Tra lunedì e martedì sarà approvato il bilancio e mercoledì e giovedì toccherà invece al piano strutturale. «Le scelte di investimento e le strategie di sviluppo urbanistico – ha spiegato presidente dell’assemblea di Palazzo Vecchio Eugenio Giani – coinvolgeranno mattina e pomeriggio i consiglieri comunali. Invito i cittadini a partecipare e assistere perché in questo modo potranno farsi la loro opinione su come i singoli consiglieri e i gruppi presenti nel Salone dei Duecento la pensano sulle questioni più importanti della città». “Il Comune ha intenzione di dismettere, dopo Principe, Fiamma, Colonna, Spazio Uno e Variety anche il cinema Fulgor?”.
E’ quanto chiede di sapere il consigliere di FLI Stefano Bertini con un’interpellanza. Bertini ricorda “l’interesse dimostrato nel programma di governo di questa Amministrazione nella difesa delle sale cinematografiche esistenti nel centro di Firenze”, in contrasto con l’avvenuta “chiusura di molte sale cinematografiche quali il Principe, il Fiamma, Il Colonna, lo Spazio Uno e il Variety, da molto tempo operanti sul territorio e legate stabilmente alla realtà territoriale della città e del quartiere”.
E, vista “l’apparente volontà di porre in dismissione anche il cinema Fulgor, così come è stato anticipato pochi giorni fa in Commissione Urbanistica”, e considerato “che tale struttura ospita cinque sale di programmazione, che operano tutti i giorni con un numero assai elevato di utenti, tanto da essere il cinema più frequentato della città e che da lavoro a ben 16 dipendenti”, il consigliere di FLI chiede al sindaco “se vi è realmente l’intenzione di dismettere la sala cinematografica del Fulgor” e “se per far ciò l’Amministrazione intende rinnovare il vincolo di destinazione d’uso dell’immobile posto nella precedente legislatura”. La Rete dei comitati per la difesa del territorio, riunita in assemblea il 18 giugno 2011 ha espresso preoccupazione per il futuro urbanistico della citta' di Firenze che rischia di essere irrimediabilmente compromesso da un Piano strutturale adottato il 13 dicembre 2010 che, peggiorato da alcune Osservazioni accolte, verra' discusso per l'approvazione nel Consiglio comunale del 22 giugno.
La definizione di Piano a volumi zero e a zero consumo di suolo con cui il sindaco Renzi presenta il nuovo Piano non corrisponde affatto alla realta'. Il Piano non definisce il dimensionamento totale dei futuri interventi, identificabili comunque nella misura di almeno 2 milioni di m3 di nuove edificazione e non definisce il limite al consumo di suolo come invece prevede la L.R. 1/2005. L'assemblea approva all'unanimita'. Sabato ha avuto luogo anche un sit-in all'aereoporto di Peretola (Firenze) al quale hanno partecipato vari esponenti politici.
I promotori della manifestazione hanno articolato le loro ragioni sul NO al potenziamento dell'aereoporto e alla pista parallela; No all'inquinamento acustico e atmosferico, per la salvaguardia della salute; SI alla tutela e alla valorizzazione del Parco della Piana; SI al potenziamento dei collegamenti con l'aereoporto di Pisa affinchè diventi lo scalo della Toscana; priorità al finanziamento del trasporto pubblico su rotaia e su gomma. "E' impensabile e irresponsabile - afferma Alessandro Cresci Coordinatore IdV e Consigliere Provincia di Firenze - potenziare lo scalo di Firenze che si trova dentro la città.
Se guardiamo agli altri aereoporti, si trovano tutti a notevole distanza dalle città. Basta citare Malpensa o Fiuminico se non vogliamo guardare in Europa citando Francoforte, Londra o Parigi per capire che il sito ottimale per gli scali non è a ridosso delle case e delle colline. Dovremo preoccuparci di migliorare e intensificare i collegamenti tra gli aereoporti già esistenti." “Altro che emendamenti alla delibera sulla tassa di soggiorno; così come predisposta è palesemente illegittima e non può essere votata.
Solleverò questo problema nella seduta del consiglio di lunedì prossimo”. E’ quanto sostiene la vice capogruppo di FLI Bianca Maria Giocoli. “La gatta frettolosa fece i gattini ciechi. Perché voler strafare e portare in approvazione delibere con svarioni giuridici e quindi facilmente annullabili? Perché dileggiare in modo così palese le norme statali che impongono regole e precetti da rispettare? Solo per approfittare dell’opportunità servita su un piatto d’argento dallo Stato per rimpinguare il bilancio asfittico del nostro Comune ? – si chiede la consigliera –.
Non una ma numerose norme della delibera e del regolamento sono palesemente annullabili a cominciare dal meccanismo previsto dall’art.4 del regolamento di applicazione comunale che si basa su stelle e spighe e non sul prezzo come dice chiaramente la norma che recita: ‘criteri di gradualità in proporzione al prezzo’, e non in proporzione ad altri criteri più o meno figurati. La norma non lascia spazio alla fantasia: la gradualità deve essere espressa solo dal prezzo e non da altro”. “Poi altro vizio grossolano è l’entrata in vigore forzata al 1 luglio che è palesemente nulla in spregio all’art.
52 dlgs 446/97 che stabilisce che i regolamenti comunali che stabiliscono entrate anche tributarie e che vengono approvati con il bilancio non hanno effetto prima del primo gennaio successivo – continua Giocoli –.Ci sono dubbi su tale norma? O si tenta la sorte? Forse che il Comune incroci le dita sperando che non si impugni la delibera? Crediamo che un Comune non possa giocare alla roulette russa. La legge è chiara e in più tale forzatura mette in seria difficoltà gli albergatori che hanno già fatto contratti con i tour operator nei mesi precedenti: perché volerli mettere in difficoltà subito alla prima applicazione della tassa? Non era meglio seguire il dettato legislativo? E la privacy che il Comune vuole istigare a violare chiedendo agli albergatori di disattendere l’art.
9 dlgs 322/1989 chiedendo atti e documenti che si pretende di visionare in barba ai divieti di diffusione? Ma la perla è data dalla denominazione nella figura dell’albergatore del ‘soggetto responsabile degli obblighi tributari’ o responsabile d’imposta”. “Solo la legge può definire tali soggetti e in assenza di una norma statale tributaria sovraordinata che definisce tale figura il Comune si fa anche legislatore. Ci sembra un po’ troppo” conclude l’esponente di FLI. «Come si può pensare di far passare oltre 1milione di veicoli ogni anno accanto al Corridoio vasariano e a Ponte Vecchio?».
E’ quanto si domandano in consiglieri Marco Stella e Stefano Alessandri (PdL). «Occorre tutelare uno dei patrimoni più importanti che esistono in Italia e nel mondo – sostengono i due esponenti del centrodestra - per questo chiediamo di pedonalizzare quel tratto di lungarno, compreso tra lungarno degli archibusieri e lungarno degli acciaiuoli: ogni giorno sia il Corridoio vasariano che Ponte Vecchio sono sottoposti ad un notevole stress per il passaggio dei veicoli e nei prossimi giorni, con il cambio di viabilità proposto da questa amministrazione, sarà ancora peggio».
«Se c’era un'area di Firenze da mettere sotto tutela ed interdire dal passaggio dei veicoli – hanno aggiunto Stella e Alessandri – era proprio quella dove si trovano galleria degli uffizi, Corridoio vasariano e Ponte Vecchio. Non riusciamo a capire come mai questa amministrazione non lo comprenda. Tutto il mondo ci invidia queste meraviglie, spetta a chi governa la città conservarle nel migliore dei modi. Forse l’amministrazione si è dimenticata della storia del Corridoio Vasariano e del Ponte Vecchio?».
«Oggi – hanno concluso i due consiglieri del PdL - questo inestimabile patrimonio artistico e culturale che rappresenta Firenze nel mondo e messo sotto assedio dal passaggio continuo di veicoli e dalla nuova viabilità di questa amministrazione che trasformerà quel pezzo di lungarno una vera e propria tangenziale. Si metta fine a questo scempio, dunque, rendendo pedonale il tratto di lungarno che comprende, Corridoio Vasariano e Ponte Vecchio. Noi, intanto, continueremo con la raccolta firme chiedendo a tutti i cittadini di tutelare i simboli di Firenze e la fiorentinità».