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Impianti fotovoltaici a terra, la Provincia recepisce la legge regionale

La delibera approvata in Consiglio dopo un lungo confronto

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 luglio 2011 15:01

Approvata dal Consiglio provinciale di Firenze una serie di adempimenti previsti dalla legge regionale 11 del 21 marzo scorso. La delibera, illustrata dall'assessore Pietro Roselli, recepisce la disciplina sull’installazione degli impianti fotovoltaici a terra. Gli impianti di fotovoltaico a terra in questa prima fase sono stati in forma libera e hanno provocato, oltre che la bontà del risultato, anche qualche danno ambientale. La legge regionale fissa perciò criteri e limiti all’installazione di questi impianti. Alle Province è demandata la facoltà di stabilire deroghe o in eccesso o in difetto in ordine alla programmazione dei limiti regionali.

I limiti sostanzialmente sono quelli che possono essere installati sono in zone industriali già attivate o in aree di cave dismesse, quindi siti già compromessi proprio per evitare l’invasività di nuovi impianti a terra, per cui si punta a salvaguardare il territorio agricolo e rurale. Viene introdotta la speciale condizione che il fotovoltaico a terra è possibile fino a una potenza massima (inizialmente era di 200 mila kilowatt) di 1 mega per le aziende agricole. Si sostiene così un settore economico particolarmente in crisi e che ha bisogno di ingrandire la diversificazione dell’attività economica non solo nella produzione di derrate alimentari, ma anche nei servizi e soprattutto nei servizi di produzione di energie rinnovabili.

Sono posti divieti in tutte le aree particolarmente pregiate, quelle a vincolo paesaggistico, archeologico, le aree di parchi di varie categorie regionali, nazionali, europee. "Le Province - ha commentato il consigliere provinciale dell'Udc Federico Tondi - stanno facendo ciò che la Regione ha chiesto loro di fare. E' però il classico caso in cui si chiudono i cancelli quando i buoi ormai sono scappati. Anche i gatti sanno che il boom del fotovoltaico è avvenuto nel biennio 2009 – 2010.

Ho la sensazione di trovarmi davanti a un fenomeno di speculazione finanziaria che la Regione Toscana, la Provincia di Pisa ed io metto in piccola parte anche la Provincia di Firenze non sono riuscite a bloccare". "Apprezzo il lavoro che fa l’Amministrazione provinciale che cerca di intervenire laddove è possibile di concerto con i Comuni - ha detto il capogruppo di Sel Riccardo Lazzerini - Forse si poteva sperare in qualcosa di meglio. Mi sembra che il Comune di Firenze, per esempio, non abbia detto assolutamente una parola". Per Andrea Calò (Rifondazione comunista) siamo "di fronte a un punto di partenza: per la prima volta la Regione Toscana e quindi la Provincia di Firenze sono costrette a parlare di perimetrazioni, entrando in un ragionamento, dove finalmente viene assunta, come elemento determinante, una terminologia che più volte è stata utilizzata dai Comitati e dalle associazioni ambientaliste per contrastare i processi di antropizzazione forzata o di urbanizzazione.

E' vero, forse i buoi sono già scappati, però, è un’occasione ricca". Andrea Cantini (Idv) rileva "un’operazione un po’ ritardataria e non più conveniente, a parere mio, sia per la Provincia, sia anche per gli investitori e gli speculatori privati. Si rischia di deturpare il territorio e lo si è già deturpato in parte anche negli anni passati con quest’operazione che poi ha un costo soltanto sugli utenti". "Credo che questa delibera viene a cadere dopo un periodo in cui tutti abbiamo riflettuto sul problema energetico - ha detto il consigliere del Pdl Massimo Lensi - Credo ci sia una differenza sostanziale tra prima e dopo il referendum.

La Legge Regionale 21, collegandosi all’aspetto di coordinamento delle Province, abbia concepito il problema del fotovoltaico a terra prima del referendum come un problema sostanzialmente urbanistico, tant’è vero che gli strumenti che mette in campo sono quelli dell’urbanistica: piano territoriale di coordinamento e piani strutturali dei Comuni. Io credo che dopo il referendum, invece, siamo di fronte a un tipo di problematica che è problematica energetica. Credo che le regole attualmente date dalla Regione Toscana, relativamente all’impianto fotovoltaico a terra, siano tutte da rivedere.

Si sono prese semplicemente le aree di esclusione attraverso una serie di criteri che sono stati interpretati dalla Provincia in una certa maniera che non dà la misura del potenziale energetico del territorio". Remo Bombardieri (Pd) ha puntato a contestualizzare la discussione: la Provincia, in termini rapidi, ha recepito la legge. Le osservazioni, anche condivisibili, offerte da alcuni gruppi politici andrebbero poste nei luoghi e nei momenti decisionali previsti. La delibera è stata approvata con 17 voti favorevoli e 12 astensioni.

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