Firenze - “La sanità toscana e massese in particolare? Dal crac della Asl 1 in poi, ormai è sempre più affare della Procura”. E’ la considerazione con cui il Vicepresidente della Commissione sanità Stefano Mugnai (Pdl) e il suo collega del Pdl Jacopo Ferri commentano l’ennesima inchiesta giudiziaria che ha portato, questa mattina, alla notifica di chiusura delle indagini preliminari e informazione di garanzia al direttore dell’ortopedia e traumatologia dell’ospedale di Massa, a 4 dirigenti medici del medesimo reparto e a 6 rappresentanti di protesi ortopediche facenti capo a varie aziende. «Ancora una volta – affermano Mugnai e Ferri – la sanità toscana sale alla ribalta nazionale per casi non particolarmente edificanti.
E’ la terza volta in un anno che nella nostra Regione si verificano fatti del genere, per non parlare dell’inchiesta su cui lavora sempre la procura di Massa e che riguarda la voragine di bilancio che ha portato la Asl 1 di Massa Carrara al crac, con conseguente commissariamento». E’ un ginepraio, insomma, da qualunque parte lo si guardi: «Gli 11 provvedimenti notificati questa mattina – dichiarano Mugnai e Ferri – dimostrano che le criticità nel sistema sanitario toscano non riguardano solo i meccanismi contabili, con conti sballati politicamente venduti come virtuosi, bensì anche i controlli nonché lo scivoloso terreno delle interazioni di ruoli tra il sistema sanitario pubblico e i rappresentanti delle aziende fornitrici del sistema sanitario stesso».Sulla vicenda evidentemente il Pdl attende gli esiti del lavoro dei magistrati: «Tuttavia – concludono Mugnai e Ferri – i campanelli d’allarme ormai suonano in maniera ricorrente e preoccupante».