In Italia la spending review è l'argomento che tiene banco. Dopo i tagli ai servizi ogni regione, ogni ente rivendica la propria centralità. A torto o a ragione. Per questo I Piccoli Comuni della Toscana stanno dicendo la loro per far capire quali sono le ripercussioni che la spending review sta concretizzando nei territori. Il tutto nell’ambito della campagna, lanciata nei giorni scorsi da UNCEM e ANCI dal titolo “PICCOLI COMUNI, GRANDI SACRIFICI” contro i tagli lineari e indiscriminati che hanno colpito, e stanno tuttora colpendo, i piccoli Comuni. “Per un Comune come quello di Pomarance (PI) – dice il Sindaco Loris Martignoni – una delle criticità più importanti attualmente, è quella relativa al Patto di Stabilità di cui risulta molto difficile il rispetto.” Stiamo valutando tutte le situazioni e gli scenari possibili, che ancora restano incerti, ma in una situazione come quella attuale, ciò che preoccupa maggiormente sono i vincoli del Patto che, se così restassero, ci impedirebbero di fare degli importanti investimenti per mantenere in equilibrio le casse comunali.
Ciò si tradurrebbe in slittamenti di interventi e investimenti.” “Una situazione di confusione generale dove non è condivisibile il metodo – evidenzia il Sindaco di Borgo a Mozzano (LU) Francesco Poggi, “dove cambiano, in corsa, le regole del gioco e dove abbiamo dovuto costruire il bilancio di previsione sotto un clima di forte incertezza normativa”. “Se l’entità dei tagli fossero di una certa consistenza – aggiunge Poggi – il settore che potrebbe subire le conseguenze maggiori sarebbe quello degli interventi ordinari.
A rischio potrebbero essere la manutenzione delle strade, degli immobili e nella pubblica illuminazione. A rischio anche le aliquote IMU che potrebbero subire dei ritocchi, e in più, per effetto di alcune norme, si avrebbe un effetto accantonamento di somme disponibili. Insomma grande caos e poca chiarezza normativa”. Continua dunque la serie di segnalazioni - commenta Oreste Giurlani Presidente di UNCEM Toscana (Unione Nazionale Comuni Enti Montani) che i Sindaci dei Piccoli Comuni della Toscana, di cui la maggior parte marginali e montani ci stanno inviando a seguito degli effetti della spending review.
Il dato di fatto è che la spending review ormai è stata già effettuata da molto tempo in questi territori provvedendo a ridurre al minimo tutto ciò che era possibile, non esiste più il superfluo, è bene che il Governo sappia che nei Piccoli Comuni, ulteriori tagli non permetterebbero più di garantire i servizi ai cittadini”. Intanto, il Senato ha approvato la fiducia al decreto legge sulla spending review. “Le modifiche apportate dal Senato alla riforma delle Province mantengono integro il quadro di profonde complicazioni e difficoltà per la Toscana del futuro”.
Ne è convinto Riccardo Nencini, assessore alle riforme istituzionali della Regione Toscana, commentando l’approvazione, questa mattina a Palazzo Madama, del decreto sulla spending review contenente le disposizioni in materia di riordino delle Province. “Il nostro giudizio non cambia – spiega Nencini – perché restano immutati i parametri che ridefiniscono il quadro delle province italiane e perché restiamo intrappolati in una cornice che stravolge le radici storiche e soprattutto le direttrici principali di sviluppo costruitesi negli anni nella nostra regione”. L’assessore ribadisce l’immagine di una “Toscana-Arcimboldo” che la riforma del Governo rischia di creare: “Una regione meno efficiente, meno coesa e meno competitiva”, conclude. La Provincia di Siena sospende tutti gli impegni di spesa sui capitoli in competenza 2012, finanziati da fondi propri, tranne le spese di personale obbligatorie e quelle già contrattualizzate.
E’ questa la decisione presa oggi, martedì 31 luglio dalla giunta provinciale per salvaguardare gli equilibri di bilancio, in seguito alle stime di tagli a carico dell’ente per oltre 6 milioni di euro per effetto del decreto Spending review. “La stima effettuata dall’Upi – commenta Simone Bezzini, presidente della provincia di Siena - assegna a questa Provincia una riduzione del Fondo sperimentale di riequilibrio pari a oltre 6 milioni di euro. A questo importo si deve aggiungere la riduzione delle entrate per fitti attivi che deriveranno dalla concessione in uso gratuito allo Stato degli immobili per fini istituzionali per circa 378 mila euro”. “Saranno poi sospesi – afferma ancora il presidente – i pagamenti su spese in conto capitale, fino a che eventuali nuove riscossioni consentiranno di rispettare gli obiettivi del Patto di stabilità.
Tali misure sono propedeutiche al varo della manovra correttiva di bilancio che sarà effettuata nel mese di settembre, quando, a seguito della conversione del decreto in legge, conosceremo in via ufficiale gli importi dei tagli ai trasferimenti. Si tratta di decisioni senza precedenti nella storia della Provincia di Siena, causate dalla drammaticità e dalla straordinarietà della situazione e derivanti dai tagli insostenibili della spending review, che metteranno a repentaglio l’operatività dell’ente, a partire dagli interventi sulle scuole e sulle strade.
Inoltre, il blocco dei pagamenti, causato dal rispetto dei vincoli del Patto di stabilità, peggiorerà ulteriormente la situazione economica di molte imprese che subiranno enormi ritardi nelle riscossioni”. Per cercare di affrontare al meglio i tagli l’assemblea regionale è convocata giovedì 9 agosto alle 9.30 per discutere delle “Disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi per i cittadini”