“Proporrò alla prima occasione utile di destinare i soldi che arriveranno al Comune dalla donazione del cachet di Celentano per arginare i danni che il Comune sta causando alle famiglie che hanno subito il taglio drastico e inaspettato del contributo badante" Lo ha affermato il consigliere comunale Tommaso Grassi in diretta a Lady Radio "Non c’è stata una discussione politica alla base della decisione e dei criteri ma soltanto un mero calcolo aritmetico per far tornare i conti: questo succede quando alla politica si preferisce sostituire la calcolatrice e inopportuni tecnicismi.
Per questo da anni sosteniamo la necessità di non delegare, come in questo caso, interamente la decisione alla Società della Salute ma di effettuare almeno preventivamente una discussione in Consiglio comunale dalla quale far emergere un chiaro indirizzo politico. L’amministrazione comunale invece con una decisione della Società della Salute e una nuova valutazione di tutti i casi seguiti, ha rivisto gli importi che venivano erogati alle famiglie e con una semplice comunicazione per posta ha comunicato l’entità del nuovo contributo, che nel caso di Paolo e Liù, come riportato dalla stampa, ha significato passare dai 1200 euro mensili a circa 200.
Paradossale è vedere che il Comune effettua loro un taglio sul contributo quando se chiedessero, come le loro condizioni socio-sanitarie permetterebbero, di essere ricoverati in una RSA l’Amministrazione dovrebbe sopportare un esborso economico molto maggiore: andrebbero quindi ringraziati di voler, nonostante tutte le difficoltà, rimanere a casa per trascorrere la loro ‘Vita Indipendente’ facendo quindi implicitamente risparmiare il Comune. Se si analizza il problema più ad ampio raggio si capiscono i veri motivi della situazione che si è venuta a creare: negli ultimi mesi il Comune si è lodato di aver azzerato le graduatorie dell’accesso alle RSA, ma per far ciò ha ristretto i criteri di accesso e sono stati esclusi numerosi casi, a cui è stato sottratto un diritto, e a cui si è detto che era sufficiente l’assistenza dell’anziano a casa.
Temiamo purtroppo che i casi emersi finora siano solo una punta dell’iceberg e il fatto che sia durante la trasmissione radiofonica che in seguito in molti abbiano chiamato per segnalare la propria situazione lo conferma. Sono senz’altro necessarie maggiori risorse: ecco il perché della nostra proposta riguardo ai soldi donati da Celentano. A parità di risorse per sopperire agli anziani che sono stati esclusi dal ricovero in RSA e a cui è stato garantito il solo contributo badanti il Comune ha tagliato l'importo del sostegno economico a tutti gli altri fino all’80%.
– conclude Grassi – Non è sicuramente questo un modo corretto di comportarsi da parte dell’Amministrazione, la quale pur di proclamare l’azzeramento forzato della lista d’attesa per il ricovero nelle RSA ha deciso di mettere in crisi un intero sistema di assistenza e forse costringerà famiglie che finora, grazie all’aiuto economico per l'assunzione di una badante, riuscivano a garantire l’assistenza dell’anziano a casa, a richiederne, non senza ripercussioni affettive, il ricovero in RSA con inevitabile aumento dei costi per il pubblico.
Quale sia la strategia del Comune è quindi incomprensibile.”