Nuovo piano sanitario e sociale: le comunicazioni degli assessori

In commissione Sanità gli assessori Salvatore Allocca e Daniela Scaramuccia hanno effettuato due comunicazioni sui temi portanti del nuovo Piano sanitario e sociale integrato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 novembre 2011 18:01
Nuovo piano sanitario e sociale: le comunicazioni degli assessori

L’assessore regionale al Welfare Salvatore Allocca e l’assessore regionale al Diritto alla salute Daniela Scaramuccia hanno esposto questa mattina in commissione Sanità, presieduta da Marco Remaschi (Pd), i temi portanti del nuovo Piano sanitario e sociale integrato 2011-2015. Immigrazione, fragilità, violenza in famiglia e casa i temi principali affrontati da Allocca, secondo il quale è necessario ridefinire il concetto di povertà poiché gli elementi che determinano uno stato di difficoltà sono molteplici.

Fondamentali, in questo ambito, gli interventi sulla famiglia attraverso opere di mediazione e di prevenzione. Per quanto riguarda l’immigrazione, che in Toscana è sempre più strutturata, è necessario agire cercando di garantire l’accesso ai sistemi di tutela e di servizi. Purtroppo, ha spiegato l’assessore, sono in aumento i casi di violenza sulle donne e su questo è necessario la massima vigilanza. Per quanto riguarda la casa, secondo Allocca “siamo in fase di codice rosso: nel 2010 c’è stata un’impennata degli sfratti per morosità (87% del totale) e il piano prevede la realizzazione di agenzie per la casa per costruire un sistema pubblico, con l’aiuto del terzo settore, che possa confrontarsi efficacemente con i proprietari”.

Preoccupazione inoltre per la drastica decurtazione dei fondi nazionali per i contributi per l’affitto: nel 2011 la Regione Toscana aveva ricevuto 8 milioni di euro, nel 2012 avrà solo 600 mila euro. Per quanto riguarda la sanità, i nodi principali da affrontare sono la riorganizzazione della rete ospedaliera, dell’emergenza e urgenza, dell’integrazione fra ospedali e territorio. Come ha spiegato l’assessore Scaramuccia, il modello dell’area vasta funziona, c’è da migliorare l’integrazione fra ospedale e territorio.

“I dati sulla distribuzione degli ospedali sono buoni – ha spiegato l’assessore -: solo in due comuni, Capraia e Giglio, non si riesce a raggiungere l’ospedale più vicino entro 45 minuti”. Un’altra sfida è quella di superare il concetto di ospedali di serie A e di serie B, e in questo senso è fondamentale attuare una mobilità dei professionisti sul territorio in modo da garantire a ogni struttura una casistica adeguata. Il presidente Marco Remaschi ha sottolineato che “la riorganizzazione della rete ospedaliera e dell’emergenza sono temi coraggiosi; si trova un modello più avanzato di quello attuale, per attuare il quale non abbiamo però molto tempo e occorre il massimo sforzo”. Per Marco Carraresi (Udc) “in mancanza di report certi e complessivi è difficile agire bene.

Alcuni ospedali hanno un tasso di utilizzo del 50%, e questo è un dato grave: bisogna stabilire che cosa veramente un ospedale può offrire”. Lucia Matergi (Pd) ha sottolineato come “l’accesso è la chiave che permette di valorizzare al massimo i servizi per l’immigrazione” e si è detta preoccupata per i tagli sui contributi affitto e per la crescente violenza sulle donne. Secondo Stefano Mugnai (Pdl) “i nervi scoperti del sistema sono i piccoli ospedali e i pronto soccorso: occorre stabilire delle soglie minime che vanno garantite”.

Per l’immigrazione, giusto un accesso democratico ma occorre vigilare su alcuni fenomeni, come l’aborto selettivo in alcune comunità se il nascituro è femmina. Rosanna Pugnalini (Pd) ha detto che “è necessario ampliare i percorsi di accoglienza e di accesso ai servizi", mentre "per la riorganizzazione della rete attuare incisivamente la mobilità dei professionisti è un passo importante”. Per Maria Luisa Chincarini (Idv), infine, “occorre gettare uno sguardo particolarmente attento sul funzionamento dei pronto soccorso in Toscana”.

(cem)

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