Firenze - Una festa per fare conoscere l’affido familiare. Nel pomeriggio di sabato 8 ottobre, dalle 15 alle 19, piazza Santissima sarà teatro di giochi, animazione con artisti di strada e merenda per tutti i bambini e al tempo stesso luogo di incontro per quanti vogliono conoscere più da vicino l’esperienza dell’affidamento attraverso la voce di persone, famiglie e operatori impegnati a fianco di minori e nuclei affidatari. L’evento, promosso dall’assessorato alle politiche sociosanitarie nell’ambito delle iniziative di sensibilizzazione alla cultura dell’accoglienza e della solidarietà, vede la collaborazione con il Forum Toscano delle Associazioni per i diritti della famiglia e l’Istituto degli Innocenti e il sostegno della Regione Toscana.
“Obiettivo di questo evento – spiega l’assessore alle politiche sociosanitarie Stefania Saccardi – è sensibilizzare i cittadini sull’affidamento familiare. Da tempo l’Amministrazione è impegnata nella promozione di questo istituto, ma le famiglie, seppur aumentate rispetto al passato, sono purtroppo ancora poche. Tuttavia – sottolinea l’assessore – non ci sono richieste di affido in lista di attesa: l’affidamento è infatti il frutto di progetto individuale costruito per ogni singolo bambino per il quale viene cercata la famiglia più adatta.
Avere un maggior numero di persone disponibili è importante perché così si va ad ampliare la lista da cui attingere e quindi si facilita l’incontro tra le necessità del minore e le disponibilità delle famiglie”. Nel Comune di Firenze sono più di un centinaio i nuclei familiari e/o le persone single, che hanno dato la disponibilità ad avere un bambino o un adolescente in affidamento, anche se in realtà non tutti sono al momento “operativi”. Le famiglie o i single che danno la loro disponibilità (che può essere full time o part time) entrano a far parte di una banca dati per gli operatori.
Quando al Centro Affidi arriva dai Siast (servizi sociali territoriali) la richiesta di attivare un affidamento (per la maggior parte dei casi di tratta di un affidamento giudiziario, ovvero stabilito dal Tribunale dei minorenni), prende il via una procedura mirata ad abbinare il minore a nucleo familiare più adatto. L’affidamento arriva quindi alla fine di un grande lavoro sia da parte della famiglia o della persona affidataria, che segue un percorso di formazione e viene “valutata” da una equipe composta da psicologi e assistenti sociali, sia da parte degli operatori, che cercano di individuare la famiglia adatta alla particolare situazione di ogni bambino.
Attualmente i minori in affidamento sono 65 (34 maschi e 31 femmine) di cui 50 in full time e il resto in part time. Dal punto di vista la procedura, 44 casi sono affidamenti giudiziari, i restanti 21 sono consensuali, ovvero frutto di un accordo tra famiglia di origine e servizi sociali territoriali ratificato dal Tribunale ordinario. La maggioranza dei bambini hanno tra i 6 e i 10 anni e oltre la metà sono stranieri (37 di cui 6 di nazionalità marocchina, 4 nigeriana, 5 rumena, 5 dai paesi dell’ex Jugoslavia e 3 cinese).
“L’affido è qualcosa di diverso dall’adozione, anche se spesso questa differenza non viene colta – sottolinea l’assessore Saccardi –. Si tratta di un grande gesto di solidarietà perché prevede l’accoglienza temporanea di un minore proveniente da una famiglia in difficoltà. E proprio perché è qualcosa destinato a finire richiede una grande generosità, addirittura maggiore rispetto all’adozione”. Con l’affidamento, infatti, il bambino incontra una famiglia o una persona singola, che lo accoglie e che assicura una risposta ai suoi bisogni affettivi ed educativi per il periodo di tempo necessario ad un cambiamento positivo nella sua famiglia di origine.
Questo permette al bambino di vivere in un ambiente favorevole ed alla sua famiglia di avere del tempo per superare le proprie difficoltà; in questo senso l’affido costituisce anche uno strumento di aiuto per la famiglia del bambino e si pone quindi come esperienza di solidarietà fra famiglie. Il nucleo o la persona affidataria riceve dal Comune un contributo per le spese: in caso di affidamento full time si tratta di poco più di 506 euro mensili; per il part time la cifra giornaliera si attesta sui 16,88 euro mentre per il diurno 8,44 euro.
“Si tratta di somme modeste rispetto alle necessità – precisa l’assessore Saccardi – e per questo sono previste alcune riduzioni sulle spese di supporto all’istruzione come la mensa e il trasporto scolastico. Ma stiamo lavorando con l’assessorato all’educazione per arrivare all’esenzione totale per asili nido, scuole materne e primarie; mentre insieme all’assessorato allo sport stiamo prendendo contatto con società sportive per organizzare corsi gratuiti per questi minori”.
Per quanto riguarda la festa, mentre in piazza si svolgeranno i giochi e le animazioni per i bambini, all’interno dell’Istituto degli Innocenti sono in programma proiezioni di video, una tavola rotonda su “Affido familiare come esperienza di accoglienza” con l’assessore Saccardi, l’assessore regionale all’Welfare Salvatore Allocca, il presidente del Forum per i diritti della famiglia Gianni Fini, Daniela Fumagalli docente all’Università Cattolica di Milano e gli operatori del Centro Affidi.
Seguiranno le testimonianze di alcune famiglie affidatarie e lo spettacolo teatrale “Pinocchio: una storia di accoglienza in carne ed ossa”. Infine, chi volesse avere informazioni sul percorso di affidamento e divenire affidatario, può contattare il Centro Affidi del Comune di Firenze per un primo incontro informativo ed eventualmente per il percorso di preparazione e di formazione previsto. La sede del Centro Affidi è via Palazzuolo 12 presso il Servizio Famiglia e Accoglienza del Comune.
I recapiti telefonici 055/2616433 055/2616437 centroaffidi@comune.fi.it