Giovanni Busi, Presidente del Consorzio Vino Chianti, dichiara: “Si sta finalmente verificando una significativa riduzione delle giacenze, si parla di circa 100mila ettolitri, e ne siano felici, anche se, dobbiamo lavorare ancora duramente per cercare, elemento di estrema importanza per tutto il settore, di recuperare il prezzo e fare in modo che l’intera operazione diventi remunerativa per le aziende associate al Consorzio. Il consumo, comunque, è aumentato in modo considerevole andando in questo modo a ridurre i volumi e riportando così le quantità dei magazzini in cantina verso un quantitativo fisiologico, e cioè, il corretto quantitativo che non va a creare effetti negativi sul prezzo, anzi, parte di questo prodotto può tranquillamente essere destinata all’affinamento in bottiglia ed entrare sul mercato negli anni a venire. A questa calo, si dovrebbe accompagnare una minor produzione sull’anno 2011 causata dal perdurare della siccità che dovrebbe contribuire ulteriormente ad un ripresa globale del mercato del vino Chianti.
Di fatto, era già da un anno che si intravedeva un trend positivo nelle vendite e quindi questo faceva ben sperare, come in effetti alla fine si è realizzato”. “Inoltre, grazie anche all’attività di promozione che il Consorzio svolge in modo efficace e puntuale e che è partita praticamente poco più di un anno fa, faccio quindi rifermento ad iniziative ed eventi all’estero, sia in ambito europeo che extra - come ad esempio l’iniziativa dello scorso aprile a New York, conclusosi con un ottimo risultato da parte di trade e stampa di settore, il Roma Wine Festival, evento di richiamo nazionale per i wine lover e addetti ai lavori, Vinexpo, manifestazione di livello mondiale per gli addetti ai lavori, la recente degustazione organizzata dalla CCIAA di Firenze a Monaco - stiamo cercando di dare sempre maggior visibilità e apprezzamento al nostro prodotto.
Questo indubbiamente ci inorgoglisce perché stiamo parlando di una delle denominazioni più importanti ed estese d’Italia e quindi grandi numeri da mettere sul mercato”. Lucia Boarini