Un segnale di apertura e sostegno al mondo produttivo e agricolo. E’ questo il messaggio che gli otto Comuni del Chianti (Barberino Val d'Elsa, Castellina in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti, San Casciano in Val di Pesa, Tavarnelle Val di Pesa) vogliono trasmettere ai cittadini con la condivisione di alcuni criteri per l’applicazione della nuova imposta sulla casa, Imu. Nei giorni scorsi, infatti, tutte le amministrazioni si sono incontrate per individuare un metodo di applicazione sulla base di una sinergia che unisce tutti i territori in finalità e vocazioni e che ha già riscontrato esiti positivi con il regolamento comune dell’applicazione dell’imposta di soggiorno.
L’accordo si basa su tre punti principali con i quali i Comuni vogliono dare un segnale di attenzione e sostegno a tutti i cittadini che stanno attraversando la delicata fase di crisi economica. “Si tratta di un ulteriore passo in avanti nella collaborazione e sinergia avviata tra i Comuni del Chianti - dichiarano i sindaci – E’ stato un accordo sull’imposta più importante introdotta dal Governo Monti e costruito sugli obiettivi condivisi di giustizia fiscale e solidarietà che caratterizzano il nostro territorio.
L’intento primario è stato quello di fare in modo di contenere il più possibile l’applicazione delle tasse sulla prima casa secondo le reali possibilità di risorse nei bilanci di ciascun Comune. Si tenderà, in particolare, a mantenere l’aliquota più bassa possibile per la prima casa; al minimo per le seconde case affittate a canone concordato e sarà applicata un’aliquota leggermente più alta per gli altri tipi di contratto di affitto. Per le case sfitte, invece, applicheremo criteri che mirino a ricollocare sul mercato degli affitti il patrimonio abitativo disponibile sui territori e al contempo contrastare eventuali fenomeni di affitto a nero”. “Abbiamo, inoltre, voluto dare – proseguono gli amministratori comunali - un segnale forte alle attività artigianali, commerciali e produttive non applicando la tariffa massima nei rispettivi settori e, per quanto riguarda il mondo agricolo, presidio di tutela dell’ambiente e del paesaggio chiantigiano, pur applicando tariffe differenziate in ciascun Comune, in nessun caso si tratterà del tetto massimo dell’imposta”.