“No alla tassa di soggiorno”, “Investimenti in promozione ma con verifica dei risultati”, “Come utilizzare le nuove tecnologie”, sono le tre questioni, su cui ha richiamato l’attenzione Paolo Corchia, presidente di Federalberghi Toscana, in occasione dell’annuale assemblea pubblica degli albergatori della Toscana, svoltasi ieri a Viareggio, cui hanno partecipato l’assessore regionale Cristina Scaletti, il coordinatore regionale degli assessori provinciali del turismo, Paolo Pacini, il sindaco di Viareggio, Luca Lunardini, e il prof.
Vernassa dell’Università di Pisa. “Il turismo italiano ha pagato e soprattutto pagherà – ha detto Paolo Corchia – un grave scotto sull’altare dello scambio avvenuto tra l’Associazione Nazionale dei Comuni e la Lega Nord circa la legislazione sul federalismo fiscale. Roma, dove la tassa di soggiorno, con altre modalità, è già stata introdotto da circa un anno, ha perduto il 20 % delle comitive a vantaggio di aree limitrofe del Lazio, dove la tassa fino ad oggi non si pagava. L’introduzione della tassa sui bus turistici ha prodotto negli ultimi due anni un crollo di questo segmento del mercato della domanda di circa il 35-40 % degli arrivi, non solo nelle città d’arte, in tutta la Toscana.” “Sono due le questioni – ha aggiunto Corchia – sulle quali comunque impugneremo, in sede amministrativa, regionale e nazionale, le eventuali deliberazioni delle amministrazioni comunali, a cominciare ovviamente da Firenze.” Nel corso dell’assemblea è stata fatta un’ analisi sui segnali di ripresa dell’andamento turistico regionale.
“Stiamo parlando di incrementi percentuali medi sulle presenze dal 2 al 5, 7 %, ha detto il presidente degli albergatori, caratterizzate da un “ritorno degli stranieri”, ma anche da un leggera ripresa del dato occupazionale dei nostri dipendenti che sono saliti anche del 3,5%. Un dato significativo, quest’ultimo, per negli alberghi, che sono caratterizzati più di altri settori dalla incidenza che ha il costo del lavoro sui costi aziendali e quindi siamo ovviamente soggetti a forti variazioni nella occupazione di mano d’opera a fronte di riduzione di lavoro e viceversa “ “Quello che però che non si dice – continua Corchia – è che ancora latita la ripresa della domanda nazionale, condizionata dalla ridotta capacità di spesa della popolazione italiana, e quindi i settori del turismo balneare e termale, dove oltre il 50 % è turismo interno, hanno difficoltà a recuperare; così come una parte della ripresa è dovuta ad una forte contrazione delle tariffe alberghiere, che incidono sempre meno sulla spesa giornaliera del turista, e quindi i ricavi non crescono nella stessa misura delle percentuali di arrivi e presenze, con il risultati sui bilanci aziendali che è facile immaginare.” La riforma del sistema regionale di promozione, con la soppressione delle APT, è stato il terzo tema su cui si è soffermato il presidente degli albergatori, che ha chiesto, per il futuro, che gli investimenti in promozione siano preventivamente verificati per poterli proporzionare alle possibilità di reale risultato. “Abbiamo apprezzato – ha commentato Paolo Corchia – la volontà più volte espressa dall’assessore di confrontarsi con chi per rappresentatività, competenza ed esperienze aziendali ha non solo conoscenza dei mercati, ma anche della capacità della nostra offerta di rispondere a nuovi e diversi flussi turistici, anche per evitare che le risorse siano disperse o che la promozione mal indirizzata si trasformi in un boomerang.”