Oggi pomeriggio il Consiglio comunale di Firenze ha approvato a maggioranza una mozione presentata vari mesi fa da Tommaso Grassi per chiedere che anche gli immobili proprietà della Chiesa adibiti a fini commerciali paghino l’ICI (adesso IMU) al Comune di Firenze, come anche la legislazione attuale prevede e per chiedere altresì al Sindaco di farsi interprete vero il Governo di un miglioramento legislativo che ponga fine alle ambiguità. A favore hanno votato oltre a Tommaso Grassi, una parte del Partito Democratico, l’Italia dei Valori, il Consigliere Cruccolini e la Consigliera Giocoli di FLI.
Contrari una parte del PD e alcuni esponenti del PDL. “Un risultato molto importante - commenta Tommaso Grassi, rappresentante in Consiglio comunale di FdS, Verdi e SEL – che testimonia quanto questo tema sia oggi sentito dai cittadini e quindi maggioritario anche nelle Istituzioni che li rappresentano, come il Consiglio comunale.” “Ricordo che dopo la nostra denuncia a proposito delle 22 strutture ricettive su 29 a Firenze di proprietà di enti religiosi che non pagano l’ICI al Comune, pur essendo chiaramente strutture commerciali, anche il Sindaco Renzi si dichiarò d’accordo a farle pagare: ora, con il via libera anche del Consiglio comunale, immagino si passerà immediatamente ai controlli sull’applicazione e alla riscossione di quanto dovuto, anche perché questi introiti, non certo irrilevanti, potrebbero risparmiare tagli dolorosi anche ai servizi sociali.” “Grave invece sarebbe se come al solito alle buone intenzioni politiche non dovessero seguire i fatti: sarebbe di nuovo acqua portata al mulino della disaffezione e dell’allontanamento dei cittadini dalla politica.” – conclude Grassi. “In un momento storico come questo ognuno di noi deve fare la sua parte e in uno stato laico gli immobili di proprietà degli enti religiosi che hanno finalità di uso commerciale non dovrebbero essere esentati dal pagamento delle imposte contribuendo così al sostentamento del nostro Stato”.
Così il consigliere del Pd Andrea Pugliese che come la maggioranza degli esponenti del suo partito ha votato si alla mozione proposta dal consigliere Tommaso Grassi. “La mozione promossa e approvata dalla sinistra e dal Pd a firma del consigliere Grassi e sostenuta da gran parte Pd, è pretestuosa e ideologica perché parte dal presupposto che gli enti religiosi non paghino l'ICI per immobili a destinazione commerciale, in palese contraddizione con quelle che sono le disposizioni vigenti e la realtà dei fatti”.
Questo quanto dichiarato dai consiglieri del PdL Emanuele Roselli e Jacopo Cellai a nome del gruppo del Pdl. “E' bene ricordare che già oggi gli enti religiosi che hanno immobili a fine commerciali pagano l'ICI: pertanto quanto richiesto dalla mozione è già superato nei fatti. Estendere, come chiede il testo votato a maggioranza, il pagamento dell'ICI anche a quelle realtà che hanno attività educative, di culto, di assistenza, prevalenti, sarebbe un duro colpo all'opera lodevole e fondamentale che tante realtà, laiche e non, svolgono da sempre nel nostro Paese – hanno aggiunto i due consiglieri –.
Una cosa è verificare che le regole siano rispettate e che tutti paghino per quanto dovuto, ben altro è costruire un teorema ideologico e pretestuoso che intende penalizzare quelle realtà no profit, religiose o non, che secondo un principio di sussidiarietà cercano di rispondere in prima persona alle necessità dei più bisognosi facendo risparmiare milioni di euro agli enti nazionali e locali che sono così sgravati, grazie all'operato di queste realtà, da carichi economici ben più pesanti rispetto a quelli che potrebbero rappresentare i mancati incassi dell' ICI”.
“Il fatto che il tema sia di competenza nazionale poi, dimostra ancora una volta quanto sia pretestuosa una discussione a livello locale su questo tema. Il PdL ha ribadito con fermezza, secondo un principio di sussidiarietà a cui crede non solo a parole, il proprio NO a questa iniziativa: una cosa è il rispetto delle regole, su cui tutti siamo d'accordo, ben altro è il tentativo di mettere in ginocchio centinaia di realtà che tutti i giorni permettono di dare risposte concrete e silenziose a migliaia di persone che trovano in questi luoghi un sussidio concreto, una parola di conforto, un sostegno dentro le tante realtà di disagio a cui lo Stato, da sempre, non riesce a dare risposte definitive” hanno concluso Roselli e Cellai.