Il modello di federalismo di cui l’Italia ha bisogno, in questo momento di crisi economica, è un modello che possa aiutare l’impresa a svilupparsi in maniera libera, responsabile e competitiva per accelerare l’economia del nostro Paese. “Tuttavia ad oggi i primi passi che si sono mossi nell’ambito del federalismo, come il decreto che è stato respinto dal Presidente Napolitano per motivi procedurali, mette già in evidenza dei contenuti che prevedono un aumento della pressione fiscale sulle imprese e sui cittadini”.
A dirlo è stato Mauro Fancelli, Presidente di CNA Firenze, sottolineando “poiché non si tratta di una ipotesi ma di una certezza, in questo momento di crisi economica, CNA non è disposta ad accettare un’ulteriore pressione fiscale che piova sui cittadini e sulle imprese”. Fancelli ha definito l’attuale riforma federalista come “una serie di provvedimenti che, in questo momento, sono come una appendice del fazzoletto della Lega e non una riforma organica che serve davvero a questo Paese”.
“Se vogliamo fare un discorso federalista - ha detto il presidente di CNA Firenze - va fatto in maniera più seria e più dibattuta nel Paese, con la partecipazione di tutti i soggetti e a questo siamo pronti a confrontarci come CNA”. “Occorre semplificare il quadro della macchina statale - ha spiegato Fancelli- è un discorso di razionalizzazione delle nostre risorse, non possiamo permetterci un modello che immette in mille rivoli le economie del Paese. E’ necessaria quindi una semplificazione assoluta, come l’istituzione delle aree vaste e l’accorpamento dei comuni più piccoli con risparmi ed economie di scala”. Rispetto al decreto sul federalismo municipale, che ha avuto nei giorni scorsi il primo via libera al Senato, Fancelli si è detto favorevole alla tassa di scopo per i turisti per il soggiorno nelle città d’arte.
“Ve bene questa tassa - ha sostenuto il presidente di CNA Firenze - se destinata all’uso per cui è prelevata, con metodi che non gravino sulle imprese che sono preposte alla riscossione”. “Un euro - ha concluso Fancelli - non è una cosa grave, tanto più che all’estero si pagano tasse di scopo per visitare realtà turistiche meno importanti di Firenze”. Che l’ondata del federalismo alleggerirà le tasche dei cittadini lo hanno confermato anche anche le Istituzioni presenti al dibattito.
L’assessore regionale al Bilancio e ai rapporti istituzionali, Riccardo Nencini, ha accusato il Federalismo di aumentare le tasse. “La riforma così come è stata concepita – ha sostenuto il rappresentante della Regione Toscana, è uno strumento parziale perché aumenta l’imposizione fiscale soprattutto su alcune categorie economiche, attraverso la tassazione degli immobili”. L’assessore Nencini ha inoltre detto di intravedere nell’attuale disegno federalista il pericolo che possa aumentare le fratture nazionali.
“L’Italia affronta la globalizzazione – ha commentato l’esponente della Regione - soltanto se si presenta in maniera coesa e unita”. L’idea è quella di trovare una unione tra le diverse provincie per la gestione dei servizi fondamentali. “Abbiamo un’area metropolitana in toscana - ha spiegato l’assessore regionale – che produce oltre il 50% del PIL e in questa parte risiede il 50% della popolazione regionale. La frammentazione, sul piano istituzionale e sulla gestione dei servizi, è un danno.
E’ necessario trovare unione tra le tre provincie di Firenze, Prato, Pistoia, per gestire insieme i servizi fondamentali, come le infrastrutture e la gestione dei rifiuti. C’è una contrarietà, di una parte dei vertici delle tre Provincie, a sciogliersi - ha concluso l’assessore- per unificarsi in una sola struttura, ma c’è condivisione da parte di tutti e tre i vertici, nell’unirsi per governare insieme alcuni processi importanti per il territorio”. di Lucia Nappi