Firenze - Gli albergatori di Firenze non ci stanno e hanno fatto ricorso al Tar della Toscana contro l'introduzione dell'imposta di soggiorno, che sarà operativa dal primo luglio. La delibera che ha introdotto l'imposta è stata approvata la settimana scorsa dal consiglio comunale: Palazzo Vecchio prevede 10 milioni di entrate per il secondo semestre del 2011 e circa 20 per il 2012. L'imposta consiste in un contributo da 1 a 5 euro per notte, in base alle caratteristiche delle strutture ricettive: per gli alberghi la tassa sarà di un euro a stella per notte. “Se l’imposta di soggiorno dovesse essere annullata, come vogliono e sperano di albergatori, la città dovrà chiudere da subito servizi e strutture nel campo del turismo, dei servizi pubblici e della cultura”.
Lo afferma il vicesindaco Dario Nardella, commentando la notizia del ricorso al Tar depositato dalle associazioni degli albergatori fiorentini contro l’introduzione dell’imposta di soggiorno che scatterà il primo luglio. “In questa malaugurata ipotesi – prosegue Nardella - dovremo quindi valutare immediatamente la chiusura degli uffici di informazione turistica e un taglio netto a finanziamenti e contributi a istituzioni e attività culturali: Palazzo Strozzi e il programma delle mostre, il Maggio Musicale e l’attività del Teatro della Pergola.
A rischio serio sarà anche l’impegno economico di bilancio sui trasporti pubblici locali e sulla manutenzione del verde pubblico. Di fronte a ciò, c’è da chiedersi se chi cerca insistentemente lo scontro giurisdizionale abbia ben chiare le pesantissime ricadute sulla città. Non è escluso che il venir meno del contributo di soggiorno posa comportare anche l’aumento tariffe e tasse locali per bilanciare il mancato gettito. Infine, nel dibattito di questi giorni vi è l’alimentazione di un equivoco gigantesco, che dipinge questa come una tassa a carico degli albergatori.
E’ bene chiarire una volta di più che l’imposta viene pagata esclusivamente dai turisti, come in tutti i paesi del mondo che la applicano. L’imposta ha lo scopo di finanziare i servizi legati alla ricettività, alla cultura, alla mobilità e bilanciare il peso fiscale che fino ad oggi è stato tutto caricato sui contribuenti fiorentini”. “Tutti questi argomenti sono stati ampiamente trattati nel confronto con i rappresentanti degli albergatori – conclude il vicesindaco - che non hanno presentato ad oggi alcuna proposta ufficiale di soluzioni diverse alla modalità prevista nel regolamento del Comune di Firenze.
Insomma, occorre fare molta attenzione, perché nel gioco ‘tanto peggio tanto meglio’ ci rimetteranno prima di tutto Firenze e i fiorentini”.