“Presentiamo oggi i bilanci delle aziende sanitarie toscane 2010, approvati dalla giunta. E voglio cogliere questa occasione per sottolineare una serie di aspetti che stanno a indicare un sistema sano e dinamico: primo fra tutti, la tenuta economica del sistema, a fronte di una inversione di tendenza dei finanziamenti statali; ma anche gli investimenti in innovazione e ricerca, i risultati di salute, lo sforzo di contenimento della spesa”. L’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia ha presentato oggi i bilanci 2010 delle aziende sanitarie, approvati nel corso dell’ultima seduta di giunta.
Durante la conferenza stampa, alla quale hanno partecipato anche Beatrice Sassi, direttore generale della direzione diritti di cittadinanza e coesione sociale, e Sabina Nuti, direttore del MeS, il Laboratorio Management e Sanità della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, l’assessore ha illustrato la situazione dei bilanci delle aziende, parlando anche degli obiettivi raggiunti dai direttori generali delle aziende. "Sarà pure un risultato soddisfacente. Sarà anche che i chiari di luna son quelli che sono.
Ci sta tutto, ma che l’assessore al diritto alla Salute Daniela Scaramuccia affermi di avere i bilanci 2010 non solo in pareggio, ma addirittura con un avanzo di 10 milioni quando i dati di chiusura contabile recano un rosso vivo da -131.794.658 milioni di euro a questo no: i Consiglieri regionali in Commissione Sanità Stefano Mugnai (Pdl, Vicepresidente Commissione), Gianluca Lazzeri (Lega Nord Toscana) e Marco Carraresi (Udc) proprio non ci stanno. «Bella forza», commentano sarcastici a margine della conferenza stampa con cui Scaramuccia ha presentato stamani i bilanci 2010 di Asl e Aziende ospedaliero-universitarie della Toscana.
«L’assessore va in conferenza stampa e dice che sì, i bilanci 2010 fanno acqua da tutte le parti fuor che a Lucca e a Grosseto, ma che al Tavolo degli adempimenti presso il Ministero dell’economia e delle finanze la Toscana risulta complessivamente in avanzo di circa 10 milioni e allora evviva. Ma così confonde le acque. Compara dati incongruenti: le mele (la contabilità economica dei bilanci di Asl e Aoup) con le pere (una contabilità finanziaria con cui al Ministero, ancora per quest’anno, di fatto si stralciano le spese di ammortamento).
Chissà ora – ironizzano – con questo bel “pareggio” secondo Scaramuccia a quante “razionalizzazioni”, come dice sempre l’assessore quando intende “tagli”, andranno incontro i cittadini toscani».Insomma, secondo Mugnai, Carraresi e Lazzeri ancora una volta la giunta «se la canta e se la suona» ma non la dice tutta: «Non dice ad esempio – affermano i tre esponenti dell’opposizione – di come la Regione sia stata costretta a furor di popolo a recedere dall’intenzione di creare, per le Società della Salute nella Asl 5 di Pistoia, la singolare figura del super direttore.
Una roba superlativa, tipo Cantico dei Cantici, una superfigura apicale contro la quale un consigliere comunale ha inveito durante l’infuocata assemblea pubblica di pochi giorni fa a Viareggio con l’assessore Scaramuccia. Oppure non dice di come è stato che la Asl 9 di Grosseto abbia assunto pochi giorni fa, senza passare dalla casella ‘via’ di un concorso pubblico, l’assessore all’ambiente della Provincia di Grosseto, niente di meno, ovviamente Pd». In compenso, per i direttori generali delle Asl toscane e delle Aoup tutte in passivo (tranne appunto la 2 di Lucca e solo per un pelo la 9 di Grosseto) arrivano dalla Regione ricchi premi e cotillons: «Con l’approvazione dei bilanci – ricordano infatti Mugnai, Lazzeri e Carraresi – ecco arrivare anche il via libera ai premi di produzione per i direttori generali.
Solo il dg di Massa, per evidenti motivi visto il crac su cui lavora la procura, non lo percepirà, mentre quello di Pistoia verrà erogato ‘con riserva’ in attesa di sapere se per lui ci saranno responsabilità relative al periodo in cui era alla guida della Asl 1. Per tutti gli altri arrivano i premi, calcolati sulla base di obiettivi che privilegiano il bersaglio Mes (fornisce 30 punti su un totale di 100) e il piano degli investimenti (16/100) riservando alla voce qualità appena 4 punti su 100.
A proposito – osservano Mugnai, Carraresi e Lazzeri – ma il Mes non è lo studio di valutazione delle performances sanitarie della Regione finanziato dalla Regione? Sì che lo è. Beh, obiettivo davvero…» I bilanci delle aziende 2010 Complessivamente, le 16 aziende toscane (12 Aziende sanitarie e 4 aziende ospedaliero-universitarie) espongono una perdita di 131.794.658, che ci consente di chiudere in pareggio al Tavolo degli adempimenti presso il Ministero dell’Economia e dele Finanze, anzi ad oggi la Toscana risulta complessivamente in avanzo di circa 10 milioni. Questi i bilanci di ciascuna azienda: Asl 1 di Massa e Carrara: – 28.213.404 Asl 2 di Lucca: + 15.272 Asl 3 di Pistoia: – 23.953.405 Asl 4 di Prato: – 5.357.650 Asl 5 di Pisa: – 3.113.632 Asl 6 di Livorno: – 3.537.880 Asl 7 di Siena: – 1.962.808 Asl 8 di Arezzo: – 2.760.024 Asl 9 di Grosseto: – 478 Asl 10 di Firenze: – 29.432.695 Asl 11 di Empoli: – 4.412.455 Asl 12 di Viareggio: – 8.481.657 AO Pisa: – 10.599.978 AO Siena: -115.013 AO Careggi: – 8.761.062 AO Meyer: – 1.107.789 Il bilancio di 9 aziende (la certificazione non è obbligatoria, ma facoltativa) è stato certificato positivamente da società di revisione contabile, scelta con procedura di evidenza pubblica tra quelle iscritte all’albo Consob, nell’ambito dell’ implementazione del processo di certificazione adottato volontariamente dalla Regione Toscana già a partire dal 2002.
Queste le aziende con i bilanci certificati: Asl 2 di Lucca, 4 di Prato, 7 di Siena, 8 di Arezzo, 10 di Firenze, 11 di Empoli, 12 di Viareggio; AOU Careggi, AOU Meyer. La Regione conferma l’impegno di avere con l’esercizio 2012 tutte le aziende con i bilanci certificati. L’azienda sanitaria 3 di Pistoia ha avviato un particolare percorso per la certificazione, che ha comportato la revisione del patrimonio che, pur peggiorando il risultato di esercizio del 2010, consentirà la certificazione dello stato patrimoniale del 2011. Le risorse Le risorse destinate al Servizio Sanitario Regionale, vale a dire la quota di Fondo Sanitario Regionale riconosciuto alla Toscana, aumentano nel 2010 di soli 69 milioni: 6.543.680.000 nel 2009, 6.613.110.000 nel 2010.
Rispetto all’anno precedente, una percentuale di appena l’1% circa, a fronte di un fondo che a livello nazionale è cresciuto del 3%, in linea con il triennio precedente. Lo scenario in cui le aziende sanitarie sono state costrette ad operare risente, quindi, di una forte limitazione delle risorse. Limitazione che peggiora nel 2011 e 2012. “A fronte di questo “razionamento” delle risorse – spiega l’assessore Scaramuccia – per garantire la tenuta del sistema sanitario toscano, abbiamo stimolato tutte le aziende a intraprendere azioni di governo volte alla riorganizzazione, razionalizzazione, maggior efficienza e innovazione nell’erogazione dei servizi.
La capacità manageriale dimostrata dalle aziende, e la costante regìa regionale, hanno avuto come conseguenza un rallentamento nella crescita dei costi del Servizio Sanitario Regionale”. L’efficacia di questa impostazione è dimostrata nei fatti dal giudizio positivo espresso dal Tavolo degli adempimenti ministeriali, organismo che vaglia il “comportamento” regionale, sia sotto il profilo assistenziale che sotto il profilo economico, il quale si è espresso in termini positivi sui risultati del IV trimestre 2010.
La Regione Toscana è risultata adempiente anche ai precedenti Tavoli di verifica degli adempimenti, e questo le ha consentito di rientrare tra le 7 Regioni più virtuose, che non sono in piano di rientro. Gli investimenti La sopravvivenza fisiologica nel tempo di un Servizio Sanitario Regionale viene garantita solo se si investe e si rinnovano strutture e strumenti. Ecco dunque che, a partire dal 2008, gli investimenti fanno rilevare un incremento particolarmente incisivo, in particolare nell’edilizia ospedaliera, e garantiscono al sistema una capacità di rinnovamento, ammodernamento e potenziamento tale da assicurare la qualità dei sempre più diversificati servizi erogati a favore della salute del cittadino.
Questo l’andamento degli investimenti sanitari negli ultimi 4 anni: 2008: 275.770.848; 2009: 371.342.343; 2010: 371.784.184; 2011: 487.289.942. In particolare per il 2010, la spesa per investimenti sanitari (371.784.134) è stata così distribuita: Edilizia ospedaliera (72%): 267.252.147 Interventi di miglioramento pronto soccorso (2%): 7.857.161 Edilizia territoriale (7%): 27.735.897 Tecnologie sanitarie (14%): Tecnologie informatiche (3%):12.934.243 Acquisti beni mobili (1%): 5.345.803 La valutazione sugli obiettivi 2010 “Il sistema di valutazione dei risultati è costituito da obiettivi sfidanti, e misurabili in maniera oggettiva – dice l’assessore Scaramuccia -, che tiene conto della valutazione del MeS, e di strategie dello sviluppo del sistema a livello regionale e di Area Vasta.
Gli obiettivi sono stati poi distribuiti a cascata all’interno delle aziende. Il sistema di valutazione è un sistema solido, strutturato, trasparente”. Queste le voci in base alle quali è stata fatta la valutazione: farmaceutica, sanità di iniziativa, qualità delle prestazioni sanitarie, tempi di attesa dell’attività chirurgica, fascicolo sanitario elettronico, tempestività e completezza dei dati inviati al sistema informativo regionale, ospedale, attività del Cup, programmazione di Area Vasta, piano degli investimenti, sistema di valutazione. E questo il punteggio finale ottenuto, in base a queste voci, da ciascuna azienda: Asl 1 di Massa Carrara: 39 Asl 2 di Lucca: 80 Asl 3 di Pistoia: 42 Asl 4 di Prato: 65 Asl 5 di Pisa: 87 Asl 6 di Livorno: 50 Asl 7 di Siena: 68 Asl 8 di Arezzo: 72 Asl 9 di Grosseto: 69 Asl 10 di Firenze: 58 Asl 11 di Empoli: 71 Asl 12 di Viareggio: 55 AOU Careggi: 55 AOU Siena: 53 AOU Pisa: 66 AOU Meyer: 64