L’assessore alle attività produttive formazione e lavoro Gianfranco Simoncini, all’indomani della decisione, presa ieri dall’assemblea dei soci della Richard Ginori di Sesto Fiorentino, di mettere in liquidazione l’azienda, si è attivato subito per contattare il presidente del collegio dei liquidatori Marco Milanesio. A seguito del colloquio è stato fissato un primo incontro, che si terrà nei prossimi giorni per fare il punto della situazione con il Comune di Sesto Fiorentino, la Provincia di Firenze e le organizzazioni sindacali. Richard Ginori 1735 SpA arrivano i liquidatori e la situazione precipita, ma i lavoratori non vogliono stare a guardare. "Proteggere il polo manifatturiero dalle speculazioni finanziare e ricercare nuovi soci attendibili con un management all’altezza dei compiti che si profilano" è quanto chiedono i consiglieri provinciali di Rifondazione Verdi e Calò. "I tanto temuti liquidatori sono arrivati alla Richard Ginori 1735 SpA.
L’assemblea dei soci, del gruppo di ceramiche ha deliberato la messa in liquidazione della società, nominando il collegio dei liquidatori che sarà composto da Marco Milanesio (presidente), Nicola Lattanzi e Roberto Villa, attuale presidente sia di Ginori che di Starfin e attuale socio di riferimento dell'azienda di Sesto Fiorentino. La stessa assemblea straordinaria non ha mancato di stabilire in 130mila euro il compenso annuo lordo spettante a ciascun membro del collegio dei liquidatori, ogni commento al riguardo risulterebbe un’offesa all’intelligenza dei cittadini e dei lavoratori di cui per quest’ultimi si continua a parlare di mobilità e di cassa integrazione" Rifondazione Comunista chiede di convocare immediatamente un tavolo di crisi in accordo con le Istituzioni – Provincia Regione Toscana, Comune di Sesto Fiorentino - sindacati e RSU.
"I lavoratori non staranno a guardare, con il cappello in mano, che si continui a distruggere con freddo cinismo finanziario una realtà produttiva che ha tutte le carte in regola per essere condotta fuori dalle secche economiche e continuare ad essere uno dei più prestigiosi marchi di Manifattura della Toscana. Rifondazione Comunista, visto il precipitarsi della situazione e il non proprio brillante management che ha condotto l’azienda in questi ultimi tempi, chiede alla Provincia di Firenze di attivare immediatamente, in sinergia con il Comune di Sesto Fiorentino e della Regione Toscana un tavolo di crisi, che si ponga immediatamente l’obbiettivo di difendere il polo manifatturiero da possibili speculazioni, aprire nuovi scenari industriali, ricercando soluzioni che garantiscono gli attuali lavoratori e i livelli occupazionali". "Chiediamo che la Richard Ginori resti sul territorio e garantisca l'occupazione per tutti i lavoratori".
E' la richiesta, espressa in una nota, di Roberto Rizzo, Responsabile del Dipartimento Lavoro-Welfare Idv Toscana, in merito alla situazione dell'azienda di ceramiche di Sesto Fiorentino, che ieri è stata messa in liquidazione e affidata a tre commissari. "E' impensabile che un'azienda nata oltre due secoli fa possa scrivere la parola fine alla sua attività in uno studio notarile, non tanto per una crisi di produttività ma a causa delle responsabilità di un management e di un gruppo dirigente che ha determinato il fallimento di scelte aziendali strategiche, finanziarie e produttive, a discapito della professionalità delle maestranze e del territorio, svalorizzando uno storico marchio in Italia e nel mondo", spiega Rizzo. "Per questo - aggiunge Rizzo - ci attiveremo subito in sede parlamentare e regionale nel chiedere massima vigilanza da parte delle Istituzioni nazionali e locali, affinché vengano trovate delle soluzioni concrete per garantire una continuità industriale e, soprattutto, occupazionale.
I commissari liquidatori dovranno presentare un progetto di rilancio e studiare un piano di ristrutturazione in tempi brevi: per questo, vogliamo sapere dalla proprietà e dai liquidatori se la partita che si è avviata ieri aprirà nuovi scenari industriali e societari in grado di mantenere la produzione, il prodotto e il lavoro nella Piana oppure se qualcuno pensa invece di poter cancellare con logiche speculative un'esperienza e un marchio che vantano oltre duecento anni di storia". Il sindaco di Sesto Fiorentino Gianassi ha illustrato gli sviluppi della crisi al consiglio comunale "La Ginori rappresenta il paradigma della manifattura toscana, dove le idee toscane vedono lavorare le mani toscane.
Qui viene pensato e realizzato un prodotto che ha un grande appeal internazionale. Per questo la Ginori deve rimanere a Sesto Fiorentino, il lavoro e un certo tipo di lavoro devono essere tutelati, il prodotto deve essere difeso. Ma per riuscirci, c’è bisogno di un piano industriale nuovo e un apporto di capitali nuovi”. È quanto ha detto nel pomeriggio di oggi il sindaco Gianni Gianassi, riferendo al Consiglio comunale sugli ultimi sviluppi della vicenda.