Una città d'arte aperta al turismo, che "dal turismo ci mangia" come direbbe il sindaco Matteo Renzi, deve avere una segnaletica stradale improntata all'accoglienza. Deve poter offrire indicazioni ed invitare a scoprire il più possibile affinché il viandante si renda conto dell'offerta culturale, di non potersi limitare alla semplice visita fast watching nel centro storico. Anche perché c'è la Tassa di soggiorno e restare a dormire deve essere sempre più un "Must". Sotto questo aspetto Firenze langue, in città si contano sulle dita di una mano le mappe turistiche e la cartellonistica con il famoso puntino rosso "Voi siete qui" è praticamente inesistente. Può capitare però di arrivare in un'oasi poco conosciuta e protetta come via Gusciana, all'ombra del giardino Torrigiani, al riparo dal viale Petrarca e trovarsi davanti ad un piccolo ufficio turistico naturale. Davanti a noi la doppia rappresentazione grafica della topografia cittadina, tra i viali, la Fortezza da Basso, l'area verde di Campo di Marte, il centro con piazza della Signoria, il Ponte Vecchio, la pedonalizzata piazza Pitti...
Firenze, è Firenze senza ombra di dubbio. La memoria fotografica può trarre in inganno ed allora è meglio affidarsi ad un supporto cartaceo... "Se ci fosse una mappa" l'esclamazione classica del turista desideroso di esplorare (forse anche troppo classica nell'era del gps sul cellulare). Ma in questa oasi urbana c'è. Se si vuole, si può portare via la riproduzione del percorso ed aggirarsi così tranquillamente per le vie interne senza rischio di perdersi... a meno che. Quel che sfugge è il colpo d'occhio: come nelle riviste enigmistiche, quel particolare che la mente registra e sul quale si interroga, a distanza.
Quel piccolissimo fotogramma che potrebbe complicare le cose. Quel nome messo lì a caso, forse con un chiaro senso ludico "Siena". "Benvenuti a Firenze" per piazza del Campo, la prima a sinistra. AL