C’è chi si prende la sacrosanta vacanza dal lavoro quotidiano, c’è chi per spezzare i ritmi della produzione di un album, il proprio, sceglie ancora la musica ma fuori dello studio. Il soggetto è Francesco De Gregori che, in sala di registrazione da qualche mese per la preparazione del suo nuovo lavoro – il primo di inediti dopo quattro anni – ha programmato nella tabella di marcia della lavorazione delle pause molto sui generis che lo porteranno a respirare qua e là per l’Italia un po’ di aria “live” con la band.
Il calendario dei concerti è in divenire, un elenco di date che potrebbe diventare anche discretamente lungo visto che per l’artista romano e il suo gruppo ha una facilità estrema nell’ attaccare la spina degli amplificatori e una certa riluttanza nello staccarla una volta che si parte. “ “Per questo, dice l’artista romano, l’abbiamo chiamato “FACTORY TOUR”, perché è l’estate in cui stiamo fabbricando qualcosa tutti insieme e quindi ci sarà inevitabilmente un unico suono intorno al nostro lavoro …” Ad accompagnare De Gregori sul palco ci saranno Stefano Parenti alla batteria, Alessandro Arianti al pianoforte, Alessandro Valle al pedal steel guitar e al mandolino, Lucio Bardi e Paolo Giovenchi alle chitarre, lo storico capobanda Guido Guglielminetti al basso ed Elena Cirillo al violino e vocalist. Comune di Prato presenta PRATOESTARE 2012 Domani, martedì 17 luglio, ore 21:15 Piazza Duomo Posto unico – platea a sedere non numerata 12,00 euro più diritti di prevendita Biglietti ancora disponibili. Francesco De Gregori nasce a Roma il 4 aprile del 1951.
Trascorre parte della sua infanzia a Pescara per poi fare rientro stabilmente nella Capitale alla fine degli anni Cinquanta. A Roma frequenta il liceo classico Virgilio, dove vive in prima persona gli eventi e i fermenti politici del movimento studentesco del '68. Fortemente ispirato dalla musica e dai testi di Fabrizio De Andrè ma anche successivamente dalle canzoni di Bob Dylan, De Gregori inizia ad esibirsi, appena sedicenne, al Folkstudio, presentato dal fratello maggiore Luigi, anche lui musicista. Il Folkstudio è frequentato da altri giovani cantautori come Antonello Venditti, Mimmo Locasciulli, Stefano Rosso, Giorgio Lo Cascio, Paolo Pietrangeli; da jazzisti come Mario Schiano e Marcello Melis. Il 1972 è l'anno dell'esordio discografico.
“Theorius Campus” vede De Gregori condividere con l'amico Venditti, anche lui al suo primo disco, questo lavoro ancora acerbo dove la canzone più interessante (almeno per quanto riguarda De Gregori) è “Signora Aquilone” . Nonostante il deludente riscontro commerciale di “Theorius Campus” l'anno successivo, grazie alla coraggiosa produzione di Edoardo De Angelis, Francesco De Gregori realizza, per la it di Vincenzo Micocci, il 33 giri “Alice non lo sa”. La title-track “Alice” partecipa alla manifestazione “Un disco per l’Estate”, classificandosi ultima.
Il disco ottiene comunque un discreto successo e conferma De Gregori come uno dei cantanti emergenti più amati dal pubblico giovanile d’avanguardia. Nel 1974 esce l'intimo “Francesco De Gregori”, in cui trovano spazio canzoni assai personali, visionarie ed ermetiche. Fra i titoli spiccano “Niente da capire”, “Bene”, “Cercando un altro Egitto”. Allo stesso anno risale la collaborazione con Fabrizio De Andrè. La firma di De Gregori appare in cinque canzoni, fra cui “La cattiva strada” e “Canzone per l’estate”, che faranno parte di “Volume VIII”, il nuovo album del cantautore genovese. Il 1975 è l’anno di “Rimmel”, album che contiene canzoni destinate a diventare classici della musica italiana.
“Rimmel”, “Pablo”(scritta insieme a Lucio Dalla), “Buonanotte fiorellino”, “Pezzi di vetro” potranno vantare in futuro centinaia di esecuzioni dal vivo da parte del loro autore. “Bufalo Bill”, del 1976, viene definito dallo stesso De Gregori "il disco più riuscito". Tra i brani di spicco, titoli di eccezionale bellezza come “Atlantide”, “Santa Lucia”, “L’uccisione di Babbo Natale” e la stessa “Bufalo Bill”. Dopo un intervallo di due anni viene pubblicato, nel 1978, un nuovo album.
“De Gregori” contiene altre canzoni memorabili come “Natale”, “Raggio di sole”, “Due zingari” e “Generale”, quest'ultima destinata a diventare famosissima. Nel 1979 Francesco De Gregori torna ad esibirsi in pubblico. Insieme a Lucio Dalla e a un giovanissimo Ron porta negli stadi italiani un tour importante e di grandissimo successo, “Banana Republic”, che riapre l’epoca dei grandi concerti di massa dopo il periodo buio delle violenze e delle contestazioni . Dalla fortunata tournèe vengono tratti un disco (oltre 500.000 copie vendute) e un film. A breve distanza di tempo viene registrato in studio l'album “Viva l'Italia”, per il quale, con l'intenzione di fondere tra loro melodia italiana e sonorità internazionali, De Gregori si avvale della produzione di Andrew Loog Oldham (ex produttore dei Rolling Stones) e dell'apporto di ottimi musicisti statunitensi. Il 1982 è l'anno di “Titanic”.
“La leva calcistica della classe '68”, “Caterina”, “I muscoli del capitano” e “L'abbigliamento del fuochista” vanno così ad aggiungersi a un repertorio ormai consolidato. Nel 1983 Francesco De Gregori pubblica la sua canzone forse più famosa, “La donna cannone”, ispirata da un articolo di cronaca che racconta la crisi di un circo ormai orfano del suo numero di maggior successo fuggito per inseguire un suo grande amore. Nello stesso mini-album o Q -Disc (5 canzoni) vi sono “Flirt”, composta per un film con Monica Vitti, e “La ragazza e la miniera”. Frutto della produzione di Ivano Fossati è “Scacchi e Tarocchi” del 1985, album con il quale De Gregori conclude il rapporto con la Rca.
Al suo interno, tra le altre, “La storia”, la malinconica “Ciao ciao” e “A Pa'”, dedicata idealmente alla figura di Pier Paolo Pasolini. Francesco De Gregori continua ad esibirsi fino al 1987, quando con l'album “Terra di nessuno” . Il disco successivo è “Miramare 19.4.89” in cui l'ancora attualissima “Bambini venite parvulos” e altre canzoni come “Dottor Dobermann” e “Cose”, presentano un De Gregori in continua evoluzione. Dopo i 3 album live “Catcher in the sky”, “Musica leggera” e “Niente da capire” (usciti nel 1990 contemporaneamente), nel 1992 l'autore romano si ripresenta ancora più maturo musicalmente con l'album “Canzoni d'amore”, prodotto da Vincenzo Mancuso e capace di alternare grande poesia (“Tutto più chiaro che qui”, “Povero me”) a episodi musicalmente più muscolari come “Adelante! Adelante!” e “Viaggi & miraggi”. Dopo i due dischi dal vivo, “Il bandito e il campione” e “Bootleg”, giungono quattro lunghi anni di silenzio, durante i quali De Gregori si improvvisa editorialista su l’Unità diretta da Walter Veltroni.
Il ritorno sul mercato è del 1996, quando nell'album “Prendere e lasciare”, prodotto da Corrado Rustici, il pubblico di De Gregori scopre nuove sonorità e arrangiamenti più moderni e spiazzanti (“L'agnello di Dio”), a tratti lontani da quelle soluzioni acustiche di cui l'artista si era servito agli inizi della sua carriera. Ma nuova e spumeggiante è anche la ricerca sulla parola, presente in canzoni come “Un guanto” o “Rosa rosae” e “Compagni di viaggio”. Dal tour immediatamente successivo viene tratto un doppio cd impreziosito dall'inedita “La valigia dell'attore”, scritta per Alessandro Haber. “Amore nel pomeriggio”, pubblicato nel gennaio 2001, inaugura per Francesco De Gregori il terzo millennio ed il quarto decennio di attività discografica. L'album contiene 11 nuovi brani ed è prodotto da Guido Guglielminetti, da anni fedele collaboratore di De Gregori.
In due brani ci sono collaborazioni eccellenti: in “Il cuoco di Salò” Franco Battiato, come arrangiatore e produttore; in “Natale di seconda mano” Nicola Piovani. A partire da marzo, dopo tre anni di assenza dai palcoscenici, De Gregori, sotto la direzione artistica di Guido Guglielminetti, affronta un nuovo tour, accompagnato da Paolo Giovenchi alle chitarre, Greg Cohen, già con Tom Waits, al basso e contrabbasso acustico, Alessandro Svampa alla batteria, Alessandro Arianti al piano e tastiere, Marco Rosini al mandolino e alla chitarra acustica, e, dopo 25 anni dalla sua ultima apparizione, Toto Torquati all’organo Hammond e tastiere.
Il tour tocca con successo i maggiori teatri italiani e, dopo una breve pausa, prosegue fino a settembre dando vita al live album “Fuoco amico – live 2001”, pubblicato nel gennaio 2002. Nell'estate dello stesso anno De Gregori intraprende un tour eccezionale insieme a Pino Daniele, Fiorella Mannoia e Ron. Il tour nasce dall’esigenza di verificare lo “stato dell’arte”, di questa arte “popolare” che è la musica italiana di qualità, attraverso un nuovo modo di proporla al pubblico, creando così un’eccezionale possibilità di spettacolo. Nello stesso periodo esce nei negozi “Il Fischio del vapore”, l'album di Francesco De Gregori e Giovanna Marini contenente alcune fra le più grandi canzoni popolari italiane riarrangiate per l’occasione ed interpretate a due voci. Fra i titoli, oltre a “Bella Ciao” nella versione originale delle mondine, anche “Sacco e Vanzetti”, “I treni per Reggio Calabria”, “L’abbigliamento di un fuochista” e “Il tragico naufragio della Nave Sirio”.
L’album ottiene un grandissimo successo superando le 150.000 copie vendute. Nel novembre dell’anno successivo escono in contemporanea “Mix” e “Mix Film”, un doppio cd e un dvd che, senza ubbidire a cronologie o a qualsiasi altro criterio di compilazione, offrono in 31 brani per due ore e mezzo di musica e quasi altrettante di immagini, il ritratto forse più completo e veritiero di un artista nel pieno della sua maturità, libero di esprimersi tra il suo corposo passato . 25 marzo 2005: esce “Pezzi”, il nuovo, atteso, album a quattro anni di distanza da “Amore nel pomeriggio” e trenta da “Rimmel”.
Un titolo volutamente privo di chiavi di lettura con soltanto (forse) uno scarno riferimento ad un mondo sgangherato e feroce che nessuna politica sembra più poter salvare come nella spietata “Vai in Africa Celestino!” , il primo dei dieci titoli che compongono l’album. “Una canzone”, dichiara De Gregori “ sull’antinferno e sul libero arbitrio” . “Pezzi” sorprende per l’immediatezza dei suoni e degli arrangiamenti che appaiono più che mai figli della dimensione live, la prediletta dall’artista: “E’ la prima volta”, dice Francesco, “che un mio disco suona esattamente come suonerà dal vivo con la mia band”. A meno di un anno dal precedente "Pezzi", esce nel febbraio 2006 "CALYPSOS". Registrato a Roma durante il mese di Dicembre, con i musicisti che lo accompagnano solitamente dal vivo, l’album contiene 9 canzoni inedite, è orientato su sonorità più raccolte ed acustiche e sembra derivare il titolo da Calypso, la ninfa che per amore tenne Ulisse prigioniero su un’isola per sette anni. Il 23 novembre 2007 esce nei negozi e in rete “Left & Right”, un nuovo cd live registrato in estate.
Al cd è accluso come bonus un dvd, “Takes & Outtakes”, contenente scene di back-stage, versioni inedite e una lunga intervista. Il 21 aprile 2008 viene inaugurato il primo spazio ufficiale del cantautore sul web: www.francescodegregori.net. A 6 mesi di distanza dalla pubblicazione dell’ultimo live, è uscito il 23 maggio 2008 un nuovo album: “Per brevità chiamato artista”. Il disco, che contiene 9 brani inediti registrati nel gennaio dello stesso anno. 22 gennaio 2010 Francesco De Gregori è sul palco del Vox Club di Nonantola insieme a Lucio Dalla, per il primo di una serie di concerti parte del Duemiladieci Dalla De Gregori Work in progress tour che durante tutta l’estate 2010, fino a settembre, ha fatto tappa in 31 città italiane, a Zurigo (Svizzera) e a Lorrach (Germania), registrando un grandissimo successo di pubblico e sold out .dal 30 novembre 2010 al 1 maggio 2011. Il 16 novembre 2011 è stato pubblicato “Work in progress”, doppio cd live + dvd “back to back” con i contributi video girati durante il tour .