A conclusione di un’articolata attività investigativa, in mattinata la squadra mobile diretta da Filippo Ferri ha eseguito una serie di ordinanze di custodia cautelare disposte dal GIP Dr. Angelo Antonio Pezzuti nei confronti della banda che nel gennaio dello scorso anno mise a segno un colpo da 500.000 euro all’interno di un esercizio commerciale di via Ponte alle Mosse. Quella notte a cavallo dell’epifania, i malviventi si impossessarono di una collezione privata di orologi di ingente valore che il proprietario custodiva gelosamente all’interno della cassaforte nel proprio negozio, letteralmente sventrata dai ladri.
Con attrezzature professionali i malviventi spaccarono il muro del locale e isolarono abilmente il sistema d’allarme. E proprio da alcuni di quei rari orologi da collezione (uno in particolare molto raro, prodotto negli anni ’40 con quadrante personalizzato Serpico Y Laino) partirono le indagini della Sezione Reati contro il Patrimonio coordinata dal Vice Questore Aggiunto Alessandro Ausenda. Qualche giorno dopo il furto, i costosi oggetti erano stati portati in visione ad una gioielleria di Poggio a Caiano insospettendone il titolare.
Dagli indizi suffragati dalla testimonianze reperite dagli inquirenti in questi mesi, la Mobile è arrivata a dare volti, individuare nomi e infine ricostruire i ruoli di una decina di persone che a vario titolo avevano concorso al furto e alle successive operazione di ricettazione della refurtiva operando in Toscana e la provincia di La Spezia. Per 4 di loro (tutti italiani con precedenti di polizia), su richiesta del Pubblico Ministero titolare dell’inchiesta, Dr. Luigi Bocciolini, sono state emesse ordinanze di custodia cautelare in carcere.
Sono finiti in carcere il principale organizzatore ed esecutore materiale del colpo (un pratese di 49 anni) e il basista della banda (un 59enne originario di Prato ma residente a Firenze), conoscente della parte lesa, ovvero la persona che avrebbe dato indicazioni sulla tipologia della refurtiva e sui sistemi di sicurezza dove era custodita. Tra gli arrestati anche una donna di 45 anni (originaria di Livorno ma residente nella provincia di La Spezia), e un lucchese di 39 anni (residente nel pratese), con l’accusa di aver ricettato ricevuto e ceduto orologi rubati per un valore di circa 200.000 euro.
Gli altri elementi del sodalizio criminale (di età compresa tra i 42 e i 65 anni e residenti tra Prato, Arezzo e La Spezia) al momento sono indagati in stato di libertà per aver ricevuto a vario parte della merce rubata pur sospettandone la provenienza. Nel corso dell’inchiesta, la Mobile ha recuperato gran parte della refurtiva, compreso quell’orologio, il Serpico Y Laino, dal quale ha preso il nome l’operazione.