Sono le 4 del mattino in via de' Conciatori a Firenze ed i lampioni illuminano la piccola strada del centro storico. Sembra tutto tranquillo. Poco alla volta inizia a radunarsi una piccola folla di ragazzi richiamati da uno stretto giro di sms e di messaggi lanciati sui Social Network. "Oggi vengono per mandarci via, Renzi ha firmato" dice una giovane donna che opera all'interno dello storico centro culturale e sociale che da 32 anni anima il quartiere con varie iniziative e progetti interculturali, di sostegno e di aggregazione.
"Regalano un polo culturale agli interessi di un privato". Due aste realizzate per vendere i circa 1700 metri quadrati, una andata deserta a luglio 2010 ed una battuta al ribasso nel dicembre dello stesso anno. "Si è aggiudicato lo stabile un importante gruppo immobiliare" spiega un vecchio occupante della palazzina sita al 4 rosso. Dalla finestra, megafono in mano, Sandro Targetti coordina il tentativo di aprire ancora un dialogo con le persone inviate ad eseguire lo sgombero, ma gli uomini della questura di Firenze fanno capire fin da subito di non essere tenuti a portare avanti nessuna trattativa.
"Eseguiamo gli ordini". Inutili le parole dei presenti, rabbia e groppo in gola: "Che brutto lavoro il vostro, ci mettono l'uno contro l'altro, ma voi siete come noi. Vi usano contro di noi". Dopo pochi istanti parte un coro "Vi manca la benzina" a sottolineare la difficoltà delle Forze dell'Ordine rilanciata negli ultimi mesi dai sindacati che lamentano l'abbandono da parte delle istituzioni. "Una guerra tra poveri!" urla un anziano appoggiato alla cantonata di via delle Casine che oramai è chiusa dai mezzi della Polizia e dei Carabinieri. Alle 6 un cassonetto viene ribaltato e messo a baluardo di via dei Conciatori.
La Polizia si schiera ed arriva l'ordine di entrare. Gli scudi dei poliziotti spingono gli occupanti all'interno della via, giornalisti compresi perché "Dietro di noi non ci deve essere nessuno" urlano gli agenti. Gli occupanti indietreggiano fino al civico numero 2. Il primo portone che viene forzato ed aperto, sarà poi la volta degli altri accessi sulla strada, mentre dalle finestre si sbracciano gli occupanti barricati all'interno. Da un palazzo si affaccia un residente "Non si dorme oggi, ma che state combinando? Ah, bene che vi mandino via tutti, qui non si vive! Tanto poi voi ve ne andate oggi, ma io resto qui ed ogni sera è un casino!".
"Una guerra tra poveri" sottolinea ancora l'anziano signore che si è spostato al centro della via sospinto dalla carica degli agenti. Le immagini della mattinata di Nove da Firenze:
"Grazie all'ordinanza firmata dal Sindaco Renzi oggi un altro pezzo della Città passa dalla proprietà pubblica a speculazione privata. - affermano i Consiglieri comunali De Zordo e Grassi insieme al Consigliere provinciale Calò, e al Consigliere del Quartiere 1 Sodi. "E' stata necessaria una presenza numerosa delle Forze dell'Ordine per attuare lo sgombero dell'immobile dove da anni associazioni, gruppi e pezzi di movimento svolgono attività politica e culturale aperta alla popolazione.
La proposta di autorecupero dello stabile da parte del 'Progetto Conciatori' non è mai stata presa in considerazione da parte dell'Amministrazione Comunale che ha proceduto con la messa in vendita dell'immobile, la sua aggiudicazione con una base d'asta irrisoria per il centro storico di 1150 euro a metro quadrato e la richiesta di esecuzione dello sgombero con la forza pubblica." "Si è avvallata un'operazione di speculazione urbanistica senza mai incontrare i soggetti che hanno animato le attività nell'immobile e che a più riprese avevano richiesto almeno un confronto con l'Amministrazione comunale.
Con questa operazione - concludono De Zordo e Grassi - la Città perde due volte, si impoverisce di una esperienza di autogetione importante per il tessuto sociale fiorentino e vede una accelerazione verso lo svuotamento del centro storico di funzioni sociali e aggregative fuori dalle vie dello shopping e del consumo". "Nell'esprimere la solidarietà e la vicinanza a tutti i colpiti da questa azione forzata ricordiamo che il complesso era storicamente un luogo che avuto una rilevante importanza in città.
Luogo politico dove anche Democrazia Proletaria prima e Rifondazione Comunista poi hanno avuto la propria sede, luogo soprattutto sociale capace di essere per molti anni un punto di ritrovo e di costruzione di momenti di crescita culturale per tanti abitanti del quartiere e persone bisognose di un sostegno legale e sociale. Resta quindi un grande vuoto che verrà colmato da una bella colata di cemento, in linea con la desertificazione culturale del centro in favore di una grande e triste vetrina per lo shopping senza soluzione di continuità. Continua quindi la gestione cieca della città da parte del Sindaco Renzi, che crede che i bisogni sociali si possano trattare come problemi di ordine pubblico, una città che antepone sempre e comunque il “Dio quattrino” alle politiche sociali, nonché a quelle di accoglienza e di rilancio del centro storico.
Caro Renzi, anche la cartolina del centro storico che vuoi vendere ai turisti inizia ad essere seriamente sbiadita. Non solo non rispondi ai bisogni di quello che viene dalla città ma non sei neanche in grado di rilanciare l'immagine della cultura e della storia della città!” Quindi ti chiedoe mi chiedo: cui prodest? Certamente non a Firenze” così il Segretario provinciale PRC di Firenze, Andrea Malpezzi. I portoni vengono divelti ed i caschi blu entrano nei locali. "Portano via i fogli, i quaderni e i pennarelli dei ragazzini.
Che vergogna!" esclama un ragazzo e ne nasce l'ennesimo coro "Vergogna, Vergogna!". Gli occupanti chiedono di poter recuperare gli oggetti personali prima che finiscano sul camion allestito per l'esecuzione dello sgombero. Qualcuno lancia le coperte in strada, altri le raccolgono "Chissà dove le metteremo, intanto sistemiamole qui" sul marciapiede, dove inizia lentamente a piovere. AntLen