Firenze - Un consiglio d'amministrazione composto da 11 persone: 3 uomini e 8 donne. E' il “record” di Cooplat, una delle più grandi cooperative italiane nei settori del facility management e dell'ecologia, che oggi riunisce a Siena i suoi delegati per presentare il Bilancio economico 2010. All'assemblea partecipano il presidente della Provincia Simone Bezzini, l'assessore comunale alle Attività economiche e al turismo Alessandro Mugnaioli, il presidente di Legacoop Toscana Stefano Bassi e quello di Legacoop Servizi Toscana Angelo Migliarini.
La presenza femminile nel cda di Cooplat era già importante prima del rinnovo delle cariche (5 consiglieri su 11 erano donne) e ora si è ulteriormente rafforzata. Una situazione diametralmente opposta a quella della maggioranza delle aziende italiane: quelle quotate in Borsa, ad esempio, contano soltanto circa 330 donne su oltre 4.000 consiglieri d'amministrazione. E anche volendo prendere come riferimento la legge sulle quote rosa approvata pochi giorni fa, che vale solo per le società quotate e quelle a partecipazione pubblica, la cooperativa nata a Firenze nel 1946 è ampiamente oltre i criteri minimi di rappresentanza di genere.
La nuova normativa prevede infatti che a partire dal 2012 i cda al primo mandato siano formati per il 20% da donne, una percentuale che deve salire al 33,3% nel 2015. «Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto – dice il presidente della cooperativa Fabrizio Frizzi – non solo perché le colleghe sono numericamente ben rappresentate, ma perché stanno dando un contributo fondamentale, in termini di competenze e impegno, alla vita dell'azienda. E voglio sottolineare il fatto che il nostro consiglio d'amministrazione è composto da persone elette dai soci, non nominate dall'alto». Cooplat si è infatti dotata di un regolamento elettorale in cui è stabilito che “il processo elettorale si fonda sulla libertà delle candidature, espresse attraverso liste elettorali, oltre che sulla pubblicità e trasparenza delle procedure”.
Un regolamento che si fonda sull’articolo 11 della Carta valori della cooperazione, sull’articolo 2 della Dichiarazione di identità cooperativa dell’Alleanza Cooperativa Internazionale, oltre che sullo Statuto sociale della cooperativa e ai criteri di rappresentanza adottati dall'impresa fin dal 1998 (almeno un terzo di donne, la rotazione dei consiglieri, una rappresentanza territoriale equilibrata).