500 persone all’incontro organizzato da Mario Razzanelli, capogruppo della Lega Nord in Palazzo Vecchio e dai comitati Associazione Linea3 e Piazza della Vittoria, Italia Nostra, all’Adriano per ribadire il proprio dissenso alla Linea 3. Hanno preso parte all’incontro i consiglieri comunali Francesco Torselli e Jacopo Cellai del Pdl, Massimo Sabatini e Alberto Locchi della Lista Galli, il consigliere regionale del Pdl Giovanni Donzelli. A moderare il dibattito il Professor Giovanni Pallanti che ha ricordato lo scandalo della corruzione in Italia e lo sperpero di denaro pubblico denunciato dalla Corte dei Conti.
“La Linea 3 della tramvia e il sottoattraversamento della Tav sono due esempi cittadini di opere inutili che hanno contribuito a portare lo Stato Italiano alla banca rotta”. Tra i relatori anche Paolo Blasi e Tito Arecchi, docenti di Fisica dell’Università di Firenze. Assenti per motivi di salute Mina Gregori e Carlo Ripa di Meana, il quale ha ribadito in un messaggio: “Intendo sostenere la vostra giusta causa come testimone della vicenda referendaria degli anni scorsi e ostile per principio a opere che per essere realizzate provocano la scomparsa di intere alberate, guastano le sedi stradali in cui si realizzano e appaiono motivate unicamente dal calcolo affaristico e non da ragioni vere e convincenti della mobilità.
Sarò presente alle prossime manifestazioni”. Mario Razzanelli è ripartito proprio dal risultato referendario di quattro anni fa: “Al referendum del 17 febbraio 2008 presero parte 130 mila fiorentini e i SI dei contrari alla tramvia prevalsero sui NO dei favorevoli nonostante la costosa macchina elettorale messa in piedi dal Sindaco Domenici. Il sindaco Renzi non può ignorarli. La Linea 3 è un progetto demenziale che viene costruito unicamente per ottenere i fondi per la costruzione della Linea 2.
Basta osservare il rendering del Comune con i due treni che dovrebbero passare nel sottopasso ferroviario dello Statuto. Le centinaia di persone presenti hanno sottoscritto una petizione contro la realizzazione della linea3 che verrà depositata nei prossimi giorni in Palazzo Vecchio, nella quale si chiede al Sindaco di bloccare la costruzione di questa follia urbanistica”. Paolo Blasi ha ribadito che ‘questa’ tramvia è un mezzo di trasporto inutile e vecchio: “In altre città le tramvie non prevedono pali e i binari non intralciano il traffico automobilistico, la Linea 1 ha distrutto il collegamento urbanistico tra la città e le Cascine; non dobbiamo ripetere questo errore con la 3.
Imporre una linea di tram in un quartiere e in uno spazio che non sono in grado di sostenerla, ostacolando il traffico automobilistico, non è fare l’interesse dei cittadini ma danneggiarli sia economicamente che nella loro libertà di mobilità”. Tito Arecchi ha illustrato il suo progetto di micro metropolitana che due anni fa presentò allo stesso Renzi. L’idea è quella di completare il sistema delle Linee1 e 2 della tramvia con una metropolitana leggera anziché invadere ulteriormente la superficie con le tramvie come hanno già fatto città come Brescia, Torino e Genova con ottimi risultati.
Massimo Sabatini a nome del suo gruppo consiliare, ha ribadito la ferma contrarietà a tutte le 6 linee tramviarie previste dal Piano Strutturale perché “si tratta- dice - di un progetto ormai obsoleto”. La richiesta è quella “di sostituirle con delle busvie”. Jacopo Cellai ha dichiarato: “La riposta dell’Adriano è la fotografia di tutti quei cittadini che vogliono mettere in discussione un progetto sbagliato e dannoso e che pretendono trasparenza e coinvolgimento da parte di chi li governa.
Il Sindaco che ha da sempre dubitato dell’utilità di questa linea abbia il coraggio di fermare i lavori della Linea 3 e si preoccupi di risolvere i problemi che ancora ci sono sulla Linea 2. I cittadini non hanno intenzione di chinare il capo”. Giovanni Donzelli ha citato una frase dello stesso Renzi durante la sua campagna elettorale. “Sarebbe folle dopo la linea 1, non rivedere i progetti delle Linee 2 e 3”. “Renzi – dice il consigliere regionale- su questo ha vinto le elezioni e adesso decide di far passare la tramvia in via dello Statuto; sono queste le cose che rendono la politica non più credibile.
Renzi è consapevole che si tratta di una scelta sbagliata. Questa sala strapiena deve essere solo l’inizio perché l’opinione pubblica è l’unico modo per cambiare le cose”.