Restare in Serie A è più importante di tutto. Lo ha ribadito anche Andrea Della Valle nelle ultime ore in uno dei consueti incontri con la squadra in questa ultima fase di stagione in cui la Società, quella vista dalla parte dei proprietari, si è decisa a dare un segnale tangibile di presenza sul campo. A Milano contro i rossoneri non ci saranno Montolivo, Gamberini e forse anche Amauri. Una squadra da ridisegnare per un Delio Rossi sempre più in difficoltà, che oltre al buon Marchionni dovrà richiamare Olivera e Kharja oltre al solito onnipresente Lazzari.
In difesa torna Nastasic mentre davanti Ljajic dovrebbe fare da spalla a Jovetic. Il condizionale serve a mantenere viva la falsa illusione che vi siano alternative valide da ripescare nel gruppo, fino ad arrivare ai pulcini.. tante volte, visto il periodo di Pasqua. Il montenegrino nelle, fin troppo, meste dichiarazioni del post partita contro il Chievo ha detto di trovarsi bene con il giovane autore della rete su punizione che per alcuni minuti ha riportato parità e morale in campo contro i gialloblu.
Meglio che con Amauri, che stima, ma che non conosce abbastanza. Non conoscersi è una pecca in un gruppo che deve lottare per un obbiettivo comune. Amauri è arrivato tardi, vero. Però in sei mesi avrebbe dovuto dare "Un contributo importante per dimostrare a me stesso e agli altri che ho ancora molto da dire". Lo hanno aspettato tutti, purtroppo l'approccio non è stato dei migliori e la frenesia di segnare ha fatto perdere la giusta lucidità in fase di finalizzazione. C'è chi ha paragonato Amauri a Bonazzoli, chi al Tanque Silva, esempi di un calciomercato fatto di tentativi. Si cerca il Direttore Sportivo, l'annuncio è pubblicato da giorni davanti al cancello dell'Artemio Franchi.
Serve un nome che non faccia sconti e che metta bene in chiaro un impegno serio e costruttivo tale da dare l'idea di un percorso da affrontare con coraggio. Ma tutto dipende dalla salvezza. Anche se dicessimo il contrario resterebbe comunque quel pensiero "A meno che.." e non sarebbe un bene per nessuno. Il dubbio non aiuta, è un tarlo che svuota anche i sentimenti di chi la Fiorentina l'ha seguita sempre e adesso si dice incapace di reagire, perché puoi prendertela se manca l'impegno, se manca la volontà, se manca la chiarezza, se mancano gli stimoli...
però poi se vedi che dai proclami di rivincita non nasce nulla in campo, rischi di gettare anzitempo la spugna. Non vogliono farlo i tifosi. Non vogliono gravare in un momento come questo sulla squadra e viaggiano con il bignami della classifica attenti a cosa accade sugli altri campi "Tocca fare anche questo.." tirando il freno dell'orgoglio ferito, ostentando indifferenza. Allegri ha problemi con la più che probabile stagione compromessa per Pato, però potrebbe ritrovare Cassano che è di rincorsa verso una vetrina che potrebbe aprirgli scenari determinanti per l'immediato futuro.
Le alternative non mancano tra i milanisti arrabbiati, delusi, graffiati dalla mancata qualificazione Champions e pronti a buttarsi con la testa nel Campionato per tenere a distanza i bianconeri di Conte. Certo se la Fiorentina dovesse fare l'impresa impossibile si ritroverebbe ad aiutare la Juventus.. ma il calcio è strano, è bello proprio per questo. Fino a che non puoi assolutamente immaginarti ciò che ti aspetta è persino un gioco divertente, altrimenti diventa solo un gioco. AntLen