Firenze – Le comunità di ambito già diffidate dalla Regione per non aver provveduto alla pubblicazione del bando di gara per la selezione del gestore unico, Ato centro e Ato Toscana Costa, avranno a disposizione una dilatazione dei tempi prima del commissariamento. E’ quanto dispone la legge approvata a maggioranza – 27 voti contrari, 3 astenuti – che fissa al 30 settembre prossimo il termine ultimo entro il quale le due comunità di ambito dovranno presentare la scelta della forma di gestione per l’affidamento del servizio e il cronoprogramma delle attività da svolgere.
Un termine perentorio e che, nel caso in cui si registrasse un mancato o parziale rispetto del programma proposto, aprirebbe di nuovo la strada alla nomina del commissario. Contro la nuova normativa, illustrata in aula dal presidente della commissione Ambiente, Vincenzo Ceccarelli (Pd), si è pronunciate le Lega che, per bocca del suo capogruppo, Antonio Gambetta Vianna, ha definito la normativa al voto “un passo indietro”, oltre a indicare le comunità di ambito come “enti intermedi da abolire”.
Perplessità anche dal capogruppo udc, Giuseppe Del Carlo, che ha chiesto chiarimenti alla Giunta sul fatto che “dinanzi a ritardi che ci sono stati, e alle relative diffide e commissariamenti, ora si ripristinano procedure regolari…”. Andrea Agresti (Pdl), nel motivare il voto contrario del suo gruppo, ha parlato di un “pasticcio che non ha senso”: “si va ad interrompere una procedura di commissariamento e si autorizza un affidamento di gara in un quadro di incertezza normativa, visti gli esiti del referendum dell’11 giugno”.
L’assessore all’ambiente, Anna Rita Bramerini, ha chiarito che la scelta della Giunta, operata anche a seguito dell’esito del referendum abrogativo e in attesa dell’intervento del legislatore nazionale, ridefinisce il quadro normativo sulle inadempienze e sull’esercizio dei poteri sostitutivi. La proroga, ha detto l’assessore, è stata decisa anche per assicurare l’affidamento al gestore unico in tempi rapidi e certi: la diffida adottata dalla Regione, infatti, avrebbe provocato un allungamento che la proposta di legge, con la proroga al 30 settembre, intende abbattere.