La presidente dei Geologi, Maria Teresa Fagioli: «I geologi sono in organico praticamente soltanto nei capoluoghi, e quasi mai più di uno, massimo due. Va meglio in Regione con 67 colleghi» Si parla di cura e salvaguardia del territorio. Ma i Comuni toscani non si affidano ai professionisti per tutelarsi dai dissesti idrogeologici e per prevenirli. Nelle amministrazione toscane non ci sono i geologi e spesso si ricorre al loro servizio solo a disastro avvenuto. «Da una indagine che abbiamo fatto con i nostri uffici sugli organici nei Comuni– spiega la presidente dell'Ordine dei Geologi della Toscana, Maria Teresa Fagioli - si può tranquillamente dire che tranne qualche rara eccezione, i geologi sono solo nei capoluoghi.
E in numero di uno, massimo due». Va un po' meglio nelle altre istituzioni, come le Province. «Qui i geologi ci sono in maniera stutturata. Si va da un minimo di uno, vedi la Provincia di Pistoia, a più di 5 con tanto di dirigente geologo come accade per la Provincia di Pisa e quella di Livorno». Il numero più consistente di geologi, 67 in totale, si trova in Regione Toscana. «La Regione ha due dirigenti, dodici responsabili di posizione organizzativa e 53 funzionari direttivi». Dall'inchiesta dell'Ordine regionale dei Geologi della Toscana, emerge un dato ancor più inquitante.
Molti Comuni non si affidano al geologo neppure nelle Commissioni edilizie. La "maglia nera" va alla provincia di Lucca dove sono ben 15 i Comuni che prendono decisioni legate al loro territorio senza geologo nel proprio staff. A seguire ci sono Pisa, 13 Comuni senza, e Firenze, 11. Seguono Arezzo e Grosseto con 7, Siena 6, quidi Pistoia e Massa Carrara con 5. I più "virtuosi" sono le province di Prato e Livorno dove i Comuni che non hanno geologi nelle Commissioni edilizie sono soltanto due. Complessivamente i Comuni toscani senza geologo sono 73, mentre sono 166 quelli che hanno un geologo istruttore del vincolo. Il libretto del fabbricato.
Il ruolo del geologo è fondamentale per la prevenzione. Un passaggio importante in questa materia, per i Geologi toscani è dato dall'istituazione del libretto del fabbricato, elemento che potrebbe salvare tante vite e promuovere una progressiva dismissione degli immobili insostenibili per motivi sismici o idrogeologici. Putroppo, a causa dei molte pressioni e «di lobby di palazzinari e immobiliaristi senza scrupoli», finora l’adozione di una norma che lo renda obbligatorio è stata frenata.
«Il libretto del fabbricato dovrebbe accompagnare le transazioni immobiliari per tutte le costruzioni, vecchie e nuove. Dovrebbe contenere informazioni sull’edificio in se stesso e dati, non meno importanti, sui rischi (idrogeologici sismici o di altra riconosciuta natura territoriale) cui l’edificio, e i suoi abitanti, sono esposti a causa dello specifico punto dove l’immobile si trova, dal tipo di terreni su cui poggia. E quindi della risposta sismica degli stessi, del grado di “salute” idrogeologica e di manutenzione ordinaria del territorio di pertinenza».
«Quanti morti e quanti danni ci vorranno ancora prima che chi ci governa abbia il coraggio di adottare una decisione così semplice?» si domanda la presidente dei geologi toscani. Ce lo domandiamo tutti, augurandoci nel frattempo di non capitare nel novero delle future vittime.