“Siamo a fianco – dichiarano i Consigliere Regionali FedSin/Verdi Mauro Romanelli e Monica Sgherri – alle associazioni e alle aziende che oggi manifestano a Roma contro il paventato decreto del Governo “blocca rinnovabili”. “E’ vergognoso ma purtroppo molto significativo che il Ministro Romani, negli stessi giorni in cui annuncia di aver trovato la sede dell’Agenzia per la sicurezza nucleare, manifesti l'aperta volontà di distruggere il settore delle rinnovabili italiane, l'unico settore economico in crescita e che ha creato posti di lavoro negli ultimi anni in Italia: così rimaniamo fuori dall'Europa e dalle tendenze ormai affermate in tutto il mondo sviluppato”. “Il decreto legislativo ‘blocca-solare’ proposto dal dicastero dell’economia - dichiara intanto Stefano Leoni, Presidente del WWF Italia alla conferenza stampa delle aziende delle energie rinnovabili e associazioni ambientaliste di fronte al Ministero dello Sviluppo Economico - che vuole porre un ‘tetto’ al fotovoltaico e bloccarne gli incentivi, fa’ andare l’Italia in controtendenza rispetto al mondo intero: così spegneremo il ‘nostro’ sole e tutta l’economia, ancora giovane, che ruota intorno alle rinnovabili.
Una mossa in controtendenza rispetto al mondo intero che ormai punta sulla green-economy con grande sviluppo delle fonti rinnovabili di energia, ma soprattutto rispetto alla politica energetica indicata dall’Unione Europea che si è posta l’obiettivo di almeno il 20% al 2020 di copertura da fonti rinnovabili dei consumi di energia, un obiettivo sostenibile solo con il concorso di tutti i paesi”. “Come dichiarato nel nuovo rapporto dell’UNEP (programma Onu per l’Ambiente) investire circa l’1,25% del Pil globale ogni anno nell’efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili, potrebbe tagliare la domanda di energia del 9% nel 2010 e quasi del 40% entro il 2050.
Anche il recente Energy Report, lanciato dal WWF insieme a Ecofys, ha dimostrato come entro il 2050 il fabbisogno di elettricità, trasporti, energia industriale e privata potrebbe essere soddisfatto dalle energie rinnovabili, con un uso solo residuale e isolato di combustibile fossile e nucleare, riducendo così in modo drastico le preoccupazioni sulla sicurezza dell’energia, l’inquinamento e, non da ultimo, per i cambiamenti climatici catastrofici”. “Romani – ancora Romanelli e Sgherri – afferma che le rinnovabili costano troppo sulle nostre bollette, ma non racconta quanto c'è costata l’eredità nucleare fino a oggi e quanto costerebbe in futuro: se teniamo conto degli altissimi costi per la realizzazione di nuove centrali, della manutenzione, dello smaltimento delle scorie e degli impianti contaminati, risulta che il costo finale dell’elettricità raddoppierebbe.” "La verità è che il fotovoltaico, l'eolico, la geotermia a bassa entapia, le biomasse a filiera corta, contribuiscono ad abbattere i costi delle famiglie e delle imprese, e a creare sviluppo di imprenditoria di media dimensione diffusa sul territorio, democratica, indipendente da approvvigionamenti esteri e da grandi centrali detenute da monopolisti pubblici o privati: tutti valori evidentemente lontani dalla cultura di questo Governo, che è il Governo dei grandi affaristi, con buona pace della Lega Nord che si rivernicia, ma solo a parole, di federalismo, legame al territorio, sostegno alle imprese locali" “ Dalla Toscana – concludono i due Consiglieri regionali - deve quindi venire un forte no a un provvedimento che blocca gli incentivi e pone assurdi limiti all’istallazione di nuovi impianti: per questo motivo chiederemo di mettere urgentemente in calendario nel Consiglio di domani un ordine del giorno urgente che chieda al Governo di ascoltare la voce dell'ambientalismo, della scienza democratica, degli operatori, dei cittadini sensibili, e torni sui suoi passi revocando questo provvedimento sciagurato”.