendolari che già non viaggiano in condizioni di superlusso. In più, per finanziare ulteriori interventi in sanità, si è fatto ricorso a un indebitamento di 120 milioni per il patrimonio strumentale e strutturale delle aziende sanitarie. Fin qui la spending review del governo non era intervenuta. Questa è tutta farina del sacco di Rossi che in sanità ha operato prima come assessore per 10 anni, e adesso come governatore.
E’ proprio il sistema di sanità toscano, elefantiaco e politicizzato al fine di produrre consenso, che non regge più, non è più sostenibile. E’ il momento di voltare pagina iniziando dall’aggredire le strutture burocratiche, dal superamento delle Società della Salute all’accorpamento dei tre Estav in uno. Questo va fatto per poter salvaguardare i servizi». Il Pdl è preoccupato per i cittadini: «Si andranno a imporre nuovi sacrifici che i cittadini bisognosi di assistenza e cura pagheranno sulla propria pelle, mentre la giunta si affanna per coprire buchi contabili generati dal modello di gestione sanitaria messo in piedi proprio da Rossi.
Il tutto con la sola preoccupazione di arrivare al tavolo ministeriale come regione virtuosa. Virtuosa si fa per dire, soprattutto oggi che dopo il crac della Asl 1 di Massa Carrara, dove il buco è arrivato a 402 milioni, anche il bilancio 2011 della Asl 7 di Siena sarebbe, a quel che sta emergendo, oggetto di attenzioni e preoccupazioni». “Sullo squilibrio di circa 10 milioni –con questa precisazione stampa, la Giunta della Regione Toscana interviene sulla vicenda– non abbiamo nulla aggiungere a quanto già detto: se l’Asl di Siena ci avesse comunicato per tempo la differenza tra il preconsuntivo 2011 – inviato a gennaio e poi di nuovo aggiornato a maggio e in entrambi i casi in equilibrio – e il consuntivo definitivo, chiuso solo pochi giorni fa, non ci sarebbe stato nessun problema a conferire alla stessa Asl, con la delibera del 7 maggio numero 382, le risorse necessarie per raggiungere il pareggio di bilancio”.
“Anzi – afferma il testo del governo regionale -, in base alle quote di accesso al Fondo sanitario regionale, l’azienda senese avrebbe dovuto ricevere ben 23,9 milioni, ovvero più del doppio dello squilibrio successivamente registrato. Risorse invece non assegnate perché dalle comunicazioni ricevute – preconsuntivi di gennaio e maggio – dal nuovo direttore generale, Nicolò Pestelli (nominato a gennaio 2012), risultava un andamento del bilancio in equilibrio. Oggi non c’è nessun problema nel pareggiare i conti della sanità di Siena, come avverrà se necessario anche per altre aziende, avendo la Regione i fondi destinati per tali esigenze”.
“Rispetto ai contenuti della denuncia presentata in Procura – a quanto risulta alla Giunta regionale -, essi non riguardano il presunto buco di bilancio ma eventuali presunte irregolarità. Ci auguriamo pertanto che la magistratura possa fare, in tempi rapidi, luce su questa vicenda. Da parte della giunta regionale c’è fiducia nel lavoro dei magistrati. La Regione Toscana non ha assolutamente nulla da nascondere”. La nota della giunta si conclude con un’ultima considerazione nei confronti di chi paragona la vicenda di Siena a quella di Massa: “chi lo fa non conosce la sanità, né si intende di conti, oppure è in totale malafede”.