“E’ cambiato il vento - sottolinea l’assessore ai tributi della Regione Toscana, Riccardo Nencini – Combattere l’evasione fiscale non è semplice: ancora più difficile è quando si ha a che fare con aziende che nascono e poi scompaiono nel nulla nel giro mediamente di un anno e mezzo, come quelle cinesi del distretto di Prato. Ma è un problema che figura adesso ai primi posti nell’agenda della nuova giunta e qualche risultato già si vede”. L’assessore Nencini interviene riguardo all’evasione cinese, pressochè totale, che emergerebbe da un campione di cento aziende analizzate e spulciate dal Comune di Prato: imponibili regolarmente denunciati, anche di tutto rispetto, dichiarazioni correttamente compilate, ma senza mai versare un euro dell’imposte dovute.
Niente allo Stato e niente alla Regione, nonostante gli importi siano regolarmente riportati in tutte le dichiarazioni, e niente al Comune, con la curiosa differenza che in questo caso anche la riga dell’addizionale Irpef comunale è sempre pari a zero. E così, dopo cento dichiarazioni di ditte individuali esaminate, il Comune e l’assessore Milone adesso ne controlleranno altre quattrocentocinquanta. “Le azioni e gli accordi che abbiano messo a punto e quelle che verranno, dai protocolli con Agenzia delle Entrate, associazioni di imprese e Guardia di Finanza al software Elisa, dalle banche dati condivise agli incentivi per gli enti locali che aiuteranno a recuperare tasse evase, sono tutte finalizzate a recuperare un’inaccettabile evasione fiscale, compresa quella delle ditte cinesi.
Sono tutte misure che serviranno a fare prima e meglio, ad accellerare i controlli e a far conoscere alla mano sinistra cosa fa la mano destra. E’ un lavoro lungo, ma i risultati non mancheranno: dal contrasto dell’evasione fiscale al fronte più vasto della lotta all’illegalità. Noi facciamo ogni giorno la nostra parte: sul punto sollevato dal Comune di Prato è lo Stato che deve fare la sua”. Dall’inizio dell’anno la Regione ha già recuperato quasi 47 milioni di tributi regionali non pagati: ovvero bollo auto, addizionale Irpef, l’imposta sulle attività produttive, il tributo per il conferimento in discarica dei rifiuti ed altri piccoli tributi.
Un trend in aumento già del 16,38%, ma alla fine dell’anno potrebbero essere anche di più. La stima è di arrivare a 150 milioni e forse anche superarli. “E di questi – sottolinea l’assessore Nencini – una parte sono anche tributi non pagati recuperati a Prato, anche tra i cinesi”.