Ottantotto antiquari, 74 italiani e 14 stranieri, "mezzo secolo e oltre di vita, e con la stessa passione di allora" come dice Giovanni Pratesi, Segretario Generale della Biennale dal 2001. Torna dunque la Biennale dell'Antiquariato, nella sua XXVII Edizione, allestita con superba arte della “messa in scena” coreografica e teatrale dal maestro Pier Luigi Pizzi, che aprirà a Palazzo Corsini dal primo al nove ottobre 2011. La Biennale Internazionale dell’Antiquariato di Firenze, nata nel 1959 da un’idea dei fratelli Bellini, per Mina Gregori, direttore della Fondazione Roberto Longhi di Firenze, trae le sue origini da Stefano Bardini e dalla sua capacità di diffondere nell’Europa tra Otto e Novecento il gusto italiano dell’antiquariato, perfetta sintesi tra conoscenza, passione e raffinato senso estetico.
Un amore per l’opera d’arte che si rinnova ad ogni edizione, rendendo il rapporto tra antiquario e collezionista sorprendente ed esclusivo, nel vitale scambio di oggetti presenti nella manifestazione. Le opere d'arte esposte da antiquari di tutto il mondo, sono le star indiscusse della mostra. Ma, l'aspetto di cui si parla poco, sono gli interventi che la Biennale mette a disposizione per restaurare, attraverso i suoi eventi collaterali, molti dei tesori d'arte fiorentini.
Con i 10.000 euro del premio per la scultura più bella presentata alla Biennale del 2009, sponsorizzato da ETRO, sono state restaurate opere molto importanti: il busto in terracotta policroma che raffigura Ludovico Martelli e relativo basamento, conservato al Museo di Casa Martelli e il rilievo in marmo bianco di Antonio Rossellino raffigurante l’Adorazione del Bambino e l’Annuncio ai pastori conservato al Museo Nazionale del Bargello. Per la XXVII Biennale della Mostra Mercato Internazionale dell’Antiquariato di Firenze 2011, il premio per il dipinto più bello, sponsor la Banca di Cambiano, sarà utilizzato per restaurare la lunetta raffigurante il Compianto sul Cristo morto di Lorenzo Sanseverino, conservato nella Galleria degli Uffizi dal 1815. Se la scuola fiorentina era ben rappresentata all’ultima edizione della TEFAF di Maastricht, alla XXVII Biennale della Mostra Mercato dell’Antiquariato di Firenze 2011 a Palazzo Corsini, non può esimersi dall’essere l’assoluta protagonista della scena.
Per chi ama i ritratti ‘virili’ del Cinquecento, tratteggiati con incomparabile eleganza da Baldassar Castiglione, segnaliamo una figura a tre quarti di Gentiluomo, opera di Pier Francesco Foschi, mentre con il Busto di Evangelista Torricelli di Lorenzo Lippi, entriamo con naturale delicatezza pittorica e psicologica nelle atmosfere del Seicento, sempre in bilico tra sacro e profano. Di questo secolo sono presenti alcuni dei maggiori artisti del panorama fiorentino: un Santo Antonio abate di Jacopo Vignali; l’Astronomia di Cesare Dandini, paradigmatica testimonianza delle figure allegoriche tanto amate dalla pittura da stanza del Seicento fiorentino; un Ulisse e Nausicaa, fulgido esempio della pittura letteraria e fiammeggiante dell’estroso quanto geniale Francesco Montelatici detto Cecco Bravo.
Nel suo percorso cronologico la rassegna segnala aspetti meno noti o più rari con le due Storie di Alessandro di Pier Dandini e il dipinto Uccelli esotici, a grandezza naturale, del pittore scienziato e naturalista Bartolomeo Bimbi. La scultura è da sempre padrona di casa alla Biennale dell’Antiquariato di Firenze. Sensuale nella sua tangibile evidenza negli ultimi anni sta riscoprendo un rinnovato interesse da parte del grande collezionismo internazionale. In questa prossima edizione, la XXVII a partire dal lontano 1959, potremmo ammirare un frammento dell’antica tribuna della Cattedrale di Palermo eseguita da Antonello Gagini e smontata nel 1797.
Il verso del marmo è stato riscolpito nel XIX secolo con l’effige del Cardinale Ferdinando Maria Pignatelli. Sarà presentata inoltre un’intensa scultura in terracotta di Alessandro Algardi rappresentante il Cristo Risorto, magistrale esempio dell’arte plastica di un artista che nel Seicento fu secondo solo alla vertigine barocca di Gian Lorenzo Bernini. Segnaliamo altresì una gradevole serie di sei tondi in marmo su pietra di paragone raffiguranti personaggi della famiglia Petrucci, eseguiti da Antonio Montauti, e una coppia di busti in marmo attribuiti alla bottega di Lorenzo Bartolini, che immortalano Napoleone e Maria Luisa D’Asburgo – Lorena.
Da segnalare infine un trittico di Alberto Arnoldi e cerchia del Maestro di Marradi, contenente una scultura lignea a tutto tondo con soggetto la Madonna col Bambino.