Firenze – I piani attuativi e le previsioni urbanistiche già localizzate negli strumenti di pianificazione vigenti dei Comuni interessati alla realizzazione del Parco della Piana (Firenze, Prato, Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa, Calenzano, Poggio a Caiano e Carmignano) sono compatibili con la variante di salvaguardia al PIT (Piano di indirizzo territoriale) che la Giunta ha proposto all’approvazione del Consiglio regionale. E’ quanto risulta dall’approfondimento tecnico compiuto dagli uffici dell’assessorato all’urbanistica della Giunta in collaborazione con gli omologhi uffici dei Comuni.
L’approfondimento è stato illustrato ai consiglieri delle commissioni Ambiente e territorio e Trasporti, presiedute da Vincenzo Ceccarelli (Pd) e Fabrizio Mattei (Pd), che si sono riunite in seduta congiunta. Alla seduta erano presenti anche l’assessore all’urbanistica Anna Marson e i rappresentanti dei Comuni di Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino, Calenzano e Signa. Secondo l’assessore Marson, i piani attuativi approvati e le previsioni urbanistiche già localizzate dai Comuni sono compatibili con la norma di salvaguardia proposta dalla Giunta.
Di avviso diverso i Comuni, che chiedono che la norma di salvaguardia riconosca tutte le previsioni contenute nei Piani strutturali adottati, perché altrimenti verrebbe pregiudicato lo sviluppo dei territori. Spetta ora alle commissioni entrare nel merito della questione e decidere se approvare la proposta della Giunta o chiedere ulteriori modifiche al testo di delibera di variante al Pit. “Abbiamo verificato come siano relativamente limitati i casi di conflitto tra le aree di salvaguardia per la realizzazione del Parco agricolo della Piana e e le previsioni urbanistiche localizzate e dunque operative dei Comuni”.
Lo afferma l’assessore regionale al governo del territorio Anna Marson, dopo essere intervenuta alla seduta congiunta della sesta e settima commissione consiliare che aveva all’ordine del giorno il confronto tra le previsioni pianificatorie comunali in essere e le salvaguardie della variante al Pit. “Altra cosa è invece – prosegue l’assessore – la richiesta da parte di alcuni Comuni di fare salve le previsioni non ancora localizzate in maniera specifica, il che pone anche alcuni problemi di natura tecnica.
Il nostro obiettivo, voglio ribardirlo, è comunque l’accordo di pianificazione per la realizzazione effettiva del Parco agricolo della piana, progetto a mio avviso essenziale per qualificare le prospettive di benessere ambientale, di immagine e di rigenerazione economica della piana. “Rispetto a tale obiettivo- spiega l’assessore – la ipotizzata salvaguardia, che impedisce che singole scelte localizzate compromettano il progetto complessivo, è solo uno strumento temporaneo in attesa dell’accordo.
Aldilà delle verifiche tecniche gà effettuate a questo punto va ripreso il confronto politico”.