La Ginori chiude. “Abbiamo preso atto delle dichiarazioni dell’azienda sull’improcrastinabilità della chiusura, per cessazione di attività, a partire dal prossimo 31 luglio”. Così l’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini riassume il senso dell’incontro per la Richard Ginori di Sesto Fiorentino che oggi ha visto attorno al tavolo, oltre alla Regione, il sindaco di Sesto Gianni Gianassi, l’assessore provinciale al lavoro Elisa Simoni, le organizzazioni sindacali provinciali, aziendali e di categoria e i rappresentanti del collegio dei liquidatori Marco Milanesio e Nicola Lattanzi. “In secondo luogo – ha proseguito l’assessore – l’azienda ci ha informato che ad oggi ci sono tre manifestazioni di interesse a rilevare l’azienda da parte di altrettanti soggetti industriali.
In queste settimane si sono susseguiti numerosi incontri. L’obiettivo dei commissari è quello di chiudere il confonto nei tempi più rapidi possibili e di presentare comunque entro agosto la proposta di concordato preventivo”. Le istituzioni hanno fatto presente la piena disponibilità a mettere in campo tutti gli strumenti di cui dispongono con l’obiettivo di mantenere l’azienda sul territorio e di salvaguardarne produzione e occupazione. “Per questo – spiega l’assessore – potranno essere usati strumenti quali la formazione, gli incentivi regionali per l’occupazione, le misure di accompagnamento per il sostegno al reddito dei lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali e saranno valutate modalità di riqualificazione del sito produttivo per favorire i nuovi investimenti”. Le organizzazioni sindacali hanno ribadito la richiesta di garanzie per l’occupazione e dato la loro disponibilità ad un incontro, in sede provinciale, per definire la domanda di Cassa integrazione straordinaria per i lavoratori che l’azienda ha richiederà, inizialmente, per cessata attività e che decorrerà dai primi di agosto. E’ stata avanzata anche la possibilità di richiedere un passaggio al tavolo anticrisi presso il ministero, a Roma, sia in relazione alla portata nazionale della vertenza, sia in realazione all’applicazione della legge Guttuso e all’iter, già avviato, per l’acquisizione dei materiali storici e del Museo di Doccia . “La Regione seguirà con estrema attenzione la vicenda – conclude Simoncini – per il ruolo della Richard Ginori e del suo storico marchio che rappresenta, insieme, un patrimonio culturale ma anche una delle realtà produttive e occupazionali più significative della nostra regione.
Ed è per questo che le sue produzioni devono restare sul territorio”. “Quanto comunicato oggi dai rappresentanti del collegio dei liquidatori della Richard Ginori al tavolo istituzionale desta fortissima preoccupazione sulla sorte dell’azienda e dei lavoratori, ed è un duro colpo per l’economia del territorio fiorentino. Adesso si apre una fase interlocutoria dove si dovranno definire le prospettive, e in cui auspichiamo che si arrivi ad una soluzione positiva”. Ivan Ferrucci, responsabile Economia e Lavoro del Pd della Toscana reagisce così dopo che al tavolo istituzionale convocato in Regione per conoscere lo stato delle trattative su possibili acquirenti dell’azienda di porcellane, i liquidatori hanno comunicato che la chiusura della Richard Ginori di Sesto Fiorentino il 31 luglio non sia più rinviabile. “Forte è la preoccupazione circa la situazione al momento emersa – prosegue Ferrucci – anche a seguito di notizie di stampa dei giorni scorsi.
Per questo fa bene la Regione a mettere a disposizione tutti i mezzi possibili per salvaguardare l’occupazione, attivare le misure di accompagnamento per il sostegno al reddito dei lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali e ipotizzare modalità per la riqualificazione del sito produttivo al fine di attrarre e favorire nuovi investimenti. L’obiettivo primario da perseguire rimane quello dell’arrivo di un soggetto industriale che voglia continuare a credere in questa importante realtà manifatturiera italiana mantenendo a Sesto Fiorentino lo stabilimento e che non voglia scaricare tutti i problemi dell’azienda sui lavoratori”.